sabato 6 settembre 2008

TORNA LA RUOTA DELLA FORTUNA, VERSIONE VIP: QUANDO IL CAMBIO DI VESTE APPARE COME NECESSARIO...

Uno dei programmi che meglio può descrivere la storia della tv commerciale, nel suo affascinante quanto intricato corso, è La Ruota della Fortuna. La trasmissione, come i più sapranno, nata all’interno di Pentathlon, il gioco a premi constante di cinque prove, come il titolo suggerisce, cui una era appunto la Ruota, condotto da Mike Bongiorno, anche se con fortuna arrivata grazie a Parole d’oro, il segmento apprezzabile all’interno del fallimentare contenitore La giostra, ha conosciuto un percorso tutto in discesa sin dalla sua nascita per poi arenarsi nel corso del tempo. In onda, poggiando la messa in onda esclusivamente sulla sua semplice ma forte struttura, su Canale5 a partire dal 1989, è il quiz re del preserale, in accoppiata all’altra trasmissione del pomeriggio della rete nata dalle mani di Silvio Berlusconi, Ok, il prezzo è giusto. Come le migliori trasmissioni della televisione, però, anche questa è rappresentativa di una generazione, è testimone di tempi che furono. La sua forza si esaurisce, e tra mille peripezie, ovvero tagli di budget, repentini cambi di orario, addirittura spostamento di rete, e perciò declassato, muore nel 2003, quando Mediaset decise di non produrne più puntate per l’eccessivo costo di produzione (cifre che si aggiravano attorno ai 4.000 euro a puntata).

L’acquisizione dei diritti di trasmissione vennero poi acquistati, nel 2007, da Endemol Italia e, sovrastando le ipotesi che vedevano il gioco nell’access di RaiUno o nel preserale di Canale5, come ai vecchi tempi, venne preferita la collocazione nell’arduo access prime time di Italia1, il che fa del programma uno dei pochi che hanno visto vita su tutte e tre le reti Mediaset. Uno svecchiamento accentuato era ipotizzabile ed è ciò che bisognava attuare al fine di declinare il gioco ai gusti del target di rete. Via, quindi, il suo conduttore storico, Mike Bongiorno, in luogo del quale fu preferito Enrico Papi e via anche le vallette amate in particolarmente dal geriatrico. E, infatti, il ruolo fu affidato a Victoria Silvstedt, che tale incarico ha ricoperto anche nella versione francese del programma, La roue de la fortune, da cui, neanche tanto lontanamente, ha tratto ispirazione la riedizione italiana. Gli ascolti premiano questa versione riveduta e corretta, attribuendogli un successo tale da cancellare i flop di ogni qualsiasi programma testato in quella fascia così difficile per la rete: 2.483.000 telespettatori per uno share che va oltre i 10 punti percentuali nel target commerciale.

La ruota della fortuna sta per ritornare. E per questa sua riproposizione si veste di alcune innovazioni tanto leggere quanto importanti. Quella che viene intaccata, in tal senso, è la natura del programma, la sua struttura primaria, il suo scheletro. Sempre tre concorrenti che a suon di lettere e di frasi indovinate si possono aggiudicare la possibilità di andare al Ruotino finale, quello in cui il ricco montepremi può essere vinto. Dov’è il cambiamento? Nell’introduzione, per quanto concerne la sfera dei concorrenti, con meglio non specificata ragione né meccanismo relativo all’utilizzo, dei vip. E la domanda sorge quanto mai spontanea: a cosa servono? L’unica motivazione che può essere ritrovata è quella dell’introduzione di questi al fine di aumentare un’audience che, nei cinque mesi ininterrotti di programmazione, è andata sì bene, ma in calando, tanto è vero che ha totalizzato più volte l’8% di share nelle settimane finali di programmazione. Un cambio di veste che, se fosse confermato anche dalla visione della prima puntata che non mancheremo di commentare con le relative impressioni, appare necessario. Il rischio che la ruota con gli spicchi indicanti le cifre, che le caverne ricche di premi, e che uno spento e funereo studio possa aver stancato è alto. Certo è che se i vip sono Linda Santaguida o Barbara Chiappini questo è altissimo. E ce n’è anche un altro da prendere in considerazione: quello déjà-vù. Questa Ruota vip sembra, almeno sulla carta e ipotizzando il suo prossimo meccanismo, un misto fra il Passaparola prima versione e il vecchio e caro Gioco dei nove. Chi vivrà, vedrà. E il jingle, remixato ad hoc, "gira la ruota, yeah yeah, guarda la ruota, oh yeah, e da casa puoi giocare anche tu!" inizia a riecheggiare

L’appuntamento è per lunedì 8, alle 20.45, su Italia1

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