domenica 9 novembre 2008

LE ALI: UNA FICTION ISPIRATA AL SOLDATO GIANFRANCO PAGLIA, SU RAIUNO

La domenica, come noto, RaiUno dedica la propria programmazione alla fiction, quel nuovo mondo tanto usurato ed articolato che, da un pò di anni a questa parte "infesta" i palinsesti televisivi, rendendo quasi del tutto inutile il passaggio dei film che, visto il passaggio nelle grandi sale, sanno sempre più di "già visto". In ogni caso, dopo il grandissimo successo del Commissario Montalbano, che ritroveremo domani sera con il terzo episodio, è il turno di LeAli, fiction del tutto ispirata al soldato Gianfranco Paglia, scampato miracolosamente ad un attentato il 2 luglio del 1993, a Mogadiscio, nel corso della missione di pace dell'Onu in Somalia. Colpito da tre proiettili però, nel tentativo eroico di salvare i suoi compagni, tre dei quali purtroppo poi morti, è costretto tuttora ad una vita da tetraplegico. Il titolo è tratto direttamente da una celebre frase rivolta al soldato da un ex trapezista russo, inventore di un metodo di cura non riconosciuto per tetraplegici. : “Per volare non servono le gambe, ma le ali”. Un lungo periodo di riabilitazione, che lo ha portato sino alla Svizzera e poi alla Russia; grazie alla terapia è riuscito a riacquistare una buona mobilità degli arti superiori anche se oggi è costretto su una sedia a rotelle. Successivamente il reintegro nell'esercito con l'impegno in diverse missioni di pace. Ecco la notizia:
(Apcom) - 'Le Ali' è il nuovo film tv prodotto da Rai Fiction, in onda domenica alle 21 su Rai Uno. La pellicola è ispirata alla storia del soldato Gianfranco Paglia rimasto paralizzato dopo essere stato ferito da un cecchino a Mogadiscio, in Somalia,15 anni fa. "Il titolo è tratto da una frase: 'Per volare non servono le gambe, ma le ali'. È quanto rivela a Paglia l'ex trapezista russo, inventore di un metodo di cura non riconosciuto per tetraplegici'". Così Tinni Adreatta, capostruttura Rai Fiction, apre la conferenza stampa di presentazione del film. "Perché ho accettato che venisse girato questa fiction? Beh, sapete dopo cinque anni di pressing della produzione Rai", ironizza Paglia, presente alla conferenza. "L'ho fatto - poi spiega - per parlare delle persone che non ci sono più. Io non mi sono mai sentito un eroe. Prima di dire di sì l'ho chiesto ai familiari dei caduti". Nel corso della missione di pace dell'Onu in Somalia, insieme all'allora tenente Paglia, si trovarono coinvolti nell'attentato del 2 luglio a Mogadiscio altri soldati, tre di loro persero la vita. Paglia, invece, ha iniziato la lotta contro l'immobilizzazione. Prima un lungo periodo di riabilitazione, che lo ha portato in Svizzera e in Russia, grazie alla terapia è riuscito a riacquistare una buona mobilità degli arti superiori; poi il reintegro nell'esercito con l'impegno in diverse missioni di pace. Il regista è Andrea Porporati che confessa: "Quando la Rai mi ha contattato non conoscevo la storia di Gianfranco, poi me l'hanno raccontata e ne sono rimasto affascinato, ma avevo paura di non riuscire a trasmettere quello che provavo" e precisa: "avevo timore di essere retorico e invece poi tutto è avvenuto con semplicità". A interpretare il ruolo di Paglia è Ciro Esposito: "All'inizio anche io ho avuto paura - ammette l'attore -non conoscevo il mondo dei diversamente abili e poi non ho neanche fatto il militare. Sono stato molto aiutato da Gianfranco che è stato sempre su set".Raffaella Rea, nei panni di Giovanna, fidanzata e poi moglie di Paglia, rivela come alla storia di eroismo militare s'intreccia una storia d'amore: "Giovanna mi ha detto che le interessava far vedere solo una cosa, che lei lo amava e lo ama, così da non potere che stragli accanto". Del cast fanno anche parte Sergio Frisca, nel ruolo dell'amico e fisioterapista; Remo Girone, nelle veci del padre di Gianfranco, mentre la madre è interpretata da Tosca D'Aquino. "Ringrazio tutti - conclude Paglia - e soprattutto il regista che ha saputo girare scene di guerra, e in Italia non è facile; Ciro, che all'inizio ho massacrato; Rea, bella e brava, ammetto sono stato un po' invidioso e poi Sergio, che sembra insignificante e invece è riuscito ad alternare momenti di comicità ad attimi drammatici". A chi gli chiede se aveva smesso oggi di indossare la divisa Paglia risponde: "Da qualche mese, da aprile, non la porto più: sono, per così dire, entrato in politica, - siede alla Camera come deputato eletto nelle liste del Pdl - ma questo non deve strumentalizzare quanto si racconta nel film".
Un prodotto che appare estremamente interessante, almeno per quanto riguarda quella giusta valutazione, necessaria, per tutti coloro che ci rappresentano, nell'ambito delle missioni di pace, negli altri paesi. Per coloro che ci rimettono la vita, o quasi, e che in ogni caso, per "continuare a volare", hanno bisogno di un paio di Ali.....
L'appuntamento è per stasera, alle 21:10, su RaiUno

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