venerdì 12 dicembre 2008

SARABANDA: QUANDO MUSICA E QUIZ CREAVANO UN MIX ESPLOSIVO CHE DIVIENE OGGI OGGETTO DI RIMPIANTO

Il nuovo preserale di Italia1 dopo quasi due settimane di test ha dimostrato quanto poco valessero gli esperimenti testati in parte in estate, in parte in garanzia e ci riferiamo evidentemente a Medici miei e a Don Luca c’è che difficilmente superano quota 6% di share. Se la cava, invece, a stento Camera Café che veleggia attorno al 7%/8% cedendo poi la linea alla puntata quotidiana de La ruota della fortuna in calo rispetto alla scorsa edizione invernale ma sempre su livelli d’ascolto accettabili. In uno dei commenti al post di presentazione della nuova costituzione della fascia della rete di Italia1, però, il nostro affezionato lettore Tony ci ha rimembrato uno dei tanti giochi che hanno fatto faville negli anni passati e che sono incredibilmente scomparsi, avente avuto fortuna proprio in quell'ostico lasso temporale, ossia Sarabanda. Chi non si ricorda del simpatico quiz musicale condotto da Enrico Papi con dilagante successo?
Le cause furono le più disparate, la prima delle quali sicuramente la creazione di veri e propri personaggi che fungevano da colonne sia per la loro bravura nelle varie manches di gioco sia per la “videogenicità”. Il pubblico infatti prima ancora che al gioco guardava al personaggio di turno, che andavano dal più serio immaginabile – rimembro, non so voi, un tale Allegria – a quello più estroverso possibile – Uomo gatto non vi dice niente? –. Logicamente non solo le personalità coprivano e rendevano giustizia a tutti gli sforzi immessi nella sua realizzazione: la struttura aveva un suo forte perché che era tale sin dai primissimi giochi, ovvero l’indovinare la canzone nel minor tempo possibile. E poi c’era il pentagramma musicale, il gioco con Papi al pianoforte, siano ad arrivare al mitico 7x30, sicuramente uno dei meccanismi più di successo della nostra televisione. Come la ghigliottina oggigiorno, o come la Ruota finale di Passaparola un tempo, la manche finale di Sarabanda era il momento in cui si registrava il cosiddetto picco. Il fatto che pochi, anche dotati di una cultura musicale immensa, riuscissero nell’intento, accompagnato dalla possibilità di rifarsi praticamente una vita per la grande somma messa in palio, che una volta andò anche oltre il miliardo di lire, faceva il resto.

Il programma, che alle prime battute si era rivelato un flop inaspettato (durante l’estate del ’97 i promo e gli spot che ne annunciavano l’inizio erano intriganti ma soprattutto numerosissimi), era divenuto uno dei più grandi successi della rete Mediaset, toccando nelle migliori puntate anche quota cinque milioni. Il troppo storpia, però, no? E fu così che il “miracolo Sarabanda”, come venne denominato, quello che dava fastidio a Tg e alla Striscia la notizia di Antonio Ricci, oltrepassò il limite, almeno dal punto di vista degli ascolti. Se qualitativamente si è sempre poggiato su di un equilibrio instabile, anche negli speciali di prima serata di Halloween, quando all’ordine del giorno vi era la sfida tra El Tigre e l’Uomo Gatto, con tanti altri personaggetti di dubbio gusto, con gli ascolti se l’è sempre cavata alla grande. Si diceva, all’epoca, che Ricci (sì, sempre lui…) era non poco infastidito degli ascolti del programma di Papi, e che prima ne "ordinò" la chiusura in orario anticipata (dalle 21 inoltrate alle 20.45), poi, probabilmente, di struttura, calando malamente di appeal. Gli ultimi anni, infatti, Sarabanda implose sino, nel febbraio del 2004, a trasformarsi in Scala e vinci che ne decretò, dopo alcune settimane, il sopperimento definitivo.

Il ricordo di Sarabanda è anche portatore di molti altri di questi, evocativi di un confronto che è possibile istituire con gli ultimi programmi nati ad Italia1: nella sua impronta puramente giovanile e nella sua presa su tutto il pubblico, costituisce un reale termine di paragone al quale si dovrebbero ispirare i risultati finali dell’opera di continua sperimentazione messa in atto dalla rete di Luca Tiraboschi, oggettivamente tedianti e fuori target (ricordate i programmi trasmessi le scorse festività Natalizie?). In fondo è stato anche uno dei pochi quiz che sapeva coniugare perfettamente l'elemento musicale con quello quiz. Chi non rivorrebbe la sua messa in onda, con tanto di spensieratezza annessa, in questi giorni?

2 commenti:

  1. bravo el barto e compimenti per il post speriamo che ora qualche dirigente legga il post e facci una nuova edizione magari in estate per non contrastare striscia la notizia.

    PS grazie per avermi citato nel tuo articolo

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  2. Grazie mille Tony :) E grazie sempre per l'affetto :P

    Speriamo.. anche se dubito che qualcuno di importante così ci legga. Speriamo in bene :)

    Ps. Ma scherzi? Era il minimo!!! :D

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