lunedì 8 giugno 2009

LA TV MANOVRA LE NOSTRE MENTI - ESISTE L'INFORMAZIONE LIBERA ED INCONDIZIONATA?

http://sergiobontempelli.files.wordpress.com/2008/07/giornali.jpg
Mi capita raramente di aprire una bozza di questo blog e di scrivere in prima persona, come se fosse una pagina di un mio ipotetico diario, come se si trattasse di un sito strettamente personale. Se lo faccio, naturalmente, è perché in quello che ho visto, in quello che ho avuto modo di leggere, c’entra in un modo o nell’altro la televisione che tanto qui tanto amiamo. Allora, partiamo da un dato di fatto: ho sempre creduto che l’informazione in tv fosse influenzata, in un modo o nell’altro, da chi pagasse, da chi investisse, da chi tenesse funzionante la baracca. Allo stesso modo da chi “facesse comodo” appoggiare, sostenere. Cioè, un telegiornale, un approfondimento, anche quando si propone come il più neutro in circolazione, sotto sotto ha sempre un colore politico che lo contraddistingue. In qualche anno di vita ho imparato che, tanto per dire, i telegiornali, nonostante il valzer di poltrone, nonostante i volti che si alternano alla conduzione, sono caratterizzati dall’essere più o meno schierati. Ad un Tg4 che per direzione di rete è filo-berlusconiano, si contrappone un Tg3 a mano a mano sempre più rosso. Ad un Tg1 filo-governativo che dà tanto spazio alla politica, uno Studio Aperto che, per estrazione sociale del proprio pubblico, pone l’accento sulla cronaca più stringente. E così via. Una convinzione che, credo, sia effettivamente tale, percepibile in me così come in chi vede.

Radicato nelle mie convinzioni, ho sempre quindi avuto un’idea dell’informazione nella cui crescita – dell’idea – non hanno mai partecipato quella di neutralità, di imparzialità, di coerenza (al massimo, esiste quella editoriale che, per l’appunto, poggia su una presa di posizione di fondo). Mi sono chiesto: esiste l’informazione libera? Oddio, risposta stentava a uscire di bocca, a essere formata nella mia mente, a essere digitata dai miei polpastrelli su un foglio di Word. Ho immaginato che non esistesse. E non è che la realtà dei fatti, poi, abbia avuto un esito che discostasse molto dalla mia mera e in crescita immaginazione. Un’informazione libera, in televisione, semplicemente non esiste. Ci si sforza di apparire tale, libera e contemporaneamente necessitata, coerente, eppure ogni giorno di più si ha un’idea di questa come strumento d’aiuto politico, come collante, come sistema di difesa.

Tale mia concezione è stata nutrita dalla visione di un video. Questo:


Incuriosito, ho letto, ho cercato nel mio piccolo di documentarmi. Ferrandelle – ci abito vicino, 30 km di distanza dal posto da cui scrivo quotidianamente –, Casal di Principe (chi ha letto Gomorra di Roberto Saviano sa vita, morte e miracoli di questa terra), l’immondizia di cui l’informazione televisiva declamava la scomparsa, mi hanno illuminato gli occhi. Di paura. Il video sicuramente non è recente, è di 40, 50 giorni fa se non prima ancora. A posteriori, ho riflettuto sul fatto che in televisione, almeno personalmente, non ho sentito parlare di questa vera e propria discarica a cielo aperto. E se anche si fosse parlato, mai a sufficienza. Ci si riempie la bocca delle varie Noemi a cui vengono sottratte le passwords di Windows Live Messenger e di Facebook, si parla di Villa Certosa e della rottura di una privacy mai stata tale, si parla, si parla, bla, bla… bla. Dei problemi seri, però, mai. Forse per convenienza? Perché l’informazione non si è mai occupata di questo caso? La risposta è la stessa del perché un giorno la rete vincerà definitivamente il mezzo televisivo. A meno che un giorno i paletti non vengano messi pure su Internet e la nostra libertà venga messa a tacere. Che forse si voglia far passare solo ciò che fa comodo, ciò con cui si fa la faccia bella? Che delusione.

A questo punto attendo, utopicamente, che qualche telegiornale – sempre qualora non lo si sia già fatto – si occupi dell’uscita infelice di Calderoli a proposito di Noemi Letizia (poco mi interessa di ciò che si può dire a questa ragazza), per cui, oltre ad essere “bruttina”, è “anche napoletana”, come se fosse un insulto. Io aspetto. E rimango della convinzione che per informarsi è meglio usare bene Internet, senza perdere ore vicino ai tg o a leggere giornali.

4 commenti:

  1. Hai ragione El Barto: usiamo BENE la rete!

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  2. Bellissimo post, non pensavo di trovarlo in un blog sulla tv ed invece...

    ;)

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  3. Grazie, Betta :)

    Perché, Riccardo? ;) Grazie per essere passato :)

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  4. Articolo eccellente..:)
    Questo post è la sintesi di gran parte della mia ideologia.
    A volte penso..."è possibile che possano giungere a pensare che la gente sia così cretina?"
    Invece nella maggior parte dei casi accade proprio questo.
    Messaggi semi-subliminali, imposizioni di personaggi e notizie....bah...

    Riccardo, abituati a trovare questi articoli così belli su Scavicchia..:D

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