mercoledì 18 febbraio 2009

SCAVICCHIAPAGELLA-SPECIALE SANREMO2009: GIUDIZI E COMMENTI SU BONOLIS, SCENOGRAFIA, MINA, BENIGNI E LE CANZONI


E mentre il nostro ElBarto si diletta a presentarvi tutto quanto accade in questa prima puntata della 59esima edizione del Festival di Sanremo, siamo altresì pronti a presentarvi una edizione speciale della nostra pagella, per giudicare con maggiore minuzia e concentrazione tutto quanto visto in questa prima serata delle kermesse canora. E’ pur vero che una sola serata può apparire poco per giudicare un “baraccone”, nel senso buono intendo come quello di Sanremo. In ogni caso ci proviamo, con la consapevolezza che tali giudizi potrebbero essere affetti di una parziale, relativa, superficialità.
7 + a Paolo Bonolis
In verità, ho trovato leggermente sottotono uno dei migliori professionisti del nostro tubo catodico, soprattutto se confrontato con la precedente esperienza del 2005. E’ pur vero che, a sua stessa detta, ogni esperienza sanremese “declina” la propria interiorità, ma Paolo Bonolis mi è parso inferiore a quanto visto tre anni fa. Probabile l’eccessivo effetto deja-vù con le gag con Luca Laurenti, soprattutto in confronto all’innovativa compagnia di Antonella Clerici. Eccessiva la lettura del gobbo, troppo evidente in alcuni tratti. Divertente lo sketch del confronto tra le due orchestre. In ogni caso Paolo Bonolis si conferma “degno supplente di Pippo Baudo”. In tutto questo probabile sia coinvolta una presunta insicurezza nel gradimento del pubblico? Tre anni fa, quello di Sanremo, complice Domenica In ed Affari Tuoi, era un periodo d’oro per il Paolino Nazionale. In ogni caso un 7 con la consapevolezza che nell’ultima serata si potrebbe giungere alla doppia cifra. Già nella coda della puntata, Paolo appare maggiormente spigliato e meno emozionato
4 a Mina
Si, bella voce. Si, sicuramente una delle migliori. Ma vi sembra il caso di proporci quanto messoci dinanzi agli occhi stasera, dopo tutto quel tam tam mediatico venuto fuori immediatamente dopo la notizia della sua partecipazione a Sanremo? Un video scialbo, in cui a stento appare la sua persona, mette in evidenza le sue doti vocali ma senza alcuna particolare emozione, almeno per quanto mi riguarda. Forse l’attesa era tanta? Bah, in ogni caso era forse meglio una maggiormente disponibile Lucia Ocone. L’effetto probabilmente sarebbe stato lo stesso, ma almeno ci saremmo fatti anche una liberatoria risata
10 con lode / 0 spaccato a Roberto Benigni
Eccezionale o ridicolo. Innovativo o ripetitivo. Incredibile o nulla di che. Insomma, Roberto Benigni divide gli italiani probabilmente, soprattutto per quanto fatto sentire questa sera sul palco del Teatro Ariston. Quello che per alcuni può apparire come un satirico e divertentissimo monologo sull’attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per altri può apparire come l’ulteriore attacco del comico al premier. Insomma, realizzando un discorso del tutto a-politico, Roberto Benigni ha interpretato, innegabilmente, ottimamente la serata. Una toccata all’attualità, per poi tornare al Festival, un divertente momento su Iva Zanicchi per poi tornare a turlupinare il dimissionario Walter Veltroni. Il tutto poi conclusosi con un po’ di unguento sulla ardente ferita della polemica riguardante l’omosessualità: una poesia di Oscar Wilde cha ha costretto tutti alla standing ovation.
6 alle canzoni proposte
E’ vero, si tratta di un primo ascolto, di quelli che ti portano annualmente a dichiarare “quest’anno le canzoni fanno tutte schifo”, eppure qualcosa di buono in questo festival c’è, sin dalla prima puntata. Innanzittutto la immane varietà di generi, rivolta, furbescamente, ad accontentare tutti i palati musicali che questa sera si sono proposti di assistere a questa prima puntata di Sanremo. Almeno per ora non vogliamo entrare nel merito della singola canzone, ma in ogni caso credo ci sia del buon materiale.
2 ad Alessia Piovani e Paul Scalfor
Oddio, il fatto che entrino in questa pagella di giudizi e voti, credo sia anche tanto, troppo forse. La prima appare, nell’improvvisazione del tutto anti-televisiva. La gaffe nel nominare il nome di un direttore di orchestra si trasforma in una mezza offesa. Le poche parole riferite dalla ragazza, avrei provato a scrivere sulla fronte di Bonolis per migliorare il grado di improvvisazione. Per quanto riguarda il modello, l’idea di queste presenza maschili sul palco dell’Ariston, almeno personalmente, non ha mai avuto gran senso. Beh, quanto visto stasera credo abbia confermato tale mia impressione iniziale.
6 alla coreografia di Gaetano Castelli
Strana e paradossale. A tratti straordinaria, a tratti brutta e confusa. Forse troppi i colori in gioco, che non permettono una totale personalizzazione dell’intero sfondo del Festival. Troppo carnevalesca in alcune occasioni, con un mix di colori anche “stonati”, affascinante in altre invece, come ad esempio in corrispondenza dell’esibizione di Iva Zanicchi o di Nicky Nicolai e Stefano Di Battista. E poi, ve ne prego, eliminate quelle orripilanti cornici simil-metallo, poco consone al resto della scenografia, e del tutto fuori luogo
10 al ritmo
Paolo Bonolis è furbo, lo si sa. Ed in maniera del tutto intelligente, ha realizzato, ritmicamente parlando, un ottimo festival. Eccellente direi. Alle 21:29 Dolcenera e Fausto Leali avevano già realizzato la loro perfomance e tale tendenza è proseguita per l’intera serata del Festival. Serrato, privo di pause troppo lunghe e noiose, questo 59 Festival di Sanremo promette quanto di meglio possibile. E bravo Paolo!
2 alle nuove proposte oltre le 24:30
Se Pippo Baudo ci ha rimesso in ascolti e ha ricevuto parecchi complimenti per la scelta di “miscelare” giovani e big nelle passate due edizioni, Paolo Bonolis non rischia. Le nuove proposte infatti, a notte inoltrata vedono il loro ingresso sul palco dell’Ariston. Una piccola critica quindi da muoversi verso questa organizzazione, soprattutto in ricordo di tutte le critiche rivolte a Giorgio Panariello per il medesimo motivo.

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