E RaiDue si sdoppia. In cosa? Beh, per un Michele Santoro che ogni giovedì raccoglie elevati consensi con il suo AnnoZero, un Gianluigi Paragone che proprio stasera, nella seconda serata di RaiDue, debutta con Malpensa-Italia, lo spettacolo talk che dovrebbe contrapporsi, almeno in termini di ideologia, a quanto invece porta avanti, per il piacere di alcuni e per la critica di altri, Michele Santoro ogni giovedì sera. Ben sette puntate che dovrebbero portare in video "l'informazione del nord", secondo gli addetti ai lavori, trascurata e poco esposta nel piccolo schermo. Per nomi degli ospiti e dichiarazioni dei diretti interessati, ecco la notizia:
Tv, parte "Malpensa, Italia", simbolo del NordUn programma che affronti la "questione settentrionale", parlando dei pregi, dei problemi e delle colpe del Nord: questo in sintesi l'obiettivo di "Malpensa, Italia", il nuovo programma di approfondimento di Raidue, da sempre la rete più vicina alla Lega nord. Condotto da Gianluigi Paragone -- vicedirettore di "Libero" e additato da alcuni come il "Santoro della destra" -- il programma in sette puntate andrà in onda il venerdì in seconda serata in uno studio allestito direttamente a Malpensa, assurto a luogo simbolo del disagio del Nord dopo le recenti vicissitudini con Alitalia, che ha ridimensionato la funzionalità dello scalo varesino.
"E' un modo per dare un senso di identità del Nord, è un simbolismo più che mai carico di riferimenti importanti su quello che è il territorio", ha detto oggi il direttore di rete Antonio Marano, in quota Carroccio, sottolineando come Raidue viva del Nord, su cui "ha costruito la propria identità editoriale" e che a Milano produce il 70% dei suoi programmi, contro il 4% di qualche anno fa.
"Mancava ancora un punto: l'informazione del nord, quello civile, culturale, non becero, un nord che a livello televisivo, editoriale sta dando un segnale importante".
Per il presidente di Sea Giovanni Bonomi, Malpensa può essere il simbolo del disagio profondo radicato in un ampio territorio, di sofferenza", nella speranza che riesca a diventare anche "l'emblema di una rinascita". La prima puntata, in onda il 23 gennaio, vedrà come ospite il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, insieme all'esponente del Pd Massimo D'Alema e all'imprenditore Diego Della Valle, per parlare dell'attuale crisi dei mercati, mentre nella seconda si affronterà il tema della religione e dell'integralismo islamico. "Inutile nasconderlo, il programma riparte da 'Milano Italia' (condotto 15 anni fa da Gad Lerner, ndr)", ha spiegato Paragone, sino alle fine del 2006 direttore del quotidiano leghista "La Padania", che andrà in onda da uno studio da 600 metri quadrati in cui sono stati ricreati i dettaglidell'aeroporto, dalle poltrone ai marmi al metal detector.
"All'epoca 'Milano Italia' faceva vedere il disagio del Nord e nuovi protagonisti della politica. Quindici anni dopo bisogna registrare quello che è stato o non è stato fatto", ha aggiunto, sottolineando di "voler giocare a carte scoperte, perché tutti sanno da che parte sto". "Non cerco l'imparzialità, non la voglio....vorrei stare fuori dal talk show politico, ma puntare di più alla spettacolarizzazione della politica, per dare una certa effervescenza". Della stessa opinione anche Marano. "Non ho mai creduto a un giornalista sopra le parti, penso che la libertà sia nella quantità, nella possibilità di avere più voci", ha spiegato, sottolineando che su Rai2 per questo possono convivere tranquillamente il programma di Michele
Santoro, dichiaratamente di sinistra, e quello di Paragone. Niente timori invece sul fatto che una trasmissione tutta incentrata sul Nord possa non interessare le regioni meridionali. "Quando si affrontano determinati temi interessano tutti", ha sottolineato Paragone, citando ad esempio il problema della spazzatura a Napoli. "E poi parlare del Nord non vuol dire solo coccolarlo, ma raccontarne anche le contraddizioni. E ce ne sono".
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