Grazie anche alla segnalazione del nostro affezionatissimo lettore Ital, chiediamo scusa per la nostra carente attenzione nei riguardi di un prodotto che, da due giorni a questa parte sta mostrando una evidente forza mediatica.Alla Artemisia Sanchez che RaiUno ci ha presentato in queste due serate, e che noi vi abbiamo presentato grazie al lavoro del nostro Bubino, si è contrapposta una gradevole sorpresa: Carnera, il film che, per due serate, ha tenuto incollato al video un numeroso numero di telespettatori che sembra aver gradito eccome un prodotto che, a dirla tutta, ha subito uno snobismo poco meritato, da parte della stessa Canale5. La rete ammiraglia di Cologno Monzese, infatti, ha preferito puntare sul film avente come protagonista il noto pugile italiano solo nel periodo di non-garanzia, ovvero, in poche parole, in questo periodo festivo dove l'attenzione per gli ascolti risulta essere minore.
Molti prodotti, di qualità innegabilmente inferiore, hanno "usufruito", con pochi risultati, di pubblicità e promozione di tutt'altro livello, ma Carnera sembra aver dato una grande lezione di stile. Fin troppo spesso il pubblico italiano viene definito pubblicità-dipendente. Ovvero, si acquista e si guarda solo ciò che è in promozione, che è maggiormente visibile. Ebbene, Carnera è la perfetta dimostrazione del contrario; la qualità di un film, coinvolgente, e realizzato in modo sapiente e professionale. La storia dello storico pugile italiano, riproposta in una versione cinematografica dallo stile altamente apprezzabile. Eccovi proposta una intervista che il regista, Renzo Martinelli, ha rilasciato alla vigilia della messa in onda.
Girato interamente in inglese e con un cast internazionale
Martinelli: ''E' Carnera che ha scelto me'' Il regista brianzolo racconta a IGN il suo 'Carnera - The Walking Mountain': ''E' una grande metafora della vita''. Oltre 1500 inquadrature ricostrutite in digitale che ne fanno ''la più grande post produzione europea''
Girato interamente in inglese e con un cast internazionale
Martinelli: ''E' Carnera che ha scelto me'' Il regista brianzolo racconta a IGN il suo 'Carnera - The Walking Mountain': ''E' una grande metafora della vita''. Oltre 1500 inquadrature ricostrutite in digitale che ne fanno ''la più grande post produzione europea''
Roma, 15 dic. (Ign) - ''Perché Carnera? Perché non è mai un regista che sceglie il film, ma il film che sceglie il regista''. In occasione della presentazione della pellicola, uscita nelle sale nel maggio scorso, sull'unico italiano che ha conquistato il titolo di Campione del Mondo di Pesi massimi, il regista Renzo Martinelli racconta il suo incontro con 'la montagna che cammina'. ''Ho girato due film in Friuli, mi hanno portato a vedere il museo di Primo Carnera, ho conosciuto i suoi familiari, mi hanno raccontato di lui. Era inevitabile fare un film''. Una parabola, quella di Primo Carnera, che si sviluppa negli anni '30, ''quando 50 milioni di italiani - racconta il cineasta - erano col Duce e solo 200 dissidenti languivano nelle patrie galere''. In questo contesto nasce ''un gigante di oltre due metri'', un fascio di muscoli e di potenza che arriva a conquistare il titolo più ambito della boxe mondiale e che, proprio per queste caratteristiche, ''viene usato dal fascismo come emblema del regime''. Ma il Carnera di Martinelli è soprattutto una ''grande metafora della vita'', con un forte messaggio che, dal grande schermo, il regista vorrebbe arrivasse ai giovani. ''Io sono cresciuto - dice - con l'etica del lavoro e del sacrificio''. Carnera è il campione che va a tappeto 10 volte e ogni volta si rialza. E' il pugile che scende dal ring sconfitto, con la mascella fratturata, ma con l'onore di ricevere la standing ovation di tutto il pubblico del Madison Square Garden. ''Cadere e rialzarsi, perché sei sconfitto solo se rimani a tappeto - spiega - E' questo il messaggio che vorrei che il film portasse ai giovani di oggi, spesso troppo attenti solo all'hic et nunc''. Un anno e mezzo di lavoro, 1500 inquadrature totalmente ricostruite in digitale, fanno di 'Carnera', come sostiene con orgoglio il suo 'papà', la più ''grande post produzione realizzata in Europa''. ''Agli spettatori sembrerà di essere al Madison Square Garden di New York o al Royal Albert Hall di Londra - continua il regista brianzolo - In realtà, avevamo solo un ring e 100, al massimo 200, comparse. Poi è stato tutto ricostruito al computer''. L'obiettivo di riprodurre l'originale, di avvicinarsi il più possibile al reale, raggiunge il suo punto più alto nella fusione fra immagini di vita reale e film. Le sequenze del matrimonio di Carnera, o della premiazione del pugile da parte di Benito Mussolini, sono così immagini originali dei filmati dell'epoca in cui, con un sapiente lavoro, i volti dei protagonisti sono stati sostituiti con quelli degli attori. ''Un piccolo virtuosismo - confessa Martinelli - che mi concedo in molti miei film''. Altra piccola, si fa per dire, vocazione di Martinelli è quella di un cinema che sia internazionale. 'Carnera' è così interamente girato in inglese e il suo cast può contare su attori italiani - il giovane Andrea Iaia nei panni di Primo Carnera e Anna Valle in quelli della moglie - e su grandi interpreti internazionali (Frank Murray Abraham, Kasia Smutniak e Burt Young, per citarne alcuni). ''Vorrei che il cinema italiano uscisse da questo assistenzialismo di stato - incalza Martinelli - Quando convinco un imprenditore come Giuseppe Marra a investire nel mio film devo anche garantirgli che sia un prodotto spendibile. Ne faccio un'operazione commerciale ed ecco perché - aggiunge - un film girato in inglese con un cast internazionale''.
Riportiamo altresì la dichiarazione dello stesso Martinelli, al riguardo del successo relativo alla prima puntata del film, andato in onda su Canale5.
Roma, 16 dic. - (Adnkronos) - "Siamo molto soddisfatti degli ascolti ottenuti da 'Carnera' in tv. Mi rende particolarmente felice il fatto che e' piaciuto ai giovani, visto che la leadership negli ascolti e' stata forte proprio sul cosiddetto pubblico attivo". Cosi' il regista Renzo Martinelli commenta gli ascolti della prima puntata della fiction 'Carnera', una coproduzione Rti e Martinelli Films Co. International in associazione con GMC- Giuseppe Marra Communications, il cui secondo capitolo andra' in onda stasera su Canale 5.La prima parte e' stata vista ieri sera da ben 5.347.000 telespettatori con una share del 23.42% sul target commerciale (15-64 anni) e ottenendo la share piu' alta tra i programmi di prime time anche sul pubblico totale col 20,74%. "Ci tenevo particolarmente -sottolinea il regista- che venisse visto dai giovani perche' e' un film con grande contenuto valoriale: Carnera credeva nella famiglia, aveva un legame fortissimo con la propria patria, il Friuli e l'Italia, ed era un uomo che sapeva sacrificare se stesso perche' i suoi figli potessero avere un avvenire migliore. Il risultato d'ascolto dimostra che i giovani apprezzano questo tipo di proposta. C'e' una domanda da parte dei giovani di valori, che a mio avviso la tv non soddisfa. Troppo spesso gli si propongono fiction superfiali se non piene di disvalori: penso alla glorificazioni della malavita organizzata. Io credo che il messaggio di 'Carnera', e cioe' che sebbene la vita e' un continuo andare al tappeto bisogna trovare la forza di rialzarsi, sia arrivato in maniera forte proprio ai giovani", aggiunge il regista.
"Anche i miei prossimi progetti vanno in questa direzione", prosegue Martinelli che sta ultimando la fiction su Barbarossa ed ha messo in cantiere un nuovo film sull'alluvione di Firenze, le cui riprese dovrebbero iniziare nell'autunno 2009. "Barbarossa in fondo racconta proprio di un gruppo di giovani che si unisce per ridare la liberta' al proprio popolo", sottolinea. "Ed anche il film sull'alluvione di Firenze vede protagonisti quei giovani che raggiunsero la citta' devastata per salvare un patrimonio artistico inestimabile: sara' la storia di quelli che vennero ribattezzati gli 'angeli del fango', che infatti sara' il titolo del film".
"Anche i miei prossimi progetti vanno in questa direzione", prosegue Martinelli che sta ultimando la fiction su Barbarossa ed ha messo in cantiere un nuovo film sull'alluvione di Firenze, le cui riprese dovrebbero iniziare nell'autunno 2009. "Barbarossa in fondo racconta proprio di un gruppo di giovani che si unisce per ridare la liberta' al proprio popolo", sottolinea. "Ed anche il film sull'alluvione di Firenze vede protagonisti quei giovani che raggiunsero la citta' devastata per salvare un patrimonio artistico inestimabile: sara' la storia di quelli che vennero ribattezzati gli 'angeli del fango', che infatti sara' il titolo del film".
Grazie Exp ... non era necessario nominarmi nel post ...
RispondiEliminaSei riuscito comunque a farmi leggere poi delle notizie sulla lavorazione del FILM TV e commento d/ ascolti del regista ... che nn ero riuscito a leggere da nessuna parte...