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sabato 4 aprile 2009

BALLANDO CON LE STELLE E TI LASCIO UNA CANZONE: L’ANTIDOTO PERFETTO DEL SABATO SERA DI RAIUNO

Chi ricorda lo stato in cui versava il sabato sera di Raiuno fino a qualche mese fa? Proviamo a rinfrescarvi la memoria. Prima di tutto si parte dal presupposto che l’ex giornata più seguita della televisione italiana, per la prima rete Rai, non è mai stato un appuntamento fortunato, almeno dopo le concessioni long version di Fiorello ora barricatosi a Sky così come quella di Panariello anch’esso rinchiusosi nella fortificazione di Murdoch. Se Canale5 crea due filoni separati di appuntamenti, quello autunnale con C’è posta per te e quello tardo invernale/primaverile con La Corrida, Raiuno si affida al mero caso. Non c’è un mattatore libero? Ahi, e adesso chi si mette al sabato sera? La Carlucci? No, la Carlucci già non ha fatto bene lo scorso anno… e la Clerici? No, neanche quella, il Treno dei Desideri le prese di santa ragione dalla De Filippi un anno fa. E allora chi? Pupo. E dopo di lui Baudo. Ecco, sembra essere avvenuto questo ai piani alti dell’azienda di Viale Mazzini: alla luce di un vero e proprio vuoto, si è optato per la scelta fatta tra chi era disponibile, con programmi opportunamente creati. Volami nel cuore prima e Serata d’onore si sono rivelati come due dei flop più cocenti di quest’annata televisiva. Poi, liberatesi le due eroine di Raiuno, non potendo oggettivamente dare sabato sera alle Angels, Del Noce ha optato per due graditi ritorni: Ballando con le stelle e Ti lascio una canzone.

E la storia parla da sola. L’unico reality show di Raiuno è stato baciato da un successo pazzesco, con una media di 6 milioni di telespettatori con oltre il 30% di share. Ti lascio una canzone è stato il più grande successo del 2008, partito con un timido 21% di share sino a toccare il 35% di share e quasi altrettanti sei milioni di telespettatori. Allora viene da farsi una considerazione tanto semplice quanto scontata: è il sabato sera di Raiuno ad essere morto, il pubblico a non aver più saputo schiacciare il tasto uno durante l’autunno e parte dell’inverno oppure è stata la varietà di proposta mai tale?

Effettivamente Volami nel cuore e il programma di Baudo non si sono mai contraddistinti come proposte allettanti: una simil Buona domenica da una parte, un approfondimento soporifero e stentato dall’altro. Dove, quindi, gli elementi di successo dei due programmi della Carlucci e della Clerici? Prima di tutto le conduttrici: Raiuno è la prima rete della televisione italiana, per seguito, per affetto, per storia e per tradizione di pubblico. Questo ha bisogno di essere rassicurato, rasserenato, di vedere volti familiari e noti, alla guida di un programma ben congeniato, che poggi la sua struttura su elementi semplici e arcinoti: una gara, di ballo o di canto esso sia, una giuria che critica, che tessa le lodi, che rimanga estasiata, la bravura, la preparazione della puntata (le cose provate all’ultimo secondo, in un modo o nell’altro, saltano subito all’occhio), buona musica, anche nostalgica, per un clima tranquillo senza strafare. Ecco, questo è il merito di Ballando prima e di TLUC poi: tranquillizzare. Certo, magari a volte appaiono troppo sbrodolati per seguire le logiche perverse dell’audience, ma sono programmi fatti per le famiglie – di certo non vi è la pretesa di puntare al pubblico giovanile, sarebbe da manicomio –, carini, puliti.

Vince quindi una sperimentazione che ha già dato i suoi frutti, aurei nella raccolta e nella resa. E non c’è nulla di più bello di accendere la televisione e sapere che c’è qualcosa che ti permetta di tenere lontani i problemi per qualche ora, sottolineando che questo è il profilo tipo dei gusti di un telespettatore di Raiuno… Per una televisione, che per una volta, non ha voglia di sperimentare e non ha l'ansia da prestazione.

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