Dopo tanti tira e molla, legati essenzialmente al protagonista Luca Barbareschi che ora è anche parlamentare, il CdA della Rai prima della pausa natalizia ha definitivamente approvato la terza serie della fiction gialla-noir "Nebbie e Delitti", che tornerà così su Raidue il prossimo novembre con 4 puntate.
Luca Barbareschi, nell'intervista apparsa ieri su "La Stampa", ci spiega tutte le novità.
Ce l’avete fatta, a cominciare le riprese, nonostante il rifiuto del consiglio di amministrazione Rai, a dar vita a una fiction il cui protagonista è un deputato in carica?
«Certo, siamo alla quarta settimana di riprese, abbiamo già girato a Otranto. D’altronde, quello era un dispetto nei miei confronti. Quanto alla Rai, speriamo che cambino tutti i vertici, sono anni che ci combatto e ora sono stanco»
Proprio in merito a «Nebbie e delitti», si era parlato di una collocazione infelice in passato. Che succederà ora?
«E chi sa? Certo che programmandolo il venerdì sera, lo si voleva uccidere. “Nebbie e delitti” non è un varietà che dura sino a mezzanotte, come “C’è posta per te” della De Filippi, che fa un buono share perché spalmato su tante ore. Noi partivamo in svantaggio, con un ascolto minimo, ma durante la puntata l’audience cresceva e ci seguivano sino a 5 milioni di spettatori. Buon segno».
Quali novità nella nuova serie?
«La regia, che era di Riccardo Donna, è affidata a Gian Paolo Tescari, ma c’è pure un avvicendarsi di personaggi e interpreti femminili: alla Stefanenko, che interpreta Angela, subentra Anna Valle, che è Chiara, un medico. Quanto a Soneri, si torna a privilegiarne l’aspetto più solitario, la sua vera cifra».
Che ne sarà di lui in futuro?
«Ho proposto a Rai Trade di realizzare una collana in dvd con i 12 episodi di “Nebbie e delitti”. L’idea magari risulta interessante, però io vengo considerato un personaggio scomodo e questo incide».
Quanto alle storie raccontate in questa terza edizione?
«Sono vicende molto forti. Per dire, si tratta il tema dell’affido, raccontando di una bimba che scappa di casa. E poi, essendoci spostati da Ferrara, dove Soneri era capo della mobile, a Torino, ci sono avventure che riflettono il presente di questa città, bella e complessa. L’ufficio del commissario si affaccia su Porta Palazzo, un posto affascinante, dove però la notte si menano le bande criminali. In ogni caso, sfruttiamo molto il contesto».
Come è accaduto con «Zodiaco», altra produzione della sua Casanova entertainment?
«Certo, sia pure in modo differente. Quanto a “Zodiaco”, abbiamo già in programma una nuova serie, ambientata qui: Torino ha una cupezza che è perfetta per il giallo».
In quali zone girate «Nebbie e delitti»?
«C’è il centro storico, ma anche la periferia, il Balon, i Murazzi, le Carceri Nuove».
Le zone che lei ama di più?
«Ne amo molte, visto che in questa città ho vissuto da ragazzino e mia madre ci abita ancora: mi piace la zona dove c’è la sua casa, in collina. Ma anche i dintorni di piazza Statuto e quelli di via Milano. Ho anche molti amici qui».
Prossimi impegni?
«Sempre a Torino, a febbraio proviamo, con Chiara Noschese, “Lo strano caso di Alessandro e Maria”, concerto in prosa e musica con testo tratto da Gaber, che sarà all’Alfieri in aprile».
In che cosa le somiglia il commissario Soneri?
«Sicuramente nel cattivo carattere».
No, una seconda serie di Zodiaco, no. Peccato rovinare un prodotto. Cosa possono ancora raccontare di credibile senza cadere in trame fin troppo fantasiose (come la seconda serie di Zodiaque in France)?
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