Nell’immaginario collettivo, nonostante esistano sette canali che raccolgono il maggior seguito, quantitativamente parlando, di pubblico che segue la Tv generalista, solamente cinque di essi sono realmente tali che possono essere oggetto di riflessione relativamente al cosa trasmettono in serata o a quali nuovi programmi produrranno nella nuova stagione autunnale. Escludendo La7, la più piccola di queste reti, considerata da molti come d’élite, sia per ascolti che per qualità, l’altro canale è il terzo dell’azienda Mediaset, il penultimo, ipotizzando una sorta di scala di queste reti, per ordine d’ascolti, ovvero Rete4. Il canale, sin dalla sua nascita, si è sempre distinto per una programmazione dedicata ad una particolare fascia di pubblico, quale quello strettamente connesso al target anziano, lo stesso che, in quantità maggiori, fa la fortuna di RaiUno. In questi ultimi tempi, il target di rete non sembra cambiato e l’acquisizione di nuove serie, di nuovi telefilm e quant’altro è sempre fatta seguendo tale ottica. I prodotti incontrano solamente una tipologia di differenziazione afferente al distinguo fra i due sessi: film, telefilm, serie in prima tv ed in replica dedicati esplicitamente agli uomini (Walker Texas Ranger, i telefilm del sabato sera, i film di Bud Spencer e Terence Hill sono solo alcuni degli esempi e dei nomi che posso essere fatti), mentre soap, telefilm molto più leggeri e versioni filmati dei vecchi fotoromanzi sono rivolti esclusivamente ad un pubblico femminile.
Ed è proprio quest’ultima fascia di pubblico che sta decretando la morte della mattina della rete, spesso battuta dalla sua non concorrente La7. A maggio del 2007 il direttore Giancarlo Scheri, che imprime al canale una propria personalità annesse le ristrettezze economiche date le quali era definibilecome titanica l’impresa, nuovo responsabile fiction Mediaset, lascia il posto a Giuseppe Feyles, che sembra non riuscire a seguire le orme del predecessore, creando non pochi buchi e vuoti durante alcune fasce della giornata: prima fra tutte, la mattina. E quest’estate è stata l’occasione per metterne a punto una tale che avesse potuto concorrere al raggiungimento dei propri (bassi) obiettivi d’ascolto. Un’occasione sprecata e mal gestita. Contrariamente al bacino economico cui può attingere pochissimi nuovi prodotti il canale, Rete4 ha avuto a disposizione nuove soap - rispettando, quindi, uno dei suoi aprioristici obiettivi, quale la soddisfazione del pubblico adulto femminile - collocate, disgraziatamente, nella prima mattinata.
La prima di queste è Bianca, lanciata in pompa magna in accoppiata con Tempesta d’amore (spostata da Canale 5 dove raccoglieva grandissimi consensi) in prima serata ad aprile, ottenendo ascolti oscillanti tra il 5% e il 6%, con circa 1 milione e mezzo di spettatori. Spostata alle 12.30, non riesce a fare meglio, avendo, in valori assoluti, circa un quarto dei telespettatori della puntata d’inaugurazione serale, e confermando il basso share. La soluzione è ritrovata in un anticipo di circa due ore della soap, limitata nelle puntate - poco più di 200 - riuscendo ad arrivare ad un soddisfacente 9%. Non va meglio Febbre d’amore, or ora collocata alle 11.30 raggranellando un pessimo 3%, una percentuale bissata, nella sua interezza di programmazione, dall’ennesimo passaggio della prima e della seconda stagione di Distretto di Polizia, alle ore 12.20. Risultato confermato anche dalle repliche di Carabinieri, l’ormai defunta fiction di Canale 5 che proprio nella giornata di ieri ha totalizzato 390.000 spettatori per il 3,39% di share. Non è ancora, però, visibile il culmine (negativo), raggiunto da Bella è la vita. La soap d’importazione francese, baciata dal successo in madrepatria, parte già con il piede sbagliato: è tagliata una prima cinquantina di puntate per dare subito spazio al colpo di scena della serie. Iniziata a luglio, totalizza il 3,5% di share. A parte l’anticipo di 20 minuti rispetto alla “tabella di marcia” che prevedeva la sigla d’inizio allo scoccare del mezzogiorno, ad inizio agosto è stata data forma alla mossa, forse, peggiore di tutte: programmazione alle ore 7.40 di mattina. Gli ascolti precipitano: in valori assoluti ci si aggira attorno agli 80 mila spettatori, per un ridicolo 2% di share, tale da consentire la vittoria del contenitore d’informazione di La7 Omnibus, che veleggia attorno al 5%.
Di chi è la colpa? A primo impatto, del direttore Feyles che, evidentemente, quelle orme di Scheri non è riuscito davvero a seguirle o non ha voluto farlo, preferendo scegliere altre vie da percorrere. Secondariamente, l’essere così incredibilmente sotto l’ansia degli ascolti anche in piena estate, fornisce esempio di come questi ultimi ricoprono maggiore importanza confontato al rispetto del telespettatore che, soprattutto a prodotti del genere, deve sentire il bisogno di affezionarsi e di farlo rientrare nella propria consuetudine televisiva. È pur vero che dopo il passaggio di Forum sull’ammiraglia, la rete ha faticato a trovare una sorta di equilibrio a livello d’ascolti, ma avendo dei prodotti su cui puntare, strenua deve essere anche la volontà che rimembri ciò. Trovare subito la gallina dalle uova d’oro che ottenga subito l’8% e più di share è praticamente impossibile. Più di una trasmissione, più di un talk, le soap devono trovare collocazione da rispettare sempre in modo tale che il pubblico sappia che a quell’ora c’è ciò che vogliono seguire. Adesso, chi spiegherà ai telespettatori di Bella è la vita che la loro soap non è stata cancellata ma “semplicemente” spostata alle 7 di mattina? Come se poi d’estate uno si sveglia ad orari tali per seguire prodotti in prima tv…
Ed è proprio quest’ultima fascia di pubblico che sta decretando la morte della mattina della rete, spesso battuta dalla sua non concorrente La7. A maggio del 2007 il direttore Giancarlo Scheri, che imprime al canale una propria personalità annesse le ristrettezze economiche date le quali era definibilecome titanica l’impresa, nuovo responsabile fiction Mediaset, lascia il posto a Giuseppe Feyles, che sembra non riuscire a seguire le orme del predecessore, creando non pochi buchi e vuoti durante alcune fasce della giornata: prima fra tutte, la mattina. E quest’estate è stata l’occasione per metterne a punto una tale che avesse potuto concorrere al raggiungimento dei propri (bassi) obiettivi d’ascolto. Un’occasione sprecata e mal gestita. Contrariamente al bacino economico cui può attingere pochissimi nuovi prodotti il canale, Rete4 ha avuto a disposizione nuove soap - rispettando, quindi, uno dei suoi aprioristici obiettivi, quale la soddisfazione del pubblico adulto femminile - collocate, disgraziatamente, nella prima mattinata.
La prima di queste è Bianca, lanciata in pompa magna in accoppiata con Tempesta d’amore (spostata da Canale 5 dove raccoglieva grandissimi consensi) in prima serata ad aprile, ottenendo ascolti oscillanti tra il 5% e il 6%, con circa 1 milione e mezzo di spettatori. Spostata alle 12.30, non riesce a fare meglio, avendo, in valori assoluti, circa un quarto dei telespettatori della puntata d’inaugurazione serale, e confermando il basso share. La soluzione è ritrovata in un anticipo di circa due ore della soap, limitata nelle puntate - poco più di 200 - riuscendo ad arrivare ad un soddisfacente 9%. Non va meglio Febbre d’amore, or ora collocata alle 11.30 raggranellando un pessimo 3%, una percentuale bissata, nella sua interezza di programmazione, dall’ennesimo passaggio della prima e della seconda stagione di Distretto di Polizia, alle ore 12.20. Risultato confermato anche dalle repliche di Carabinieri, l’ormai defunta fiction di Canale 5 che proprio nella giornata di ieri ha totalizzato 390.000 spettatori per il 3,39% di share. Non è ancora, però, visibile il culmine (negativo), raggiunto da Bella è la vita. La soap d’importazione francese, baciata dal successo in madrepatria, parte già con il piede sbagliato: è tagliata una prima cinquantina di puntate per dare subito spazio al colpo di scena della serie. Iniziata a luglio, totalizza il 3,5% di share. A parte l’anticipo di 20 minuti rispetto alla “tabella di marcia” che prevedeva la sigla d’inizio allo scoccare del mezzogiorno, ad inizio agosto è stata data forma alla mossa, forse, peggiore di tutte: programmazione alle ore 7.40 di mattina. Gli ascolti precipitano: in valori assoluti ci si aggira attorno agli 80 mila spettatori, per un ridicolo 2% di share, tale da consentire la vittoria del contenitore d’informazione di La7 Omnibus, che veleggia attorno al 5%.
Di chi è la colpa? A primo impatto, del direttore Feyles che, evidentemente, quelle orme di Scheri non è riuscito davvero a seguirle o non ha voluto farlo, preferendo scegliere altre vie da percorrere. Secondariamente, l’essere così incredibilmente sotto l’ansia degli ascolti anche in piena estate, fornisce esempio di come questi ultimi ricoprono maggiore importanza confontato al rispetto del telespettatore che, soprattutto a prodotti del genere, deve sentire il bisogno di affezionarsi e di farlo rientrare nella propria consuetudine televisiva. È pur vero che dopo il passaggio di Forum sull’ammiraglia, la rete ha faticato a trovare una sorta di equilibrio a livello d’ascolti, ma avendo dei prodotti su cui puntare, strenua deve essere anche la volontà che rimembri ciò. Trovare subito la gallina dalle uova d’oro che ottenga subito l’8% e più di share è praticamente impossibile. Più di una trasmissione, più di un talk, le soap devono trovare collocazione da rispettare sempre in modo tale che il pubblico sappia che a quell’ora c’è ciò che vogliono seguire. Adesso, chi spiegherà ai telespettatori di Bella è la vita che la loro soap non è stata cancellata ma “semplicemente” spostata alle 7 di mattina? Come se poi d’estate uno si sveglia ad orari tali per seguire prodotti in prima tv…
Pur odiandolo almeno Vivere al milione ci arrivava...
RispondiEliminaVicenzo
RispondiEliminaLe puntate inedite erano costantemente sopra il 10%, una manna dal cielo considerando la debacle di quest'estate.
Le repliche della terza stagione, invece, a stento superavano il 4%, collocandosi perfettamente in tale tipo di negativo panorama.
Si si, questo lo so. Infatti mi riferivo alle inedite di Vivere, che davano risultati assolutamente da non buttar via...
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