“L’avete voluto… a tutti i costi” recitavano gli spot che ne annunciavano il gradito ritorno sulle reti Mediaset, per la prima volta nella fascia che aveva osato battere ogni giorno di più con la sua macchina da guerra, L’eredità. E, come tre mesi prima, lo rivediamo in Tv durante la preparazione della nostra cena o durante la consumazione della stessa, con sole tre differenze: è alla guida di un programma interamente ideato da autori italiani; è solo, non c’è la sua compagna a farlo compagnia; in basso a destra non c’è la farfallina colorata di blu ma un algido 5 con tanto di piccolo fiore di lato. Amadeus ritorna alla grande a Cologno Monzese. Ma il tanto clamore e il tanto affetto riservatogli all’ingresso dei cancelli all’interno dei quali era situato lo studio del dimenticato e dimenticabile Formula Segreta si trasformano, dopo appena tre settimane, in delusione, in amarezza. Il nuovo imperatore dei quiz fa un buco nell’acqua veramente troppo grande. Una falla costato un ritiro forzato al conduttore ravennate che non si perde d’animo ed inizia un giro, in lungo e in largo, per il pianeta affinché il degno sostituto del Chi vuol essere milionario? di Gerry Scotti venisse scovato.
Questa volta, a quei tre cardini rappresentanti i più grandi errori - almeno leggendo le sue parole - dell’insuccesso del gioco che si basava sui diffusi (sul Web) ditloidi, veniva posta risoluzione. Abituati i telespettatori di Canale 5 ad avere a che fare, oltre che con lo zio "bonaccione" Gerry, anche con lui nel preserale, messi da parte quegli autori che, a sua detta, gli avevano voltato le spalle per aiutare l'altro personaggio in difficoltà del momento, Paolo Bonolis, e contando sul sodalizio artistico, oltre che privato, con la scossa Giovanna Civitillo, è 1 contro 100 il nuovo game che dal 7 maggio 2007 tenta di non vedersi scappare i 5 milioni di telespettatori che ogni sera erano soliti sintonizzarsi sulla rete dalle 18.50 traghettandoli verso il Tg5 delle 20. Adattamento di un format che ha sbancato gli ascolti in tutto il mondo dall'emblematico titolo 1 versus 100, il programma dimostra a primo impatto di avere le carte in regola per iniziare un lungo cammino: una scenografia sontuosa, imponente, degna dei più grandi eventi, costituita principalmente da un muro alto 15 metri formato da 100 caselle elettroniche pronte ad illuminarsi e a spegnersi quando il concorrente, nella relativa postazione, risponde in maniera esatta o meno, una regia che sottolinea i momenti clou della partita in maniera irreprensibile, regole che sulla carta appaiono come stuzzicanti in quanto il singolo ha l’obiettivo di battere completamente tutti gli avversari.
Una resa, quindi, che almeno nelle prime puntate poteva rendere soddisfatte le persone che c’avevano per lungo tempo lavorato dietro. In tutto ciò Amadeus, entusiasta come non mai, con i suoi evidenti limiti, cerca di destreggiarsi e di impadronirsi del terreno, non riuscendoci però totalmente, risultando spesso impacciato, goffo ed eternamente dipendente dal phonak. E infatti gli ascolti sono in calando. La colpa principale viene attribuita all’enorme caos prodotto dai 100 concorrenti, avidi e golosi del montepremi accumulato, di domanda in domanda, dal singolo. E, come nei migliori casi, le carte vengono rimescolate e i primi cambiamenti vengono apportati. Silenzio in studio: gli urli da stadio e la caciara sono solo un lontano ricordo. Chi ne ripaga di queste trasformazioni è il ritmo, che sembra voler emulare quello del fratello maggiore Milionario. Ragionamenti lunghi, tedianti, pur solo per dare la risposta ad una domanda semplice. Se questa è la fortuna del quiz del re di Canale 5, che riesce a destreggiarsi bene nelle lunghe pause prevalentemente per le riconosciute proprietà dialettiche, lo stesso è l’elemento che allontana i telespettatori dal gioco di Amadeus che, non avendo le stesse capacità linguistiche, ripete in modo sussistente le stesse cose annunciate anche poco tempo prima.
Gli ascolti, però, non colano a picco. Contro il suo vecchio titano guidato adesso da Carlo Conti, ottiene un apprezzabile 20% di media totale, mentre, schieratosi contro Pupo e il suo Reazione a catena - di ritorno lunedì 14 - successivamente, vede la stessa salire di 2 punti percentuali. Il 22 settembre, però, cala il sipario in quel dello Studio 11. Amadeus ne esce ulteriormente sconfitto. Un'altra tranche di domande e di scalate verso l’agognato milione ci aspettano. Tuttavia, dopo un paio di mesi, alcuni spot annunciano il ritorno del gioco dell'ex dj. Il 10 dicembre 2007, in una veste parzialmente rinnovata, quello stesso sipario si alza, e lo spettacolo ha di nuovo inizio. Stessi ed identici ascolti dell’estate precedente, anche con buone punte del 21,5% e di 4,5 milioni, poco meno di ciò che Scotti otteneva poche settimane prima. Sotto l’obiettivo prefissato del 23% il gioco viene definitivamente cassato. La fascia, tuttavia, si stabilizza, con l’ennesimo ritorno del salvatore del preserale, sull’obiettivo che Amadeus doveva raggiungere. Niente di più. Gli ultimi due esperimenti testati a Cologno Monzese, ovvero 50-50 e Jackpot, sono stati due fallimenti, dal punto di vista degli ascolti. Parabola discendente per il primo, verticale per l’altro, tali da fare rimpiangere l’arena e la baraonda prodotta dal famoso muro.
Domanda: ma allora 1 contro 100 è flop o no? E’ parere diffuso che Amadeus non sia stato in grado di tenere incollati i telespettatori della rete, allontanandoli e non è un caso che quando lui compariva in video, L’eredità toccava punte incredibili, le "stelle" a dir poco. Il preserale è di Scotti e di nessun altro più. Il gioco, però, interessava, altrimenti non si spiegava il tiepido riscontro che otteneva ogni sera. Se ci fosse stato il coraggio di coniugare i due elementi, ovvero Scotti ed 1 contro 100, quest’ultimo sarebbe potuto essere il degno prosecutore della strada cui pietra miliare è l’ex Miliardario? Un cruccio, un desiderio che non avrà mai realizzazione, data la decisione di abbandonare per sempre il progetto, avendo smantellato completamente la costosa scenografia. Certo, le ultime avventure non hanno avuto particolare e indimenticabile riscontro, e ci si è resi conto di come l’uomo dei flop degli ultimi 2 anni per eccellenza sia stato letteralmente massacrato. Resta da capire se sia ancora giusto annoverare questo programma come uno dei maggiori flop della rete.
Questa volta, a quei tre cardini rappresentanti i più grandi errori - almeno leggendo le sue parole - dell’insuccesso del gioco che si basava sui diffusi (sul Web) ditloidi, veniva posta risoluzione. Abituati i telespettatori di Canale 5 ad avere a che fare, oltre che con lo zio "bonaccione" Gerry, anche con lui nel preserale, messi da parte quegli autori che, a sua detta, gli avevano voltato le spalle per aiutare l'altro personaggio in difficoltà del momento, Paolo Bonolis, e contando sul sodalizio artistico, oltre che privato, con la scossa Giovanna Civitillo, è 1 contro 100 il nuovo game che dal 7 maggio 2007 tenta di non vedersi scappare i 5 milioni di telespettatori che ogni sera erano soliti sintonizzarsi sulla rete dalle 18.50 traghettandoli verso il Tg5 delle 20. Adattamento di un format che ha sbancato gli ascolti in tutto il mondo dall'emblematico titolo 1 versus 100, il programma dimostra a primo impatto di avere le carte in regola per iniziare un lungo cammino: una scenografia sontuosa, imponente, degna dei più grandi eventi, costituita principalmente da un muro alto 15 metri formato da 100 caselle elettroniche pronte ad illuminarsi e a spegnersi quando il concorrente, nella relativa postazione, risponde in maniera esatta o meno, una regia che sottolinea i momenti clou della partita in maniera irreprensibile, regole che sulla carta appaiono come stuzzicanti in quanto il singolo ha l’obiettivo di battere completamente tutti gli avversari.
Una resa, quindi, che almeno nelle prime puntate poteva rendere soddisfatte le persone che c’avevano per lungo tempo lavorato dietro. In tutto ciò Amadeus, entusiasta come non mai, con i suoi evidenti limiti, cerca di destreggiarsi e di impadronirsi del terreno, non riuscendoci però totalmente, risultando spesso impacciato, goffo ed eternamente dipendente dal phonak. E infatti gli ascolti sono in calando. La colpa principale viene attribuita all’enorme caos prodotto dai 100 concorrenti, avidi e golosi del montepremi accumulato, di domanda in domanda, dal singolo. E, come nei migliori casi, le carte vengono rimescolate e i primi cambiamenti vengono apportati. Silenzio in studio: gli urli da stadio e la caciara sono solo un lontano ricordo. Chi ne ripaga di queste trasformazioni è il ritmo, che sembra voler emulare quello del fratello maggiore Milionario. Ragionamenti lunghi, tedianti, pur solo per dare la risposta ad una domanda semplice. Se questa è la fortuna del quiz del re di Canale 5, che riesce a destreggiarsi bene nelle lunghe pause prevalentemente per le riconosciute proprietà dialettiche, lo stesso è l’elemento che allontana i telespettatori dal gioco di Amadeus che, non avendo le stesse capacità linguistiche, ripete in modo sussistente le stesse cose annunciate anche poco tempo prima.
Gli ascolti, però, non colano a picco. Contro il suo vecchio titano guidato adesso da Carlo Conti, ottiene un apprezzabile 20% di media totale, mentre, schieratosi contro Pupo e il suo Reazione a catena - di ritorno lunedì 14 - successivamente, vede la stessa salire di 2 punti percentuali. Il 22 settembre, però, cala il sipario in quel dello Studio 11. Amadeus ne esce ulteriormente sconfitto. Un'altra tranche di domande e di scalate verso l’agognato milione ci aspettano. Tuttavia, dopo un paio di mesi, alcuni spot annunciano il ritorno del gioco dell'ex dj. Il 10 dicembre 2007, in una veste parzialmente rinnovata, quello stesso sipario si alza, e lo spettacolo ha di nuovo inizio. Stessi ed identici ascolti dell’estate precedente, anche con buone punte del 21,5% e di 4,5 milioni, poco meno di ciò che Scotti otteneva poche settimane prima. Sotto l’obiettivo prefissato del 23% il gioco viene definitivamente cassato. La fascia, tuttavia, si stabilizza, con l’ennesimo ritorno del salvatore del preserale, sull’obiettivo che Amadeus doveva raggiungere. Niente di più. Gli ultimi due esperimenti testati a Cologno Monzese, ovvero 50-50 e Jackpot, sono stati due fallimenti, dal punto di vista degli ascolti. Parabola discendente per il primo, verticale per l’altro, tali da fare rimpiangere l’arena e la baraonda prodotta dal famoso muro.
Domanda: ma allora 1 contro 100 è flop o no? E’ parere diffuso che Amadeus non sia stato in grado di tenere incollati i telespettatori della rete, allontanandoli e non è un caso che quando lui compariva in video, L’eredità toccava punte incredibili, le "stelle" a dir poco. Il preserale è di Scotti e di nessun altro più. Il gioco, però, interessava, altrimenti non si spiegava il tiepido riscontro che otteneva ogni sera. Se ci fosse stato il coraggio di coniugare i due elementi, ovvero Scotti ed 1 contro 100, quest’ultimo sarebbe potuto essere il degno prosecutore della strada cui pietra miliare è l’ex Miliardario? Un cruccio, un desiderio che non avrà mai realizzazione, data la decisione di abbandonare per sempre il progetto, avendo smantellato completamente la costosa scenografia. Certo, le ultime avventure non hanno avuto particolare e indimenticabile riscontro, e ci si è resi conto di come l’uomo dei flop degli ultimi 2 anni per eccellenza sia stato letteralmente massacrato. Resta da capire se sia ancora giusto annoverare questo programma come uno dei maggiori flop della rete.
Questo post lo aspettavo. Qualcosa mi diceva che prima o poi ci sarebbe stato..ahahahah..:D
RispondiEliminaBravo Bartolino! In ogni caso non mi esprimo, perchè penso di aver detto la mia a riguardo circa 10423 volte..:D
Ahahahah però almeno ho avuto la decenza di essere quanto più possibile obiettivo ma soprattutto ho aspettato per farlo! :D Questo è da apprezzare :P Intanto il posto adesso ci sta come il limone fra le cozze per gli ascolti di Jackpot!
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