mercoledì 17 settembre 2008

ELISABETTA CANALIS INTERVISTA GENE GNOCCHI: EVIDENTE SINERGIA PER ARTÙ

Alzi la mano chi non ha storto il naso dinanzi ad uno degli imperversanti promo pubblicizzanti l’avvio della trasmissione in seconda serata a partire dal prossimo giovedì, Artù, per quella che è la sua conduzione. Il programma, che ha debuttato la scorsa stagione televisiva senza fare sfraceli alcuni ma, anzi, rimanendo sempre sul confine tra il flop e l’andare in sordina, ritorna a partire da domani sera, in seconda serata, con al comando un duo del tutto inedito: Gene Gnocchi, già padrone del rotondo tavolo la scorsa edizione, in accoppiata alla donna più sopravvalutata di tutta Mediaset che, per il suo approdo in Rai, sceglie proprio Artù, quale Elisabetta Canalis. Come nostro solito, e come buon costume dovrebbe essere, non ci sbilanciamo in merito, pur covando, almeno personalmente parlando, una sorta di preconcetto. Sento i due conduttori agli antipodi, senza reale punto d’incontro. Ciò che è smentito da un’originalissima (e divertentissima) intervista fatta per Sorrisi & Canzoni Tv dalla stessa ex velina all’ex spalla di Simona Ventura a Quelli che il calcio…, nella quale è possibile scorgere un’evidente alchimia, una sinergia che sicuramente sarà sentibile anche dai telespettatori nel momento in cui il programma avrà inizio. Verremo smentiti?

Sapete che cosa vi dico? Basta con i calciatori. La verità è che sono innamorata pazza di quest’uomo. Di quella sua aria malandrina, da rappresentante di commercio. Che arriva al casello, scopre che c’è sciopero e non si paga, fa la faccia triste, ma dentro ride. Lo adoro. E ora lo intervisto per voi.

Gene, se ci mettessimo insieme, io e te, saremmo come Marilyn Monroe e Arthur Miller?
«No, come Marilyn e Carlo Croccolo. Lui ha detto che sono stati insieme e lei aveva qualche problema a smentire. Di norma dico che sono stato con Paola Borboni, e in genere però ci credono».

È vero che sei partito dai fotoromanzi, in rivalità con Massimo Ciavarro?
«Prendevo 15 lire a scatto; 80 se c’era il bacio impegnativo. La lavorazione di ognuno durava 2-3 anni: non c’era Photoshop, e le immagini venivano ritoccate a mano dai fratelli Lumière».

Sei un buon calciatore. Ti ha pesato essere scartato dal Milan, a favore di Van Basten?
«Io i provini per il Milan nel 1970-71 li feci davvero, ma finì in niente. Anche perché avevo scelto Victoria Silvstedt come preparatrice atletica. E i suoi metodi non sono proprio ortodossi».

Sono passati 25 anni dal tuo primo nudo integrale frontale, e tuttora sei l’uomo calendario più richiesto. Come mai non ne hai più accettati altri?
«Cambiano le mode: sono stato nudo tutto luglio e agosto sulla boa di Sestri Levante, a dieci metri dalla spiaggia, ma vigliacco se m’ha fotografato qualcuno, anche col telefonino!».

Non ci credo: la verità è che si tratta di una questione economica...
«No, è che volevano farmelo fare a tema: sei mesi il fauno e gli altri sei i Village People. Non me la sono sentita».

Mi hai voluta ad «Artù» perché pensavi che il tuo sex-appeal non bastasse a fare audience?
«Sei stata presa perché il tuo fidanzato, il calciatore del Parma Reginaldo, voleva il giovedì sera libero per fare lo strip poker con Maddalena Corvaglia, Alessia Fabiani e il ministro Gelmini».

Che cosa ho io meno della Ventura?
«Un po’ di botulino in meno, qualche ritocchino in meno, un pediatra in meno come fidanzato. Ma Reginaldo è pediatra?».

Anche. A proposito: perché del tuo privato non si sa mai niente?
«Vivo a Fidenza. Trovami un paparazzo che si spinge fino a Fidenza...».

Hai mai vissuto una storia d’amore selvaggia?
«Mai. Sono tutto casa e famiglia».

I tuoi figli sono come te?
«Meglio. Il primo, 25 anni, fa il dj e sembra Hugh Grant o un modello di Versace: c’è la fila sotto casa. La seconda, 22, fa sociologia a Bologna e il terzo, 15, è a Fidenza al Liceo scientifico. Il sabato vado con loro in collina a mangiare le costine di maiale e sono straordinari: mi sommergono di prese in giro».

Perché non lavori mai con tuo fratello Charlie, non ti piace?
«No, in radio mi piace. E anche a “Striscia”. È che lui è molto identificato in coppia con Violanti... Comunque un paio di propostelle gliele avevo fatte».

È tempo di nuove Veline. Inventane qualcuna anche tu.
«Tre nomi: Evelina Manna, Antonella Troise e Candida Morvillo, che andrebbe bene anche come Velina unica».

Sbaglio o stai per fare su Raidue un nuovo programma sui libri, ambientato tra i vagoni di un treno?
«Non proprio sui libri, ma sulla gente che scrive. Da metà novembre, la domenica. Quello editoriale è un mondo incredibile. Fatto anche di paesi che organizzano premi letterari per avere il personaggio. E glielo danno solo se poi va anche a ritirarlo...».

Lo spettacolo è fatto anche di porte chiuse in faccia. Ce l’hai ancora con Garrison e Maria De Filippi per averti escluso da «Amici»?
«Questa cosa ancora non riesco a digerirla. Ci presentiamo alle selezioni io e Nilla Pizzi. Arriva la nonna di Maria – perché conduceva lei all’epoca, anche lei fra l’altro sposata con Costanzo – e dice: “Garrison ha detto no”. Restava da sentire per l’ultima parola Enzo Paolo Turchi, ma stava portando i suoi volpini a fare i bisogni. Ne ha 40. Considera una mezz’ora, 45 minuti per volpino. Morale: finisce la trasmissione e lui è irraggiungibile».

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