La televisione la si guarda con mille animi diversi: in maniera stanca, facendo un po’ di zapping alla ricerca di qualche cosa che già sappiamo non esserci al momento, acutamente, per appassionarsi a qualcosa che non abbiamo mai visto, divertendosi, magari sintonizzandosi su quel canale la cui proposta, da un punto di vista relativo ad ilarità e giocosità pure un po’ trash, è davvero irrinunciabile e così via. Insomma, la programmazione televisiva può essere accolta da parte del telespettatore in molti modi, differenti gli uni dagli altri. Capitano però giorni in cui, qualsiasi essa sia la predisposizione dello spettatore nel guardare le svariate espressioni del mezzo televisivo, quest’ultimo deve rimanere rigorosamente spento. Ciò affonda radici non solo nel buon senso e nella giusta osservanza delle tradizioni, ma anche nella resa dell’equa dimensione che spetta al mass media per antonomasia. La televisione è un aggeggio, sì psichedelico e multiforme, affascinante nelle sue tante trame, complicato negli intrecci, e tale deve rimanere. Ma questo, in particolare, quando? Un giorno a caso: l’ultimo dell’anno. Adesso, con qualsiasi animo, con qualsiasi predisposizione, con qualsiasi volontà, guardare la tv il 31 dicembre è allo stesso modo un’impresa e un’assurdità. Cerchiamo di capire le razionali motivazioni poste, come sempre, alla base di questa nostra affermazione.
È costume ed abitudine di tutta la popolazione mondiale – le immagini dei countdown all’avvio del nuovo anno di tutto il mondo a poco a poco che si avvicina quello italiano imperversano nei telegiornali e sono sempre straordinariamente emozionanti – festeggiare allo scoccare della mezzanotte e dilaniare i consueti brindisi guardando la tv non è certo il miglior modo per brindare all’avvento. Naturalmente il discorso non è unilaterale: la stessa, nel suo piccolo, è irrinunciabile per chi oramai non ha la forza o per chi non ha la fortuna di poter passare un buon ultimo dell’anno. Ed è proprio in questo che si vuole incentrare la personale riflessione. Come la televisione regala divertimento e gioia a chi decide o a chi è costretto a vederla anche l’ultimo dell’anno?
Sicuramente il suo essere festivo traspare anche dalle produzioni che si accingono annualmente a coprire le ultime ore dell’anno che sta per essere portato al termine. Ma se da una parte vige la classicità, dall’altra regna lo squallore e la disorganizzazione più totale. Così è riassumibile il programma ciclico di ogni fine anno. Raiuno propone anche questa volta il consueto ed immancabile (ma perdibilissimo) L’anno che verrà, con l’onnipresente Carlo Conti. Lo show è sempre lo stesso, un misto tra canzoni, auguri, oroscopi, auguri e speranze, in diretta da Rimini. I cantanti, poi, i medesimi, pescati dal dimenticatoio, dal buio e profondo oblio, o da I migliori anni il che fa dell’appuntamento un’istituzione geriatrica, antica ma che va bene un po’ per tutte le fasce di pubblico. Una spruzzata di disco samba, qualche nota dei Village People ed è reso per ogni generazione. Senza pretese, sufficientemente interattivo, e gli auguri sono fatti. Se Raiuno quindi dirige l'appuntamento a chi costantemente la segue, ovvero a quel pubblico più maturo, meno dirimpettaio e festaiolo di quello giovane, Canale5 non si capisce bene come concepisce il 31 dicembre sera. Fino a qualche anno era anch’esso dominio di Maurizio Costanzo, che ne creava un programma ad hoc, un’appendice di Buona Domenica chiamata Buon Capodanno. Una trasmissione rigorosamente registrata fatta di giochini idioti ed oltremodo stupidi, trenini e (ancora!) disco samba. Da sottolineare l’incredibile perfezione con la quale scoccava la mezzanotte tra registrato e realtà, dubbio amletico che mi ha sempre particolarmente attanagliato. Da qualche anno ad oggi, però, anche perché quello dell’ultimo dell’anno è il giorno meno fruttuoso su un mero piano commerciale, la giornata è anche quella più lasciata in balia delle onde del mare (e del riposo dei piani alti). Si è avuto modo di assistere a eventi di danza sul ghiaccio registrati con l’ultima mezz’ora in diretta, a papere ed errori per ridere programmati alle 23 e quest’anno addirittura ad uno speciale di Questa domenica che, già confezionato da qualche giorno, farà gli auguri agli spettatori di Canale5, tra vittime della talpa e mostri trash.
Insomma, l’ultimo giorno dell’anno è assolutamente, proprio per questo, da passare in famiglia a mangiare felicemente tutti insieme, in giro a guardare i fuochi artificiali che regalano quel pizzico di infantile emozione ogni volta che uno ne viene sparato, a sentire i concerti che animano le principali piazze d’Italia, a ballare in discoteca, ma non per guardare la tv. Al massimo che questa resti accesa per l’abitudinario messaggio del Presidente della Repubblica delle 20.30, in onda contemporaneamente su tutti i canali che per mezz’ora l’anno mettono da parte l’ascia da guerra per essere tutte un po’ “uguali”...
È costume ed abitudine di tutta la popolazione mondiale – le immagini dei countdown all’avvio del nuovo anno di tutto il mondo a poco a poco che si avvicina quello italiano imperversano nei telegiornali e sono sempre straordinariamente emozionanti – festeggiare allo scoccare della mezzanotte e dilaniare i consueti brindisi guardando la tv non è certo il miglior modo per brindare all’avvento. Naturalmente il discorso non è unilaterale: la stessa, nel suo piccolo, è irrinunciabile per chi oramai non ha la forza o per chi non ha la fortuna di poter passare un buon ultimo dell’anno. Ed è proprio in questo che si vuole incentrare la personale riflessione. Come la televisione regala divertimento e gioia a chi decide o a chi è costretto a vederla anche l’ultimo dell’anno?
Sicuramente il suo essere festivo traspare anche dalle produzioni che si accingono annualmente a coprire le ultime ore dell’anno che sta per essere portato al termine. Ma se da una parte vige la classicità, dall’altra regna lo squallore e la disorganizzazione più totale. Così è riassumibile il programma ciclico di ogni fine anno. Raiuno propone anche questa volta il consueto ed immancabile (ma perdibilissimo) L’anno che verrà, con l’onnipresente Carlo Conti. Lo show è sempre lo stesso, un misto tra canzoni, auguri, oroscopi, auguri e speranze, in diretta da Rimini. I cantanti, poi, i medesimi, pescati dal dimenticatoio, dal buio e profondo oblio, o da I migliori anni il che fa dell’appuntamento un’istituzione geriatrica, antica ma che va bene un po’ per tutte le fasce di pubblico. Una spruzzata di disco samba, qualche nota dei Village People ed è reso per ogni generazione. Senza pretese, sufficientemente interattivo, e gli auguri sono fatti. Se Raiuno quindi dirige l'appuntamento a chi costantemente la segue, ovvero a quel pubblico più maturo, meno dirimpettaio e festaiolo di quello giovane, Canale5 non si capisce bene come concepisce il 31 dicembre sera. Fino a qualche anno era anch’esso dominio di Maurizio Costanzo, che ne creava un programma ad hoc, un’appendice di Buona Domenica chiamata Buon Capodanno. Una trasmissione rigorosamente registrata fatta di giochini idioti ed oltremodo stupidi, trenini e (ancora!) disco samba. Da sottolineare l’incredibile perfezione con la quale scoccava la mezzanotte tra registrato e realtà, dubbio amletico che mi ha sempre particolarmente attanagliato. Da qualche anno ad oggi, però, anche perché quello dell’ultimo dell’anno è il giorno meno fruttuoso su un mero piano commerciale, la giornata è anche quella più lasciata in balia delle onde del mare (e del riposo dei piani alti). Si è avuto modo di assistere a eventi di danza sul ghiaccio registrati con l’ultima mezz’ora in diretta, a papere ed errori per ridere programmati alle 23 e quest’anno addirittura ad uno speciale di Questa domenica che, già confezionato da qualche giorno, farà gli auguri agli spettatori di Canale5, tra vittime della talpa e mostri trash.
Insomma, l’ultimo giorno dell’anno è assolutamente, proprio per questo, da passare in famiglia a mangiare felicemente tutti insieme, in giro a guardare i fuochi artificiali che regalano quel pizzico di infantile emozione ogni volta che uno ne viene sparato, a sentire i concerti che animano le principali piazze d’Italia, a ballare in discoteca, ma non per guardare la tv. Al massimo che questa resti accesa per l’abitudinario messaggio del Presidente della Repubblica delle 20.30, in onda contemporaneamente su tutti i canali che per mezz’ora l’anno mettono da parte l’ascia da guerra per essere tutte un po’ “uguali”...
Bravo El barto bel post
RispondiEliminaIo però se fossi canale 5 avrei messo Maurizio Costanzo col suo buon capodanno e magari farlo in diretta
Grazie Tony :)
RispondiEliminaConcordo con te: nonostante fosse incredibilmente trash, ho ricordi positivi di Buon Capodanno, che seguivo quando ancora non capivo la differenza tra diretta e registrato :)
per il vostro stupido vizio di postare alcuni articoli scritti più recentemente in secondo piano nell'home page, mi sono perso i post su lele mora, x factor ed amici. bravi
RispondiEliminaAnonimo, modera i termini. Siamo liberi di poter scegliere l'ordine dei post? Bah!
RispondiEliminaChe poi, aggiungo, non è che sono finiti in seconda pagina, ma sono solo due righe più sotto. Un attacco fuori luogo davvero.
RispondiEliminaAnonimo
RispondiEliminati ringrazio per l'interesse mostrato nei confronti del nostro articolo. In ogni caso, posso venirti in aiuto.
A destra dello schermo, ci deve essere necessariamente una barra.
Le freccette significano proprio questo! Puoi anche scorrere nello schermo! Non necessariamente devi leggere solo quello che compare a primo "impatto" con il blog..:)
Non è una novità...è da un bel pò che è possibile fare tutto ciò..:)
Saluti e grazie ancora
Expedit
io a capodanno in discoteca faccio i trenini e ballo fino allo sfinimento e quando sono a casa facciamo anche gioco della bottiglia! a me piace tutto questo anche se non lo vedo in tv però non ci trovo nulla di male
RispondiEliminama io son venuto più di una volta a vedere se c'erano aggiornamenti e, vedendo che in primo piano restava il post sul capodanno non sono andato oltre a vedere se vi erano altri articoli.
RispondiElimina> Ale 93
RispondiEliminaBuon Capodanno di Maurizio Costanzo era il top del top.
Non si discute.
La Perego nel cesso bisogna buttarla,come del resto ogni suo programma /produzione.
Dopo averci rovinato la domenica, mo ' pure a capodanno rompe il caxxxo...
Se ne stesse con il suo caro presta e non rompesse i coglioni a noi...
Io sono stato alla registrazione del Capodanno della Peregoo..avrete modo di vedere il 31 che tanto diverso dal Capodanno Costanziano non lo è affatto!!!
RispondiEliminaAnonimo#7, e mica condanno trenini e giochi della bottiglia, anzi :D Senza quelli, che capodanno è?? Logicamente contesto la volontà di guardarli in tv da parte di chi ha la possibilità di fare tutt'altro, soprattutto per la scarsità dell'offerta. Ah, parli con chi non può fare a meno della Disco samba dei Two man sound :D A e i o u y :D
RispondiEliminaAnonimo, è risaputo che abbiamo sempre agito così. Solo apparentemente è statico il nostro lavoro, ma è molto movimentato dietro l'apparenza... Prendilo come un incentivo a muovere la rotellina ;)
Ale, ciao! Ahaha dai, almeno aspetta la messa in onda e di vederne qualche spezzone! :)
Ciao, Mauro! Immagino il divertimento per stappare una bottiglia di champagne fingendo che sia la prima dell'anno :D Vero?
Dimentichi ... caro El Barto ... che la tv è finzione ... prima di tutto ...
RispondiEliminaMagari poi ... il capodanno registrato funziona meglio di quello ... fatto in diretta ...
Negli anni 80 ... quando le reti Mediaset nn potevano trasmettere in diretta ... ma solo attraverso una serie di cassette pre-registrate mandate in onda nello stesso momento su diversi ripetitori (antenne ) locali ... era la norma ...
Pensa che registravano negli studi ( in maniera industriale, molto + che oggi ) diverse puntate al giorno dei vari programmi ... ed erano attenti a tutto ... dagli abiti dei conduttori , al pubblico , al ricordare ricorrenze e quant'altro ... proprio per dare l'impressione della diretta ...
E davvero pochi se ne accorgevano ...
Si El Barto,un'esperienza stranissima...
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