venerdì 28 novembre 2008

CATERINA BALIVO: QUANDO UNA SPROPOSITATA SUPPONENZA PORTA A DIRE "FESTA ITALIANA TIRA SU LA FASCIA POMERIDIANA DI RAIUNO"

La supponenza è l’atteggiamento di chi è presuntuoso, di chi si sente arrivato, slegandoci da ogni ambito e contesto televisivo preso in esame ogni qual volta ci dedichiamo a riflessioni, pur non essendo propriamente tale. O meglio, supponente è chi, contando su una bravura riconosciuta o scibile solamente alla propria persona, la ostenta, nei fatti e nelle parole. Si susseguono, a ruota libera, dichiarazioni di eccellenza, di ottimi lavori svolti e di similari. Al di là di quanto possa dare fastidio ciò, il tutto arreca maggior disturbo se è insito nell’animo e nel carattere di chi bravo e capace, in fondo, non lo è, ed è un qualcosa di ampiamente riconosciuto. Ci soffermammo un po’ di tempo fa a sottolineare quella che è la carriera di Caterina Balivo mista al suo privato, e l’immagine finale non era sicuramente una di quelle migliori. Figlia delle grazie di Del Noce, primadonna e sempre in prima linea per quanto riguarda il novero sempre più prepotente in palinsesto delle Del Noce’s Angels, la conduttrice dell’inutile e vuoto Festa Italiana ha rilasciato un’intervista quest’oggi a La stampa che colpisce in almeno due punti. Il primo è direttamente tratto dalla stessa in una domanda in particolare:
Non le spiace che le ragazze in tv siano considerate carne da macello?
«Quello che mi spiace è altro, la supponenza e l’invidia con cui ti trattano se sei giovane e carina: ho fatto uno stage di giornalismo a Stream News, avevo vent’anni e volevo solo imparare il più possibile. Una volta mi sono seduta alla scrivania di una giornalista che ora conduce il tg, lei mi si è avventata addosso, “Ragazzina, come ti permetti, questo è il mio posto”. C’è gente che vive nel terrore che le rubino la sedia. Siamo davvero un popolo di invidiosi. Pensi a Mara Carfagna».
Il rispetto per il ruolo avuto per le capacità e non per la bellezza, quindi, a detta della Balivo, è inesistente. Chi nutre però questo tipo di sentimento nei confronti dell’incarico è in prima persona la stessa conduttrice napoletana: la maggior parte delle sue conduzioni, al di là dei penosi risultati raggiunti, si sono rivelate tutte autentiche disgrazie, nelle quali emergeva ed emerge incapacità, inespressività e un bel volto, che non basta per fare la tv. La vita insegna che l’arma più potente, a parte il rispetto, è il buon senso. Quello di farsi da parte, almeno in questo caso, non c’è. Visto e considerato cosa si è in grado da fare, sarebbe meglio starsene silenziose, no? La notorietà è anche foriera di critiche (tantissime) e complimenti (più unici che rari):
Quali critiche la feriscono?
«Guardi, se dovessi ascoltare e leggere tutte le cosa cattive che dicono di me non farei più nulla. I critici mi fanno persino pena: gli tocca fare gli eterni osservatori senza entrare mai in campo. Secondo me dietro ogni critico cinematografico c’è un regista mancato, io quando devo scegliere un film non li leggo mai. Certo mi spiace quando alterano la verità, per esempio i dati di audience. Come questa Festa italiana: sta andando bene, abbiamo tirato su la fascia pomeridiana di Raiuno, non dico grazie a me, ma ai miei autori che sono bravissimi».
I dati di ascolto parlano chiaro: Festa Italiana, nonostante l’allungo spropositato da 25 minuti alle più di due ore di quest’ultima edizione, non regge il palinsesto pomeridiano della rete, registrando ascolti inferiori di circa cinque punti percentuali di share per l’accettabilità del risultato. E i numeri, la matematica, la scuola insegna che un’opinione non sono. Tutt’altro. Se poi la bravura della Balivo consta nel sovvertimento di dogmi della matematica e dell’algebra, si smuovano i più grandi circoli culturali in merito. Le critiche, cara Caterina, le riceve sempre chi non è in grado o chi non è capace. Quattro anni di conduzione, di presunzione e di imposizioni non possono essere alla base di un ipotetico alto gradimento da parte dei più. Insomma, in quest’intervista è emersa a carattere cubitali l’indole e l’essenza Baliviana: un niente mascherato da tutto.

3 commenti:

  1. Mr Exp
    Che aggiungere ... poco o niente :
    è condivisibile il tuo commento in toto ...
    e nn è solo una questione di ascolti ...
    La sua conduzione è davvero molto impostata ... poco vera e assolutamente fredda ...
    E le prime serate fatte fino ad ora ... non sono brillanti tanto che nn capisco la decisione di affidargliene altre e ...invece lasciare al palo ... volti noti di maggior esperienza e professionalità ...

    RispondiElimina
  2. Ops ... ho sbagliato a indirizzare il commento ... sorry mitico -El Barto- ... a volte la fretta ...
    Era d'altronde riconoscibilissima la tua scrittura e la tua opinione ...

    RispondiElimina
  3. Aggiungerei, ITAL :D, che la Balivo non è neanche la più bella delle quattro grazie, anzi. Guarda la foto della Isoardi nel post di Bubino in home, un autentico spettacolo :)

    RispondiElimina