Puntata scalpitante ed interessante quella di oggi, dell'Arena di Massimo Giletti, su RaiUno, l'"incipit" al contenitore domenicale di RaiUno. Il tema? Profonda cronaca: la violenza sulle donne e la situazione rom, due temi di cronaca fortemente sentiti e tristemente collegati in questa settimana di cronaca appena trascorsa. I fatti di Guidonia hanno ancora una imponente eco e Massimo Giletti, mettendo da parte il Grande Fratello ed i suoi presunti e costruiti scandali, ha posto in risalto fatti ed interessanti testimonianze. Il tema della violenza sulle donne, facendo riferimento alle aggressioni che hanno segnato la nostra cronaca, come quanto accaduto alla sig. Reggiani nello scorso anno. E proprio a tal proposito, per quanto riportato da Massimo Giletti in studio, è intervenuto in diretta Angelo Gargani, Presidente della Corte di Assise di Roma.
Si continua a disinformare. Lei ha detto delle cose molto inesatte. Non gli è stato dato l'ergastolo, non perchè la vittima ha opposto resistenza, ma per l'ambiente degradato dell'aggressore e per il fatto che fosse incensurato. Le attenuanti generiche sono state date per altri motivi, non per quelle che lei ha riferito. Il problema della difesa è riferito alla costruzione dei fatti realizzati dal processo.
Proprio a tal proposito, vogliamo proporvi quanto ci ha inviato una nostra lettrice, Edda, attraverso la nostra rubrica ScavicchiaMail, ringraziandovi sempre per quanto affetto ci dimostrate al riguardo. Inviata all'indirizzo scavicchialanotizia@libero.it la nostra lettrice ha esternato un proprio parere al riguardo, prendendo una netta di posizione, che qui vi riportiamo.
Carissimo Giletti,Sono in ascolto. E' ora di finirla di dare la colpa alla legge, di sostenere che è da modificare; in realtà abbiamo dei MAGISTRATI INCAPACI, non sanno applicare le leggi, non conoscono la filosofia del diritto. Ciò è evidenziato dal fatto che il ragazzo ammettendo il suo reato di violenza è vero che non può inquinare le prove, ma è pure vero che ha commesso il reato, lo ha confessato, quindi non è più innocente.Incapace il Magistrato che applica la legge che definirebbe il ragazzo innocente, mentre cessa lo stato di innocenza del ragazzo dal momento della sua confessione.Se fossi un familiare della ragazza che ha subito la violenza denuncerei il magistrato per la sua sentenza e chiederei risarcimenti allo Stato, oppure l'intervento dello Stato nel sospendere il magistrato dal suo incarico.Comunichi il mio parere nella sua arena e soprattutto al P.M. di Venezia presente in trasmissione.Grazie, cordiali saluti. Edda
Questa volta però, vista la pregnante importanza del tema, oltre a riportare quanto inviatoci, vogliamo esternare un nostro pensiero al riguardo. In verità credo che il malcontento del popolo relativamente alla certezza della pena forse potrebbe essere risolto con una duplice tipologia di intervento: da un lato la modifica delle norme del codice penale e del codice di procedura penale relative alle pene ed alle loro modalità di applicazione; dall'altro una riduzione degli spazi di discrezionalità lasciati ai giudici nella applicazione concreta delle norme stesse.
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