La televisione quest'anno, nel periodo natalizio, ha deciso di non abbandonarci. Almeno per adesso. In ogni caso, proprio ieri sera c'è stato il debutto di Tutti Pazzi per Amore, la fiction in 26 episodi che vi ha presentato il nostro Bubino, che per tredici domeniche, dopo il nulla mediatico delle scorse festività, cerca di ripetere il grande successo ottenuto dalla prima serie di Raccontami, fiction che in ogni caso vede già la realizzazione del terzo capitolo. Tredici serate in compagnia di intrattenimento e di musica. Un prodotto che vede una sua sintesi estrema nelle dichiarazioni rispettivamente del regista, Riccardo Milani, e di colui che ha scritto il soggetto, Ivan Cotroneo.
La voglia di divertirci e di divertire è stata l'unica molla, indipendentemente dal fatto che, oggi come oggi, di un po' di divertimento il telespettatore sia disperatamente alla ricerca. Un prodotto solare, ottimista e insolito, che abbiamo rischiato a proporre alla Rai e la Rai rischia ancor più a mandare in onda. L'idea era raccontare l'amore fra persone comuni. Così, in questa storia tutti sono innamorati: i genitori, i figli, gli amici. E tutti si lasciano trasportare dalla fantasia, immaginandosi cantanti, addirittura rivivendo scene da famosi film musicali.Sull'onda del successo de Un Medico in Famiglia e de I Cesaroni, una famiglia, o meglio, più famiglie, tornano ad essere protagoniste di una fiction, nella totale spensieratezza e nel puro intrattenimento, tra simpatiche gag e divertenti sketch. Una scrittura decisamente diversa da tutto ciò a cui l'intera televisione generalista ci ha abituati negli ultimi tempi. Una apparente velocità con il freno a mano, probabilmente a causa delle ovvie presentazioni tipiche di una prima puntata, priva di qualsiasi elemento ansiogeno, condannato da tutti coloro che, tuttora si ritrovano ad organizzare palinsesti e emittenti. Un eccellente Emilio Solfrizzi ed una bravissima Stefania Rocca, si ritrovano ad impersonare il consueto luogo comune dell'"insopportabile vicino di casa". Quel luogo comune disciolto in un inconsapevole amore, nato al di fuori del condominio, dove i due attori si ritrovano ad amarsi, adorarsi alla follia, sino a diventare ed impersonificare la "dolce metà dei propri sogni".
Ognuno rinchiuso nel proprio micromondo. Lei, in una redazione in cui tutto sembra organizzato, a meno della scrittura di un giornale. Quattro le donne presenti, ognuna curatrice di una personale rubrica, ed ognuna rappresentante di uno stile di vita, di un linguaggio, di una filosofia e di un carattere. Quattro donne che, permettono alla fiction di assumere, per alcuni tratti, quel tono fortemente femminile, storico luogo del pettegolezzo e del più basilare "inciucio". Lui, invece, rinchiuso in un ufficio regionale in compagnia di un divertente Neri Marcorè, ed a servizio di una surreale squadra di pallanuoto. Anche lui, nei fatti, fornisce un tono più dissacratorio di questa nuova figura maschile che, nell'attualità, pian piano si sta delineando nella nostra stessa attualità. Libero, sentimentalmente parlando, impegnato ad occuparsi di una insopportabile figliola. Ed è proprio sui figli che si può muovere qualche leggera critica. Il tono "bambinesco", in un prodotto del genere, in una fiction dagli spiccati toni familiari, dovrebbe in ogni caso essere forte e prepotente, meno forzato e da "recita scolastica"; invece, ci si ritrova dinanzi ad adolescenti ben lontani, in quanto a bravura, dagli innocenti bambini che, negli anni 60, si ritrovavano ad interpretare Marco ed Andrea nel Raccontami - Capitolo II.
Spensierato, di certo. Diverso, sicuro. Tutti pazzi per amore cerca di tracciare, a fatica, un solco nella coriacea abitudine del pubblico della televisione generalista alla visione di prodotti dal tono spiccatamente ansiogeno, storico, serioso. L'aspetto musicale con la presenza di successi italiani decisamente noti, rappresenta una novità che ribadisce, ancora una volta, il desiderio del pubblico italiano di agganciarsi a sicurezze, la volontà di riconoscere nel nuovo, qualcosa di noto a cui aggrapparsi "nel caso di pericolo".
Ed il pubblico italiano sembra aver visto una sicura ancora di salvataggio in questa prima puntata, difficile in quanto ad ascolti, vista la concorrenza dell'ultima puntata di Amiche Mie, fiction in risalita di Canale5, e le festività che ti invitano sempre più spesso a passare una tranquilla serata fuori casa. Eppure l'auditel ha premiato RaiUno. Come recita TvBlog.it, infatti ben 4.994.000 milioni di telespettatori, corrispondenti al 21,5% di share, sembra aver preferito la fiction della prima rete nazionale, a fronte dei 4.041.000 di Amiche Mie di Canale5, raggiungendo nel primo episodio il 15,35% di share e nel secondo il 23,54% .
Attendere per un giudizio definitivo, credo sia ovvio. Ma in ogni caso il prodotto della Publispei, realizzato da Carlo Bixio, sembra avere in ogni caso tutte le carte in regola per appassionare il pubblico natalizio. Non credete?
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