Un Amadeus scoppiettante quello intravisto nell'intervista che Libero Quotidiano ha pubblicato, interamente dedicato al presentatore che noi stessi, abbiamo definito in passato "in cerca di autore". Gli stessi autori che, lui stesso, condannò, a causa di una presunta maggiore attenzione nei riguardi del suo collega di agente, Paolo Bonolis. Un suo trasferimento in Rai? Beh, è sempre più probabile, visto il rancore mostrato nei confronti della televisione di Cologno Monzese in questo, seppur breve, ma conciso, sfogo. Insomma, si sta ripetendo lo stesso copione già interpretato giusto due anni fa. Amadeus era scalpitante nei confronti di Viale Mazzini, oramai già "promesso sposo" del preserale di Canale5 (che originalità!). Al posto della Rai, ora Mediaset, ma la questione è sempre la stessa: troppo poca la fiducia mostratagli dalla dirigenza. Non so fino a che punto il problema possa poi essere ricusato verso altri. Ebbene, nonostante tutto, e nonostante tale discorso non trovava alcun fondamento nell'ambiente Rai, visto il suo prepotente impegno con l'Eredità, in questo caso il torto non gli appartiene del tutto. 1vs100, all'estate scorsa, raccimolava poco ascolto, è vero. Ma forse, per il bene di Enrico Papi è meglio non paragonare tali ascolti con quelli dell'attuale JackPot. Il tutto contorniato da un attacco diretto al Fifty-Fifty di Gerry Scotti, ed alla trasmissione che ora occupa il preserale. Aveva margini di crescita? In ogni caso, atteggiamento forse evitabile; incensare ora Fabrizio Del Noce, dopo aver più volte bersagliato RaiUno a causa di una scarsa fiducia riporta nella sua professionalità. La "polemica-specchio" di Amadeus ha ora come oggetto-soggetto Massimo Donelli, ma soprattutto PierSilvio Berlusconi, in attesa di una prossima chiamata. Del Noce, o chi per esso, si prepari. RaiDue sembra la sua destinazione più probabile. Basta leggere l'intervista. Nel frattempo, Amadeus, appare sempre più "solo contro tutti"....
In un Lido umido ma rilassante, solcato dai motoscafi che sfregiano il silenzio, Amadeus definisce nei dettagli la sua prossima vacanza americana.
Ha appena finito di registrare i Venice Music Awards, il gala musicale che premia gli artisti che si sono distinti nell'anno (da Loredana Berte a Fabrizio Moro, dai Finley ai Nomadi, da Ron a Gianluca Grignani).
La serata andrà in onda in prime-time. Ma non su Mediaset, su Raidue. Amadeus, questa ce la spiega... «Nessun mistero: il direttore Marano mi ha offerto questa oportunità e ho subito chiesto a Mediaset una liberatoria del mio contratto, che scade il 31 agosto. Mi è stata concessa e ho accettato di tornare per una serata a presentare un programma di musica sulla Rai non accadeva dal 2004 quando presentai la prima edizione di Music Farm».
Il prologo di un ritorno da mamma Rai?«Il futuro non lo posso ancora leggere. Il mio manager, Lucio Presta, sta trattando con tutti, anche con Sky. Certo che gli ultimi due anni in Mediaset sono stati difficili, non posso negarlo».
Possibilità del gran salto?«Posso dire che in Rai ho trascorso gli otto anni più belli della mia vita professionale: lì ho fatto L'Eredità, Domenica In, Music Farm, Festa di classe, Quiz Show».
Lei aveva sbattuto la porta di viale Mazzini nel 2006 annunciando fuochi d'artificio su Canale 5. Poi che è successo?«Mi era stato detto che il pre-serale di Canale 5 sarebbe stato mio in tutta tranquillità. L'obiettivo era quello di contrastare degnamente L'Eredità, il programma che, tra l'altro, mi aveva lanciato in Rai Ho studiato per mesi, ho girato l'Europa alla ricerca di idee e spunti interessanti. Siamo partiti prima con Formula Segreta, che non andò bene. Poi con il programma che avrebbe dovuto bucare l'auditel: 1 contro 100».
Che il buco l'ha fatto ma nell'acqua...«Non direi proprio. Siamo partili in estate, periodo difficile, la gente esce a quell'ora. Poi siamo stati interrotti proprio quando avevamo raggiunto il 22% di share. Mi fu detto: "Tranquillo, ripartirete a inizio 2008"».
Ha appena finito di registrare i Venice Music Awards, il gala musicale che premia gli artisti che si sono distinti nell'anno (da Loredana Berte a Fabrizio Moro, dai Finley ai Nomadi, da Ron a Gianluca Grignani).
La serata andrà in onda in prime-time. Ma non su Mediaset, su Raidue. Amadeus, questa ce la spiega... «Nessun mistero: il direttore Marano mi ha offerto questa oportunità e ho subito chiesto a Mediaset una liberatoria del mio contratto, che scade il 31 agosto. Mi è stata concessa e ho accettato di tornare per una serata a presentare un programma di musica sulla Rai non accadeva dal 2004 quando presentai la prima edizione di Music Farm».
Il prologo di un ritorno da mamma Rai?«Il futuro non lo posso ancora leggere. Il mio manager, Lucio Presta, sta trattando con tutti, anche con Sky. Certo che gli ultimi due anni in Mediaset sono stati difficili, non posso negarlo».
Possibilità del gran salto?«Posso dire che in Rai ho trascorso gli otto anni più belli della mia vita professionale: lì ho fatto L'Eredità, Domenica In, Music Farm, Festa di classe, Quiz Show».
Lei aveva sbattuto la porta di viale Mazzini nel 2006 annunciando fuochi d'artificio su Canale 5. Poi che è successo?«Mi era stato detto che il pre-serale di Canale 5 sarebbe stato mio in tutta tranquillità. L'obiettivo era quello di contrastare degnamente L'Eredità, il programma che, tra l'altro, mi aveva lanciato in Rai Ho studiato per mesi, ho girato l'Europa alla ricerca di idee e spunti interessanti. Siamo partiti prima con Formula Segreta, che non andò bene. Poi con il programma che avrebbe dovuto bucare l'auditel: 1 contro 100».
Che il buco l'ha fatto ma nell'acqua...«Non direi proprio. Siamo partili in estate, periodo difficile, la gente esce a quell'ora. Poi siamo stati interrotti proprio quando avevamo raggiunto il 22% di share. Mi fu detto: "Tranquillo, ripartirete a inizio 2008"».
E invece?«Niente, dopo alcune puntate natalizie con dati attorno al 20-22% il programma è stato cancellato dai palinsesti di Mediaset. Non mi hanno dato il tempo di migliorare quel risultato che era già ottimo. Chi ha preso il mio posto a quell'ora e su quella rete ha fatto peggio».
Faccia dei nomi.«Il quiz Fifty-Fifty di Gerry Scotti e poi quello di Papi sono scivolati al 19% e, poi, al 15».
È stato Piersilvio Berlusconi a farla fuori?«Con il palazzo ci ha sempre parlato Presta. Io ero solo un calciatore che scalpitava per non stare in panchina. In due anni di contratto con Mediaset avrò lavorato sì e no 7 mesi. Mi sono chiesto il perché ma non ho trovato risposte».
Il direttore di Italia 1 aveva annunciato poche settimane fa: per lui abbiamo progetti seri. «Rispetto per tutte e tre le reti di Mediaset, ma ero venuto soprattutto per il preserale di Canale 5».
Cosa rimpiange? «Non mi è stata concessa la possibilità di far maturare 1 contro 100. Anche Amici parti piano e ora è al 30% di share. Anche la mia Eredità iniziò stentando prima di decollare».
Le colpe di Canale 5? «Non aver creduto a un progetto, non aver fatto come Del Noce quando, nel lontano 2002, mi disse: "Amedeo, tu inizierai un programma che si chiama l'Eredità. Non ti curare degli ascolti, ti diamo tutto il tempo necessario per lavorare sopra a questo programma". Tempo pochi mesi e l'audience andò alle stelle».
Il direttore di Italia 1 aveva annunciato poche settimane fa: per lui abbiamo progetti seri. «Rispetto per tutte e tre le reti di Mediaset, ma ero venuto soprattutto per il preserale di Canale 5».
Cosa rimpiange? «Non mi è stata concessa la possibilità di far maturare 1 contro 100. Anche Amici parti piano e ora è al 30% di share. Anche la mia Eredità iniziò stentando prima di decollare».
Le colpe di Canale 5? «Non aver creduto a un progetto, non aver fatto come Del Noce quando, nel lontano 2002, mi disse: "Amedeo, tu inizierai un programma che si chiama l'Eredità. Non ti curare degli ascolti, ti diamo tutto il tempo necessario per lavorare sopra a questo programma". Tempo pochi mesi e l'audience andò alle stelle».
Onestamente: 1 contro 100 era il format giusto?«Sì. Dopo il Milionario di Scotti è stato il quiz più visto di Canale 5 a quell'ora del giorno. La gente che mi ferma per strada mi chiede se a settembre tornerà».
Possibilità di rimanere a Mediaset?«È tutto in alto mare».
Possibilità di rimanere a Mediaset?«È tutto in alto mare».
Cosa ha visto di bello, negli ultimi tempi, l'Amadeus teleutente? «Riuscito e ben fatto è stato Ti lascio una canzone con Antonella Clerici. Un sabato sera tradiziona che ha ricordato la rassicurante televisione del passato. Ma anche una fiction come I Cesaroni ha rappresentato un vero fenomeno mediatico. Un prodotto oggettivamente di successo».
Un programma che tiene ad esempio?«X-Factor. Dietro gliene hanno dette di tutti i colori. All'inizio ha avuto ascolti bassi, poi si è rivelato per quello che voleva essere una fucina di nuovi cantanti. Giusy Ferreri è passata in due mesi dalla cassa dell'Esselunga al primo posto in classifica davanti a Vasco, Madonna e Ligabue. Basta questo per catalogare il successo di questo programma di Raidue per il quale nessun direttore di rete si è angosciato di fronte ai primi ascolti così così».
Nel prossimo autunno le prime serate della Rai saranno affidate alla Carrà e a Baudo, ma anche alla Tatangelo, a Pupo, a D'Alessio. Artisti che non nascono anchorman.«È giusto ogni tanto sperimentare. Insinna, prima di Affari tuoi, era un attore di teatro. Ma oggi tutti fanno tutto. A questo punto io potrei candidarmi per recitare in un film impegnato. No?».
Leonardo Iannacciper
Un programma che tiene ad esempio?«X-Factor. Dietro gliene hanno dette di tutti i colori. All'inizio ha avuto ascolti bassi, poi si è rivelato per quello che voleva essere una fucina di nuovi cantanti. Giusy Ferreri è passata in due mesi dalla cassa dell'Esselunga al primo posto in classifica davanti a Vasco, Madonna e Ligabue. Basta questo per catalogare il successo di questo programma di Raidue per il quale nessun direttore di rete si è angosciato di fronte ai primi ascolti così così».
Nel prossimo autunno le prime serate della Rai saranno affidate alla Carrà e a Baudo, ma anche alla Tatangelo, a Pupo, a D'Alessio. Artisti che non nascono anchorman.«È giusto ogni tanto sperimentare. Insinna, prima di Affari tuoi, era un attore di teatro. Ma oggi tutti fanno tutto. A questo punto io potrei candidarmi per recitare in un film impegnato. No?».
Leonardo Iannacciper
"Libero Quotidiano"(19/07/08)
Nessun commento:
Posta un commento