sabato 17 gennaio 2009

TRANS, GAY, BISEX, LESBICHE: “RIFIUTI” PRODOTTI ANCHE DALLA NOSTRA TV?

Vladimir Luxuria, deputata non più in carica in quanto appartenente ad una frangia ora inesistente in Parlamento, partecipa all’Isola dei Famosi 6 e vince, anzi: stravince. La vittoria di una come bandiera della vittoria di molti altri accodatisi solo per comodità. Raidue, coraggiosamente a detta di tutti, decide di trasmettere in seconda serata il film Brokeback Mountain, in piena seconda serata (allusiva la scelta di mandarla in onda dopo Lourdes, su Raiuno), ne taglia alcune parti – le più “spinte” e le più criticate, oltre che quelle contenenti parti essenziali del fil rouge della storia – ed è sulla bocca della stampa nella sua eterogeneità. Interviene Luxuria, sempre lei, parla con Marano, direttore di rete, e si giunge alla conclusione che il film verrà ritrasmesso in futuro. Quando, non si sa. Grande Fratello 9: tutti pazzi per un paio di tette. Detta così, magari è anche un po’ volgaraccia la frase. Ma è così: tutti pazzi per…, appunto. Non a caso i video più visti su Youtube sono quelli che portano la dicitura Cristina Del Basso, e anche i post più visualizzati su ogni blog sono quelli. Che si tratti di bacio, di doccia, di bagno o di quant’altro ancora, poco importa: basta che quel nome e quel cognome siano digitati e ci si possa soddisfare di un immagine, di uno screenshot, di un video. Capita però che poi una concorrente si dichiari bisessuale e piovono titoloni del tipo “rivelazione”, “shock” e via. Capita ancora che la prossima ad entrare sia oggetto di un video in cui si dichiara praticamente lesbica e capita, per la gioia di chi ama far polemica, che uno già rinchiuso sia anch’egli bisex. Solo dodici mesi fa, però, si parlava di un trans operato al Grande Fratello. Scalpore.

Tutto questo, adesso, perché? Perché come avviene spesso in televisione in ballo non ci sono le personalità, quanto piuttosto l’involucro. Ovvero, tu non sei Tizio, tu sei semplicemente il trans, con l’applicazione di un’etichetta indelebile. Allora tutto quanto detto assumerebbe (o meglio, assume. Accorti però a non dirlo in giro o un bel “razzista”, pieno di ipocrisia, non ve lo leva nessuno!) questa declinazione: L’Isola dei Famosi l’ha vinta il transgender; Raidue ha tagliuzzato il film sui gay; al Grande Fratello ci sono due indecisi, una lesbica e una tettona da sbavo.

Sostanzialmente il discorso non cambia, il tono usato sì ed è emblema di un pregiudizio radicato nelle mentalità del nostro vecchio Paese poco avvezzo ed incline alla volontà di una rivoluzione culturale. Il trans o l’omosessuale, diventano marchi, non modi di intendere la vita. Rientra tutto nella logica di cui si serve la televisione: chi sei dentro non conta; conta chi sei tu fuori. Una strumentalizzazione che può fare male, davvero. Certo, mi si potrebbe reclamare che in fondo una differenziazione categorica, quasi come se fosse passivamente accettata, in tv è sempre esistita: tu sei un ex panettiere, tu sei un tronista, tu sei un pincopallino (e adesso, attingendo pure dalla nostra contemporaneità, tu sei il cieco).

Adesso, dove la natura del problema individuato? Che tutto ciò, rigoroso tabù pavimentato nelle mentalità dei più, smuove gli animi, altresì sopiti e pieni di torpore. Il passaparola lancia: “Al GF domani entra un trans”, quasi fosse un marziano, un venusiano, un plutoniano. Ma sì, copriamoci pure la bocca con una mano in segno di stupore! Questo è ancora più trash della Talpa, perché è spazzatura. È spazzatura la nostra ignoranza, la nostra ipocrisia, la nostra falsità, il nostro non accettare e fare passare per diverso chiunque esso sia. Chi non conosce persone che parlando di persone trans o omosessuali come se fossero solo pervicaci macchine del sesso? E la televisione che farà mai? Sta con le mani in mano. Anzi, ben venga il gay: ci facciamo il boom d’ascolti. Ben venga la canzone sul guarimento dall’essere gay: ci facciamo la polemica (che porta pure questa ascolti). Una speculazione ed un etichettamento che questo fantomatico specchio del Paese morbosamente crea e mai distrugge. Gay è cattivo, etero è bello, però, sotto sotto. Vero, cari miei? In fondo è quello che pensate quando poi dite: "I gay dovrebbero avere i nostri stessi diritti". Boh, bah, beh. Siamo davvero così avanti come sembra? A me sembra quasi che viviamo un’eterna retrogradazione.

Adesso, comunque, potete andare a cercarvi la tettona

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