martedì 19 agosto 2008

GABRIELLA CARLUCCI: "LA TV NUOVA E' TROPPO VOLGARE. PERCHE' NON USARE PIU' BONOLIS, FIORELLO E LITTIZZETTO?"

Seppure abbastanza lontana dalla televisione dopo essere entrata in pianta stabile nel mondo della politica italiana, nonostante il suo impegno con MelaVerde, su Rete4, (trasmissione emula della più nota e storica LineaVerde di RaiUno), continua a farsi sentire, con critiche e polemiche sul piccolo schermo. Parliamo di Gabriella Carlucci, la nota "superGabry" che, nel corso della sua BuonaDomenica ,anni 90, preferiva mettere in gioco ogni minima parte della sua struttura ossea, pur di attirare l'attenzione del pubblico italiano. In ogni caso nessuna traccia di volgarità, in un contenitore domenicale che, insieme a quello della coppia Columbro-Cuccarini, riusciva nell'arduo compito di attirare l'attenzione persino dei più piccini.
Ed ecco allora arrivare un monito alla televisione moderna, la televisione che tutti criticano.
Gabriella Carlucci: format volgari 'Perche' non utilizzare meglio Fiorello, Bonolis, Littizzetto?'
(ANSA) - ROMA, 19 AGO - 'La nostra tv non mi piace molto, perche' traduce in italiano format spesso volgari, guardoni e anche sciatti', dice Gabriella Carlucci. Sul numero di Diva e donna in edicola domani, la deputata del Pdl, responsabile del dipartimento Cultura e Spettacolo di FI, si chiede anche 'perche' non si prendono personaggi nazionalpopolari, alla Fiorello, alla Bonolis, alla Littizzetto, e non si cuce loro addosso un tipo di programma divulgativo, anche se non pesante, su teatro, lirica, cinema, arte'.
Insomma, verrebbe da dire, forse in maniera fin troppo semplicistica quanto realistica, "Gabriella Carlucci ha scoperto l'acqua calda." Mi spiego meglio. La televisione che lei stessa immagina e brama, è quella che forse tutti gli italiano vorrebbero, al posto del sempre maggiore espandersi del mondo trash nel piccolo schermo. Il problema è che, gli stessi protagonisti tanto desiderati, dettano legge e volontà, e non in maniera spicciola o scherzosa.
Fiorello ha più volte esternato la sua mancata volontà di ritornare in televisione in un varietà, prediligendo di gran lunga il mondo pubblicitario, polemizzando persino sulla riproposizione di filmati, di proprietà Rai, che lo vedono protagonista. Paolo Bonolis, a meno di Sanremo, è palese quanto preferisca inseguire la moneta sonante, seppur interrompendo progetti di gran successo. Luciana Littizzetto, ha lei stesso rifiutato la realizzazione di un one-woman show su Canale5, che sarebbe stato prodotto dallo stesso Ballandi, sempre più spesso realizzatore e produttore di programmi targati Rai.
Insomma, indipendemente dalla volontà di portare o non portare tali artisti in televisione, bisogna fare i conti con le loro volontà, sempre più "vassalliche", e sempre meno disponibili al progetto senza certezza. E forse questa una delle cause dell'espandersi della "tv facile". O mi sbaglio?

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