domenica 20 gennaio 2008

MA ABBIAMO ANCORA BISOGNO DEL GRANDE FRATELLO?


Quello che mi chiedo è, alla vigilia della prima puntata della ottava edizione,ma c'è ancora bisogno del Grande Fratello? Mi spiego meglio. Il genere reality ha stravolto la moderna televisiva. Ha introdotto linguaggi, schemi, metodi televisivi e non come forse nessun genere aveva mai fatto finora. Il padre di tutti i reality italiani ha davvero sconvolto, in quel settembre del 2000, ogni regola. Risultando estremamente innovativo, più vicino ai giovani, quel programma fece la fortuna di se stesso. Ad ognuno è saltata l'idea di guardarne almeno 5 minuti, questo è sicuro. Ognuno si trovava coinvolto in notizie che, qualche giorno prima avrebbero fatto sorridere e di cui ognuno si sarebbe chiesta l'utilità. Oramai ci si ragionava seriamente, anche su chi pendesse l'ago della ragione a riguardo di vaporose e futili discussioni avvenute nella casa di Cinecittà. Complice la stampa, i media. Il Corriere della Sera, dedicava alla trasmissione almeno una pagina al giorno. Sembrava che oramai quelle 10 persone fossero a noi note da tempo. E' proprio ciò che si definisce "effetto novità". Ma il tale trambusto che ha creato quell'edizione si è ripercossa,e credo si ripercuota ancora, sulla attuale televisione. Ogni trasmissione, per essere tale, sembra debba necessariamente possedere un televoto. Ogni trasmissione, anche quelle di puro approfondimento giornalistico, sembra aver comunque subito una mutazione. Una morbosità, un addentrarsi nelle notizie come prima non traspariva. Forse oggi non ce ne rendiamo conto, ma viviamo drammi della cronaca nera, giorno per giorno, come se fossimo bisognosi di aggiornamenti. Come se stessimo parlando di calcio e di formazioni probabili. Le prove, gli indizi, le opinioni, sono oramai diventate "merce comune" per una qualsiasi trasmissione del genere. Simulazioni, plastici, ricostruzioni accurate. Vespa e Mentana insegnano. Una morbosità assente negli anni precedenti. Si è persa ogni discrezione, ogni delicatezza, ogni garbo. Ci vengono sbattuti dinanzi agli occhi avvenimenti come se fossero storielle per bambini. E se fosse stato tutto questo a far perdere l'interesse dei reality in questi ultimi anni? E se, ogni giorno, 24hsu24h fossimo tutti noi stessi, oggetto di un reality?

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