martedì 16 settembre 2008

INTERVISTA A MAURIZIO COSTANZO: «MARIA DE FILIPPI PER ME? NON HA PUNTI DEBOLI»

Maurizio Costanzo è senza ombra di dubbio uno dei giornalisti e conduttori italiani più conosciuti di tutta la televisione. Nutriamo, però, in merito, qualche riserva nel dire che sia anche uno dei più amati, dato l’aprioristico pregiudizio covato nei suoi confronti dal pubblico e anche per il riscontro, da un punto di vista dei meri ascolti, registrato ad ogni sua apparizione mediatica. Se c’è un merito che gli si può attribuire, nato però da quello che tale non è in senso proprio, è che sotto la sua fortunata e potente egida è nata e cresciuta la conduttrice - questa volta lo si può dire - più amata della tv italiana, quale Maria De Filippi, attorno la quale si snoda l’intervista fatta dallo stesso alla rivista Telepiù che è di seguito riportata. Nonostante l’"astio" mediatico riservato a Costanzo, comunque, fra non molto ritornerà in tv con il classico Maurizio Costanzo Show, la cui data d’avvio è fissata per il 30 settembre, con due appuntamento settimanali: quello del martedì in cui verrà lanciata una domanda dal conduttore, a mo’ di provocazione per poi attendere risposta al fine di sviluppare opinioni ed intavolare riflessioni e discussioni a riguardo in quello del giovedì.

Lei è una donna tutta lavoro e zero chiacchiere: preferisce che a parlare di sé siano le sue trasmissioni: lui non è da meno e ha sempre i minuti contati. Ma se il tema di un’intervista a Maurizio Costanzo è sua moglie, il tempo allora, magicamente, si trova. Maurizio si ferma e racconta, come solo lui potrebbe fare, quel fenomeno televisivo che prende il nome di Maria De Filippi.

Secondo lei che l’ha vista nascere e crescere, come è cambiata Maria nel lavoro?
È cresciuta in sicurezza, anche perché si è scelta un percorso chiaro, diverso da quello che hanno fatto altre colleghe. Credo che oggi sia la più brava di tutti a raccontare, “spingendo” sulle storie senza essere invasiva. E poi negli anni ha saputo creare attorno a sé un gruppo formidabile di collaboratori, che lavora con grande rigore. Dote, questa, che forse a me manca, la mia vita professionale è piena di parentesi, perché mi occupo di tante cose diverse.

Quanto parlate tra voi del vostro lavoro?
Moltissimo, naturalmente; ci confrontiamo su tutto, anche se non saprei dire chi tra i due ascolti di più l’altro. Credo però di avere contribuito a farle capire che, ad Amici per esempio, occorre prestare molta attenzione a tutte le caratteristiche dei concorrenti: diversamente rischi di sottovalutare qualcuno.

Lei guarda tutte le trasmissione di Maria: quale preferisce?
Adoro C’è posta per te, perché è autentica, non c’è nulla di fatto e la gente lo avverte. Mi arrabbio moltissimo con Amici e considero Uomini e donne un mistero assoluto.

Forse il giudizio sugli ultime due programmi va spiegato…
Certo. Di Amici mi fa arrabbiare l’atteggiamento di Alessandra Celentano: come si fa a demolire così certi ragazzi, peraltro bravissimi? Non sa le volte che ho telefonato durante i break pubblicitari per intervenire, ma niente. Maria non me lo permette. Comunque, molti dei ragazzi che Alessandra ha massacrato ora lavorano con me, come Agata e Susy, che è protagonista del mio ultimo musical Portamitanterose.it. Quanto a Uomini e donne, prendo atto del fatto che piace molto al pubblico, che i settimanali quest’estate hanno campato con le notizie sui tronisti e che ci sia la fila per intervenire al programma. Forse è una rappresentazione della commedia della vita, ma personalmente lo sento molto lontano.

Vede ancora qualche punto di debolezza, qualcosa che potrebbe migliorare nel modo di lavorare di Maria?
Sarò sincero, non vedo punti di debolezza e quelle che possono sembrare debolezze per altri, per me non lo sono affatto.

C’è posta per te ha un seguito straordinario. Ma basta questo dato per perpetuare una trasmissione che sembra sempre uguale?
Su questo non sono d’accordo: il programma, anche attraverso l’introduzione in studio di ospiti famosi, porta sempre qualche elemento di novità. Anche se, confesso, le mie storie preferite sono quelle degli innamorati che si rivedono, che so?, 50 anni dopo. Perché non c’è niente più affascinante e commovente della verità, non crede?

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