LUCIGNOLO, IL DJ DELLA NOTTE. UNA VOLTA, FORSE

Sulle note Smoke on the water dei Deep Purple ha inizio, come da parecchi anni a questa parte, una nuova puntata di Lucignolo - il dj della notte, qualora vada in seconda serata, oppure lo stesso cambiato di veste (forse è meglio dire di nome) in Lucignolo Bellavista qualora l’appuntamento sia stato fissato verso le 21,10. Questo, almeno, era ciò che succedeva sino all’estate scorsa. Seppur forte di una spassosissima parodia creata in maniera deliziosa da Albertino nella trasmissione sportiva di RaiDue Quelli che il calcio e… condotto da Simona Ventura, il programma, o quantomeno la sua messa in onda, pochissimi mesi fa fu conteso e in ogni caso fu in bilico. Lucignolo sì o Lucignolo no? Dopo il cambio di direzione in quel di Studio Aperto, dove Giorgio Mulè, già direttore di Videonews, subentra a Mario Giordano, storico direttore del telegiornale che imprime allo stesso le caratteristiche che rappresentano croce e delizia di ogni qualsiasi spettatore un po’ bigotto o solamente indignato da ciò che viene spacciato per attualità, passato alla guida de Il giornale, il nuovo direttore, per scelta editoriale, decide di non produrre più il rotocalco che tanto faceva eco e tanto faceva presa sui giovani. Una scelta strana, almeno apparentemente, anche alla luce del fatto che in ogni serata il settimanale otteneva buoni ascolti. Il suo destino, però, era nascosto dietro una serie di ostacoli dai quali è riuscito a liberarsi. Claudio Brachino, giornalista e capo della testata giornalistica delle reti Mediaset che produce, tra l’altro, Verissimo e Mattino Cinque, decide di assumere le redini dell’ormai quasi morto settimanale per riassemblarne i resti affinché assumesse un volto più autorevole e più vicino al suo modo di fare. Questo almeno era ciò che testimoniavano le dichiarazioni rilasciate prima del debutto fissato 2 giugno. Anche prima che avesse via la nuova edizione, che per differenziarsi (?) dalle precedenti è soggetta ad un cambiamento di titolo in Lucignolo e ad una cambiamento nel logo, molto più netto in quanto si allontana da quello del telegiornale di Italia1, si iniziava a parlare di questo fantomatico nuovo dj. Ricordate il clamore destato da quelle due ragazze, sotto il nome di Luci’s Angels, che riuscirono a sfuggire alla security nel ritiro della nazionale italiana a Coverciano? Solo una prima mossa dei suoi innumerevoli tentacoli. Il dj della notte stava per entrare in azione.

Nonostante ciò, e gli ascolti lo dimostrano, la trasmissione ha perso d’appeal. Sotto i due milioni di telespettatori e al limite del 10% di share. Ieri, per la cronaca solo 1.937.000 per il 10.29 punti percentuali, che sembrano e sono veramente pochi se confrontati ai gloriosi fasti di nemmeno tanti anni fa. Prima di tutto, il cambio di testata è alla base di questo successo via via sempre minore. Se prima Lucignolo, con tutti i difetti e con tutte i limiti oltrepassati del caso, dedicava una parte a piccoli ma interessanti reportage, quest’anno ciò non avviene più. Ma anche il grande scoop che svolge il ruolo di storia orizzontale, come nei migliori telefilm, per tutta la sua durata, manca. Inutile citare l’odissea Corona dell’estate 2007 che per quanto rasentasse il fondo del decoro, lasciava incollati i telespettatori allo schermo. Tutto questo oggi non c’è. Forse perché si pensava che cozzasse con gli intenti puramente giovanili che la testata voleva raggiungere. Il modo di raccontare il mondo dei giovani, le notti brave e tutto ciò che gira intorno a esso, cambia. Questa serie appare tutta molto lontana da ciò che rappresenta l’universo degli adolescenti e dei ragazzi di oggi, proprio quelli decretanti il successo delle vecchie edizioni. Viene prediletta la Diavolita Melita, sex symbol di ogni estate che passa, il Roberto del Grande Fratello, di cui viene sfruttata l’ingenuità e il modo di essere in maniera vergognosa che rasenta il ridicolo, che, a detta di chi ci lavora dietro, insegnerà a sedurre in spiaggia - anche se ieri era in onda un ricongiungimento della coppia scoppiata all’interno della casa di Cinecittà con conseguente litigio inzuppante il biscotto in un buon bicchiere di sano e puro trash che, diciamoci la verità, non fa mai male - e tanti altri servizi che fanno da contorno. Questo è il Lucignolo di oggi. Servizi d’assalto, gossip e quant’altro? Tutto seppellito. Si punta sui nomi, non sui fatti. Servizi scialbi, senza ragion d’essere, musiche prettamente estive inserite senza filo logico.

Il risultato finale è quello di un gran polpettone alla cui preparazione il vecchio e caro dj dalla voce calda è coadiuvato da uno speaker d’eccellenza, che sia esso Beppe Braida o Anna Falchi poco importa, che dovrebbe lanciare e commentare i vari servizi ma che si ritrova ad introdurre i 60 secondi puramente musicali che fanno da intermezzo e da collante tra i vari scoop promessi e mai annunciati. Insomma, il cambio di testata per Lucignolo ha significato anche cambio di ascolti. In ribasso. Steccata la prima, si ridarà un’altra possibilità a Brachino per aggiustare il tiro la prossima estate o è meglio chiudere baracca e burattini per la gioia del Moige e dei tanti e tanti detrattori?