Almeno da parte mia, non posso negarlo, c'era molta attesa riguardante il debutto su Italia1 di Piero Chiambretti ed il suo Chiambretti Night. Erano mesi che lo scaltro Pierino nazionale non compariva nel piccolo schermo. Il suo Sanremo 2008 è pratica archiviata, il suo Markette anche, è oramai un lontano ricordo. Insomma, ricordo, insomma, lontano. Chiambretti Night doveva, anzi poteva, rappresentare in ogni modo una nuova parentesi per l'artista torinese. Piero Chiambretti, in ogni caso, sembra essere perseguitato da un "senso di colpa". Il fatto che, nonostante la sua ideologia, tuttora si trovi su Mediaset, sotto il marchio "del biscione" sembra rappresenti, per lui stesso, un autotradimento. Il tutto si palesa con un discorso, posto proprio nell'incipit della trasmissione, sulla sua "coscienza" che, lui stesso sottolinea, non è stata venduta al diavolo.
"E' un giorno memorabile. Obama entra alla Casa Bianca e io a Mediaset. Nonostante ci sia il marchio del Biscione sono ancora in Pierino che conoscete. Lo giuro sul Telegatto! Non ho venduto la mia anima al diavolo, tranquilli!"
Venduta o non, il Chiambretti Night inizia. Una scenografia, sinceramente, poco consona alla tipologia di programma personalmente, rappresenta un passo indietro a quanto visto a Markette. La ricostruzione di un locale notturno, il Chiambretti Night appunto. Troppo ampio, troppo spazio inutilizzato, troppo poco pubblico e nessuna surrealità nell'angolo interviste. Una semplice poltrona, prende il posto dello scranno che ha ospitato centinaia di ospiti in quel di La7. E, nonostante si sia ripreso il "vizio" delle grandi foto provenienti dal soffitto, uno sfondo abbastanza anonimo fa da scenografia alle interviste, perdendo quel "carattere" e quella personalità insita nello studio di Markette. Piero Chiambretti si è portato il suo staff e regista in uno studio esterno, non in quelli Mediaset di Cologno. E proprio per tal motivo, qualche malumore in azienda è circolato, a quanto si dice. Nessuno stravolgimento, a meno di qualche volto nuovo, di quelli che solo Chiambretti sa scovare nei "salotti bene" e sa portare nel piccolo schermo. E se tutto ciò dovesse andare male?
"Mi sparo in diretta al Grande Fratello. Mi sono già messo d'accordo con PierSilvio. E se avanza un proiettile, è per Signorini, almeno ce lo togliamo davanti"Un surrogato di Markette, insomma. Non altro che la riproposizione di quanto già visto negli anni passati su La7. L'atmosfera gospel che leggermente si assottiglia e scompare, soppiantata da un corpo di ballo diretto da Bill Goodson, forse poco inerente ad una seconda serata.
Non che si attendesse, necessariamente una rivoluzione, ma una avventura come quella intrapresa da Chiambretti, poteva in ogni caso divenire una occasione per mischiare le carte, proporre qualcosa di fresco, coadiuvato dalla innegabile bravura dell'ex presentatore di Markette. Trasportare un prodotto da una rete all'altra, fornisce, sinceramente, un pò di delusione. L'idea del "Numero Uno" non colpisce come quella riguardante le Markette, finto neologismo che innegabilmente ha trovato un largo utilizzo proprio grazie alla trasmissione da lui stesso condotta fino a quache mese fa. Il giudizio totale non può essere negativo, soprattutto da parte di un appassionato del personaggio e dell'artista Chiambretti e di Markette stesso. Un personaggio che in ogni caso non avrà fatto molta fatica a compiere il "copiaeincolla" di sè stesso, come "volgarmente" possiamo fare noi stessi con un file. Il giudizio può trovare infatti palesi sfaccettature negative appunto nella tematica della riproposizione di uno spettacolo troppo simile a quanto già visto. Un ritmo da rivedere probabilmente, forse troppo lento, accompagna il telespettatore sino al termine della trsamissione. Chiambretti Night chiude i suoi fari, i lustrini e le pailettes abbandonano lo studio. Giudicare negativamente il prodotto di Italia1 significherebbe palesare una personale incoerenza, per quanto comunque il prodotto di La7 fosse in possesso di un maggior carisma e ritmo. Troppa "Markette di novità", per un ChiambrettiNight troppo basato sul passato di Chiambretti?
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