giovedì 19 marzo 2009

ELEONORA DANIELE: "CIAK SI CANTA E' PIACIUTO PERCHE' HA IL SAPORE DI UN TEMPO. A CHI E' CHE NON PIACEREBBE CONDURRE SANREMO..."

Tutto si può dire di Eleonora Daniele tranne che non sia una ragazza che porta soldi alle casse di mamma Rai, grazie agli ascolti che i suoi programmi, volente o nolente, raggiungono. Sì, è vero, Eleonora Daniele è forse la meno preparata – viva la diplomazia – tra le quattro belle statuine che Fabrizio Del Noce, forte di vittorie di garanzie su garanzie che collassano dinanzi ai tragici risultati di questo marzo ’09, ha lanciato nel corso della sua direzione della prima rete di Stato. E’ algida, distaccata, è enormemente influenzata dal gobbo, con poco spirito di iniziativa e ligia. Non è comunicativa, non diverte, copia i modi di fare e di “urlare”, insomma, è un miscuglio tra ciò che di pessimo e mediocre esista per fare televisione. Eppure, Unomattina, con Michele Cucuzza, e Ciak, si canta! sono due enormi successi. Il primo che vive per inerzia, ad onor del vero, unico appuntamento del primissimo mattino a dare il buongiorno ai telespettatori che arrivano dinanzi al teleschermo dopo qualche ora di riposo, il secondo è di per sé forte, somigliando in maniera molto poco celata al grazioso I migliori anni di Carlo Conti, con cui si potrebbe tentare una sorta di staffetta per serate monotematiche, dedicata al puro ricordo, declinato in maniera differente a seconda dei format. E’ proprio da Ciak, si canta! che inizia una sua intervista-confessione rilasciata a Il tempo:
«Sì, il programma è andato molto bene, dopo il test estivo ha mantenuto nella prima puntata il 24% di share e poi si è stabilizzato su un ottimo 22. È piaciuto perché è uno show che ha il sapore di un tempo, canzoni come "Maledetta primavera" di Loretta Goggi e "Cuore Matto" appartengono a tutti noi. E questo è il primo ingrediente. Il secondo è l'eleganza: tanti smoking, balletti con abiti anni '60, io stessa ho indossato modelli vintage anni '60 di Sarli. Se proseguirà? Speriamo di sì».
Viva speranza che la gara tra (osceni) videoclip possa tornare il prossimo anno, alla luce del fatto che, seppur posizionata in modo poco oculato fuori garanzia, è risultato il programma più forte tra tutti quelli schierati contro i fortissimi Cesaroni, con una media del 22% contro il 17% dei Raccomandati versione Pupo, 18% dei Raccomandati versione Conti, il 13% della Carlucci con i suoi uomini e gentiluomini o anche il risultato di poco superiore della “pezza alla falla” Chi fermerà la musica di Pupo, nonostante la conduzione pietosa della Daniele, che si conferma anche ad Unomattina, vero serbatoio d’apprendimento per l’ex concorrente del Grande Fratello 2.
«Sì e per me è un programma importantissimo, ho visto tanta gente, ho imparato molte cose. Un programma che fa informazione e che richiede coerenza, anche perché si passa da un argomento all'altro, spesso molto diversi. Prima ci mettevo molto tempo, a prepararmi, ora è diventato più normale. Unomattina è anche un'ottima fabbrica di autori. Dietro alle quinte lavorano tante persone, tutte molto attente, un vero lavoro di équipe. La tv va fatta con serietà, se no diventa solo un tubo catodico. Dobbiamo cercare di rappresentare l'Italia che vive e che spera».
Eleonora Daniele è sicuramente figlia del suo tempo ed è forse una delle poche conduttrici Rai che si diletta ad esprimere considerazioni ed opinioni per quanto riguarda la televisione del futuro, mostrando di essere particolarmente attenta a tutti quanti gli ultimi sviluppi scacciando via le ipotesi, almeno riguardo il suo conto, di una conduttrice posizionata così totalmente a caso.
«Ci sarà un grande sviluppo del digitale e dei canali monotematici. Sky al momento sta aiutando questo processo, ma siamo ancora all'inizio. Credo che, almeno nel servizio pubblico, avremo una rete ammiraglia, Raiuno, e poi tanti canali, come Rai 4, che già esiste. Questo è quello che vedo nel futuro, ma devo dire che la tv di oggi, comunque, non mi sembra male, i programmi sono validi, forse dovremmo essere un po' più originali e puntare su idee italiane, non cercare format all'estero. Sono contenta del successo di "Ciak... si canta", un'idea tutta italiana».
Poi, il sogno di ogni conduttore: presentare il Festival di Sanremo. Oramai è domanda di rito, da Paolo Bonolis all’ultimo presentatore di televendite di Telenorba, da Giletti alla Daniele che risponde così all’eventualità (seppur piuttosto utopica):
«E a chi non piacerebbe... ma mi farebbe anche una grande paura. Quel palcoscenico, l'Ariston, è una cosa speciale per gli italiani... Sanremo è un gigante, quest'anno si è emozionato anche Paolo Bonolis. Comunque sono felicissima che il Festival sia tornato al successo di una volta, con Bonolis. Una scelta molto intelligente, il merito della quale va tutto a Fabrizio Del Noce, il direttore della rete, protagonista del grande rilancio di Raiuno. Voto per le sue scelte: dieci».

1 commento:

  1. Non amo molto ... le Angels di Del Noce ...ma di sicuro la Daniele ... è quella che più "rende" a Raiuno e soprattutto ... l'unica promossa a pieni voti dai telespettatori in prima serata ...
    Il Ciak si canta ... tanto vituperato e criticato ... comunque ... tra amarcord e clip, a volte divertenti a volti inguardabili ..., è un varietà di ultima generazione ... che si giostra tra vecchie glorie della musica, una conduzione semplice ma attenta e con poche sbavature, la giuria e i commenti ... che strizza l'occhio ai reality ...
    Insomma ... niente di nuovo certo ... ma il tentativo di rimescolare ... i soliti ingredienti dell'imtrattenimento ... per il gusto del classico target di Raiuno ...

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