Ciò che RaiUno offre quotidianamente nel suo pomeriggio, traghettando i propri telespettatori fino all’inizio di un imbrunire sempre più anticipato nel tempo, quando scocca l’ora de L’Eredità, può essere riassunto sotto un solo termine: rilassatezza. Ed è proprio a partire da questo voluto relax che nascono le due trasmissioni che coprono il lasso temporale che parte alle 14.10 per finire alle 18.50, in maniera ininterrotta, passandosi il testimone verso le quatto del pomeriggio pur rimanendo sullo stesso filo conduttore, immaginabili come un enorme ed unico contenitore diviso in due parti, con due nomi diversi e due conduttori differenti. Una prima, che è Festa Italiana, condotto ancora una volta da Caterina Balivo, e la seconda, che è la quindicennale Vita in diretta, prelevata dall’anchorman dei telegiornali delle due più importanti reti della tv italiana Lamberto Sposini, che proprio ieri hanno registrato il proprio esordio, insieme a tutte le altre trasmissioni del day time della rete, che vanno dall’UnoMattina della coppia Daniele-Cucuzza al Verdetto Finale di Veronica Maya per finire all’Affari Tuoi riveduto e corretto con Max Giusti conduttore (che abbiamo già sagacemente passato al vaglio della critica), passando per La prova del cuoco della Antonella Clerici in dolce attesa.
Festa italiana, quest’anno, è nuovo più che mai. Più che nuovo, forse, è riveduto il termine che più si addice alla quarta edizione del programma più sconclusionato della televisione italiana la cui unica ragion d’essere, quest’anno, pare essere il contenere il segmento quotidiano della rinomata ma antiquata Lotteria Italia. Nato come sorta di anteprima del ben più famoso La vita in diretta, tanto è vero che la sua durata, originariamente, era non maggiore di 25 minuti, l’intento primario della trasmissione era una sorta di viaggio nei costumi e nelle abitudini del Belpaese, dando piena importanza a feste e ricorrenze, siano esse a livello nazionale che strettamente privato. Tuttavia, anche dai primi minuti si capiva poi dove realmente si volesse andare a parare: se giornalisti, cronisti, sottofondi musicali e tematiche affrontate erano le stesse e le medesime del suo successore, non si riesce a capire perché mascherarsi opportunamente, chiamandosi in nome diverso e con conduttrice diversa. Quest’anno, anche per la soppressione dello spazio dedicato alla soap opera Incantesimo, rispondendo ad un’esigenza che sa di volontà di stampo direttore, Festa italiana si allarga, sino a raggiungere le due ore di messa in onda. Un cambio di look necessario, che appare come una reale (ri)strutturazione iniziale, però. Non ci si può - metaforicamente parlando - cambiare d’abito se prima non si indossava nulla; al massimo ci si veste. E la trasmissione della Balivo si è vestita a mo’ di contenitore, segmentato, spezzettato nei suoi differenti ed inutili spazi ad ognuno dei quali un nome è dato. L’impressione secondo cui si tratti semplicemente di un’anteprima de La vita in diretta non svanisce, tutt’altro. L’impostazione è la stessa, e l’etichetta di trasmissione più sconclusionata della televisione italiana non gliela toglie nessuna. Un contenitore ammuffito, che sa di vecchio, dove si destreggia maldestramente Caterina Balivo, che si reinventa conduttrice, poi intervistatrice, e poi lanciatrice di servizi in maniera grezza e maldestra. Lo spazio per la Lotteria è minimo, nel giro di dieci minuti la pagina è bella e che voltata. Il pubblico, stretto nelle uniche file a fondo studio, totalmente rinnovato (peggiore di quanto non lo sia stato precedentemente), non aiuta. Gli ascolti suonano funesti: contro ogni possibilità circa uno spezzettamento quadruplo, Auditel, per la prima puntata, ha rilevato 1.662.000 per il 15.12% di share.
Altro giro, altra corsa. Sono poco più delle 16.10 quando la Balivo lascia la linea al suo successore, alla sempreverde (e sempre seguita) La vita in diretta che, come già detto, vede l’addio dello storico Michele Cucuzza, approdato a UnoMattina, e l’ingresso di Lamberto Sposini. La struttura, lo scheletro originario è immutato ed intatto. Un giusto mix tra cronaca, gossip, ed una strizzata d’occhio a temi riguardanti il sociale che, per questa quindicesima serie, vede un’organizzazione ancor più schematica ed inflessibile. Divisione in tre parti: una prima dedicata al dibattimento in studio con ospiti sull’attualità, spettacolo e cronaca rosa per la seconda e l’ultima, seguendo la linea dello scorso anno, dedicata ai fatti di cronaca nera, prevalentemente. Consegna e passaggio di staffetta avvenuto in diretta: ospite della prima puntata, infatti, Cucuzza. Quanto detto per Festa Italiana è totalmente sovvertito ne La vita in diretta. È scorrevole, non si intoppa, una prima che sa di una delle tante. Una buona puntata che è tale anche per il comportamento del suo conduttore, un Lamberto Sposini che vince il rischio di un’eccessiva pignoleria puramente giornalistica, ventilata, e di un improbabile calarsi nei panni del pettegolo così come riusciva egregiamente Cucuzza, non facendo ciò, ma declinando il ruolo quanto più vicino alle sue corde. Certo, non totalmente sciolto come immaginabile sia, ma adattato, sicuramente. Una rivisitazione minima in una struttura fissa e stabile. Gli ascolti, in questo caso, ripagano: per la prima parte ci sono stati, davanti allo schermo, 1.917.000 per il 25.71% di share, mentre per la seconda 1.926.000 ed il 22.90%.
Insomma, questi due programmi rappresentano un binomio che potrebbe funzionare. E che effettivamente funziona, ma al 50% delle sue possibilità reali. Un tandem dove c’è chi tira, con le sue forze e i mezzi a disposizione, quale Sposini, e chi viene tirato, senza poi fare granché, anzi forse peggiorando una situazione rosea, quale la Balivo che sicuramente non merita il posto che le è stato affidato.
I dati Auditel sono tratti da Tvblog.it
Festa italiana, quest’anno, è nuovo più che mai. Più che nuovo, forse, è riveduto il termine che più si addice alla quarta edizione del programma più sconclusionato della televisione italiana la cui unica ragion d’essere, quest’anno, pare essere il contenere il segmento quotidiano della rinomata ma antiquata Lotteria Italia. Nato come sorta di anteprima del ben più famoso La vita in diretta, tanto è vero che la sua durata, originariamente, era non maggiore di 25 minuti, l’intento primario della trasmissione era una sorta di viaggio nei costumi e nelle abitudini del Belpaese, dando piena importanza a feste e ricorrenze, siano esse a livello nazionale che strettamente privato. Tuttavia, anche dai primi minuti si capiva poi dove realmente si volesse andare a parare: se giornalisti, cronisti, sottofondi musicali e tematiche affrontate erano le stesse e le medesime del suo successore, non si riesce a capire perché mascherarsi opportunamente, chiamandosi in nome diverso e con conduttrice diversa. Quest’anno, anche per la soppressione dello spazio dedicato alla soap opera Incantesimo, rispondendo ad un’esigenza che sa di volontà di stampo direttore, Festa italiana si allarga, sino a raggiungere le due ore di messa in onda. Un cambio di look necessario, che appare come una reale (ri)strutturazione iniziale, però. Non ci si può - metaforicamente parlando - cambiare d’abito se prima non si indossava nulla; al massimo ci si veste. E la trasmissione della Balivo si è vestita a mo’ di contenitore, segmentato, spezzettato nei suoi differenti ed inutili spazi ad ognuno dei quali un nome è dato. L’impressione secondo cui si tratti semplicemente di un’anteprima de La vita in diretta non svanisce, tutt’altro. L’impostazione è la stessa, e l’etichetta di trasmissione più sconclusionata della televisione italiana non gliela toglie nessuna. Un contenitore ammuffito, che sa di vecchio, dove si destreggia maldestramente Caterina Balivo, che si reinventa conduttrice, poi intervistatrice, e poi lanciatrice di servizi in maniera grezza e maldestra. Lo spazio per la Lotteria è minimo, nel giro di dieci minuti la pagina è bella e che voltata. Il pubblico, stretto nelle uniche file a fondo studio, totalmente rinnovato (peggiore di quanto non lo sia stato precedentemente), non aiuta. Gli ascolti suonano funesti: contro ogni possibilità circa uno spezzettamento quadruplo, Auditel, per la prima puntata, ha rilevato 1.662.000 per il 15.12% di share.
Altro giro, altra corsa. Sono poco più delle 16.10 quando la Balivo lascia la linea al suo successore, alla sempreverde (e sempre seguita) La vita in diretta che, come già detto, vede l’addio dello storico Michele Cucuzza, approdato a UnoMattina, e l’ingresso di Lamberto Sposini. La struttura, lo scheletro originario è immutato ed intatto. Un giusto mix tra cronaca, gossip, ed una strizzata d’occhio a temi riguardanti il sociale che, per questa quindicesima serie, vede un’organizzazione ancor più schematica ed inflessibile. Divisione in tre parti: una prima dedicata al dibattimento in studio con ospiti sull’attualità, spettacolo e cronaca rosa per la seconda e l’ultima, seguendo la linea dello scorso anno, dedicata ai fatti di cronaca nera, prevalentemente. Consegna e passaggio di staffetta avvenuto in diretta: ospite della prima puntata, infatti, Cucuzza. Quanto detto per Festa Italiana è totalmente sovvertito ne La vita in diretta. È scorrevole, non si intoppa, una prima che sa di una delle tante. Una buona puntata che è tale anche per il comportamento del suo conduttore, un Lamberto Sposini che vince il rischio di un’eccessiva pignoleria puramente giornalistica, ventilata, e di un improbabile calarsi nei panni del pettegolo così come riusciva egregiamente Cucuzza, non facendo ciò, ma declinando il ruolo quanto più vicino alle sue corde. Certo, non totalmente sciolto come immaginabile sia, ma adattato, sicuramente. Una rivisitazione minima in una struttura fissa e stabile. Gli ascolti, in questo caso, ripagano: per la prima parte ci sono stati, davanti allo schermo, 1.917.000 per il 25.71% di share, mentre per la seconda 1.926.000 ed il 22.90%.
Insomma, questi due programmi rappresentano un binomio che potrebbe funzionare. E che effettivamente funziona, ma al 50% delle sue possibilità reali. Un tandem dove c’è chi tira, con le sue forze e i mezzi a disposizione, quale Sposini, e chi viene tirato, senza poi fare granché, anzi forse peggiorando una situazione rosea, quale la Balivo che sicuramente non merita il posto che le è stato affidato.
I dati Auditel sono tratti da Tvblog.it
SALVE SONO UN'ASCOLTATRICE DELLA VITA IN DIRETTA OGGI 22.01.2009 NON HO GRADITO E PENSO UN PO' TUTTI IL DIBATTITO TRA LA DEL SANTO ROCCA E SGARBI (CHE IO ADORO )MA CHE NON OSPITEREI MAI ALLE 16,30 QUANDO I BAMBINI SONO IN PARTE TUTTI DAVANTI ALLA TV PER ME NON ERA ARGOMENTO POMERIDIANO PERCHE' POI IN FONDO IN FONDO AVEVA RAGIONE LA ROCCA PER ANDARE AVANTI OGGI BISOGNA DARE E COSI' NASCE LA DONNA IN CARRIERA....PURTROPPO
RispondiElimina