sabato 14 febbraio 2009

LA RINASCITA DI CANALE5 E LA STRANA INVERSIONE DI ROTTA DEI SUOI (REALITY) SHOW

La garanzia invernale/primaverile di Mediaset aveva, e tutt'ora ha, molti più obiettivi di quelli che normalmente ci si prefigge. Non solo il raggiungimento di determinate quote d'ascolto così come stabilito con la parte dei pubblicitari, ma anche riscuotersi rispetto alle tangibili brutti prestazioni del periodo autunnale, dopo di cui tutti tuonarono prepotentemente facendo della prestigiosa immagine dell'azienda, ed in particolar modo dell'ammiraglia Canale5, tanti piccoli brandellini di carta. Parlammo anche noi di un'incredibile alchimia perdente, un mix di show creati all'ultimo momento, mal partoriti e conferme brillanti che aveva avuto come unico effetto un periodo di nera e pesta crisi. Una crisi dalla quale, ad onor del vero, la rete di Massimo Donelli pare essere completamente uscita, almeno a leggere i dati d'ascolto di questo primo mese del nuovo anno. Restringiamo il campo d'analisi alla sola prima serata - pur sottolineando le ottime performance del daytime, con nessun programma sotto obiettivo, anche quel PomeriggioCinque che con la striscia del Grande Fratello pare rivitalizzato -, e si noti come l'obiettivo del 22,5% di share (abbassato di mezzo punto percentuale rispetto all'autunno 2008) sia nella maggior parte dei casi sia largamente superato, soprattutto grazie agli show, tra colonne portanti e gradite sorprese. Le uniche note dolenti provengono dal settore fiction e telefilm: la quinta stagione dei R.I.S., pur risollevandosi rispetto alla quarta trasmessa nell'inverno del 2008, non riesce a replicare gli ascolti delle prime tre serie, confemandosi fortemente sottotono, mentre le vicissitudini di Hugh Laurie nei panni dell'amato Dr. House, confermandosi come il telefilm più visto della televisione italiana, è da qualche settimana che è in media in seconda serata mentre nella prima si ferma ad un poco lodevole 15%, soffrendo evidentemente non tanto la concorrenza del temibile ma non troppo Tutti pazzi per amore, quanto quella dei posticipi di Serie A. L'eccezione, naturalmente, quella targata Cesaroni che addirittura sono in cresicita con la loro terza stagione. La "rinascita", come già detto, grazie agli show e ai reality, contigua ad una strana inversione di rotta.



Se si osserva attentamente il tutto sul mero piano Auditel, chi fa i numeri grandi sono quelle trasmissioni da cui, invece, ci si sarebbe aspettati il tracollo completo o un calo settimana dopo settimana: Scherzi a parte e il Grande Fratello. Lo show di Fatma Ruffini è incredibilmente risorto grazie ad un trio di presentatori sulla carta impossibile, che alla resa regala ottime prestazioni accalappiando quel pubblico che, da qualche anno a questa parte, quando una brutta implosione ha avuto vita (culminata con Scherzi a parte 2007 di Amendola, Chiabotto e Marini), ma soprattutto grazie a degli scherzi, linfa vitale del programma, che finalmente hanno quell'appeal e quello smalto come ai primi anni di messa in onda. Il secondo, invece, era votato alla più nera disgrazia, presagita da un'ulteriore conferma di Alessia Marcuzzi alla conduzione - che è e rimane comunque inadatta, non riuscendo a domare le scene e a cavalcare l'onda dell'avvenimento - e da un'ottava edizione sciapa ed anonima. Ed invece un cast eccezionale, la figura dell'opinionista rivalutata, riveduta e corretta, personalità che fanno parlare di sé sia in quanto tali sia per le relazioni strette con il mondo esterno, hanno fatto in modo che si creasse un tam tam mediatico davvero inaspettato. Gli ascolti sono alle stelle per entrambi: il giovedì sera il 27% degli italiani, corrispondenti ad una platea di 7 milioni di telespettatori, decide di passare la serata su Canale5, mentre il lunedì sera si assiste ad una crescita esponenziale di pubblico, arrivata nell'ultima puntata a registrare 8 milioni ed uno share pari a 32 punti.



Chi invece pure svolge diligentemente il compitino assegnato loro, senza però strafare e, conseguentemente, lasciando un po' di amaro in bocca per l'immane mole di aspettative riservate nelle loro prestazioni, sono Amici e La Corrida. Il talent show di Canale5 arriva dall'acme del successo, in concomitanza della settima edizione segnante un'importante e decisiva svolta in tutto quanto il cammino futuro della trasmissione, e paga lo scotto non solo di una concorrenza maggiormente agguerrita, ma anche di dinamiche appesantite dalla loro scibilità. La Corrida, d'altra canto, inizia la consueta edizione con due mesi di anticipo rispetto alla solita tabella di marcia, ma ha un pubblico "assueffatto" da repliche estive mai totalmente gradite, che generano quell'effetto usura che si riversa negli ascolti di ogni sabato sera. Cinque milioni e poco più per entrambi, per uno share del 23%.

E sono proprio i risultati in toto di tutta quanta la programmazione che consentirà alla rete di poter rimanere in garanzia anche durante la settimana di Sanremo, quando importanti testa a testa potranno regalare incredibili esiti o già scritti risultati...

1 commento:

  1. Quoto tutto ciò che ha scritto el Barto.
    Per quanto riguarda la corrida si sente la mancanza di pregadio.
    Per amici invece "No Marco, no party"

    RispondiElimina