domenica 31 agosto 2008

LA SCUOLA DI NAPOLI PROTAGONISTA DE "’O PROFESSORE", IN ONDA DOMANI E MERCOLEDI’ SU CANALE5

La TV continua a battere una strada che riserva non poche soddisfazioni a chi produce fiction: quella della scuola. E pare proprio che tutti i girati vertenti su tale tematica debbano obbligatoriamente accompagnare i tantissimi studenti che tra pochi giorni ritorneranno sui banchi di scuola, ammesso e non concesso che non stiano già sgobbando sui libri per il recupero di qualche insufficienza. Era stato così nel caso de I Liceali, la fiction a tratti romanzata prodotta dalla TaoDue andata in onda a metà maggio scorso quando interrogazioni e compiti in classe si susseguivano in un flusso ininterrotto, e sarà così anche odiernamente. Domani, infatti, prima giornata di vera accensione dei palinsesti televisivi, almeno per quanto riguarda Canale5, andrà in onda il prodotto interpretato da Sergio Castellitto e Luisa Ranieri intitolato ‘O professore. Presentata al Roma Fiction Fest nel 2007, era stata programmata anch’essa per maggio 2008, ma una leggera somiglianza relativamente ai temi affrontati ha fatto sì che fosse posticipata a lunedì 1 settembre, dopo essere andata in onda, durante l'estate, già su Mediaset Premium. Qualche anticipazione e i commenti di Castellitto in un articolo pubblicato da La stampa e qui riportato:
Salirà in cattedra per dare speranza ai ragazzi difficili, che vivono nelle periferie di Napoli. Sergio Castellitto, protagonista di «’O Professore», miniserie in due puntate in onda lunedì e mercoledì prossimi su Canale 5 in prime time, parla con entusiasmo del suo nuovo lavoro: «È un tv movie commovente, entusiasmante e soprattutto di stretta attualità. Scelgo -sottolinea Castellitto- solo copioni necessari, cioè quelli che possano aiutare il pubblico a riflettere». Realizzata da Grundy Italia per Canale 5, diretta da Maurizio Zaccaro e ispirata al libro «Gli ultimi della classe» di Paola Tavella, la fiction racconta le vicende di Pietro (Sergio Castellitto), insegnante di italiano delle scuole medie che, dopo qualche iniziale esitazione, decide di prendere il posto della coordinatrice dell’istituto in cui lavora alla periferia di Napoli, aggredita dopo aver sottratto una sua ex alunna dalla prostituzione, col compito di convincere i ragazzi “difficili” a tornare sui banchi di scuola.

Castellitto racconta di aver imparato tanto da questa esperienza sul set, in particolare dai ragazzi napoletani che Zaccaro, dopo una serie di “incontri”, ha inserito nel cast del telefilm. «Sono adolescenti “qualunque”, non attori professionisti - spiega Castellitto - Ho sempre amato il mondo adolescenziale, mi appassiona e mi incuriosisce perchè mi coinvolge direttamente nella vita, avendo io stesso figli che si trovano in quella fascia d’età». Su come sia riuscito a calarsi nel personaggio di Pietro e se si sia “esercitato” con i suoi quattro figli, Castellitto precisa: «Fare il padre non può essere paragonato a fare il professore. È un mondo a sé. Certo, avere dei figli ti aiuta ad avere più energia e a capire meglio l’universo giovanile». Sulla scelta di Napoli come sfondo di «’O Professore», l’attore spiega: «Non è stata casuale, tutti sanno in che situazione si trovano molti ragazzi che abitano nelle periferie campane, dove vige la legge della camorra».


«Certo -sottolinea- il problema della dispersione scolastica non riguarda solo Napoli ma anche tante altre metropoli del mondo. Quello della fiction, più che essere un messaggio d’accusa, è un messaggio di riscossa». Pietro, infatti, riuscirà a riportare a scuola Teresa e Toto, che vivono in stato di abbandono con i tre fratelli più piccoli; Gennaro che, a causa di un furto, rischia la galera; e Davidello, figlio di un piccolo malavitoso. Alternando ironia, coraggio e capacità di mediare, alla fine Pietro riuscirà a “salvare” l’intero gruppo e a guidarlo verso il diploma di terza media. Nel cast, tra gli altri, Luisa Ranieri (Manuela, compagna di lavoro e di vita del professore) e Donatella Finocchiaro (madre di uno dei suoi allievi più problematici).
Come è vissuta la scuola nel napoletano, in quella realtà complessa da narrare e ancora più tale da vivere, giorno per giorno. Non ci sbilanciamo in merito, posticipando i giudizi ed i commenti alla fine del tv movie, con un’agognata obiettività e sempre ricercata parzialità. La speranza, ovviamente, è quella di non vedere banalizzato né stereotipizzato un qualcosa che facilmente è vulnerabile e suscettibile sotto questo punto di vista, con un conseguente scadere in luoghi comuni semplici da dirsi e da farsi. Il desiderio e l’augurio da farsi, e che facciamo, è quello che si possa trattare di un prodotto di denuncia.

L’appuntamento è per lunedì 1 e mercoledì 3 settembre, alle 21.10 circa, su Canale5.

1 commento:

  1. A me sa tanto, forse troppo, di IoSperiamochemelacavo.

    Hai perfettamente ragione. Vivendo in questa città, facilmente si può cadere nel luogo comune e nella banalità. Il ragazzo che, dopo aver tentato di uccidere il maestro, poi diventa il più buono di tutti. Lo scippatore che poi accompagna le vecchine ai semafori.

    Insomma, poca denuncia e poco fumo.
    Speriamo, vivamente, di no.

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