giovedì 18 dicembre 2008

VIA LIBERA ALLA TERZA STAGIONE DI "NEBBIE E DELITTI". LUCA BARBARESCHI RINUNCIA AL SUO CACHET DI 400.000 EURO


Non abbiamo fatto in tempo a riportare la notizia riguardante l'annullamento della realizzazione di Nebbie e Delitti da parte della Rai, fiction tanto cara a Luca Barbareschi, che lo scenario sembra essere del tutto cambiato. Proprio ieri, infatti, il consiglio di amministrazione della Rai sembra aver sbloccato la situazione in favore proprio del prodotto di RaiFiction, anche grazie a quanto è venuto fuori. Luca Barbareschi infatti, sembra aver rinunciato a parte del suo cachet, ben 400.000 Euro, pur di portare avanti questo progetto a lui tanto caro. Diamo spazio alla notizia, tratta direttamente da IlGiornale:
Roma Il via libera del cda della Rai alla terza serie della fiction Nebbie e delitti «è una vittoria» per Luca Barbareschi, che però ora vuole «aprire un dibattito politico: le regole devono valere per tutti». «Se io, che sono deputato ma non abbandono il mio lavoro di attore - ha detto il parlamentare del Pdl, vicepresidente della commissione Trasporti della Camera -, ho rinunciato al mio compenso non voglio vedere nessun medico, avvocato, giornalista imprenditore presente in Parlamento continuare a fare il proprio lavoro con i soldi dello Stato».Il contratto per Nebbie e delitti 3 - peraltro già sul set a Otranto, in Puglia, da tre settimane - era stato bocciato dal cda nella scorsa seduta per la sovrapposizione tra i due ruoli di Barbareschi, deputato e interprete di una fiction che va in onda sull’emittente pubblica. Di qui la sua decisione di rinunciare al compenso, «400mila euro lordi - dice - cioè 100 a puntata, la metà di quanto prendono colleghi che hanno meno esperienza di me. Sono contento che il mio gesto sia stato utile, soprattutto per quel centinaio di persone coinvolte nel progetto che hanno rischiato di perdere il lavoro».Per l’attore e produttore (che dopo l’elezione alla Camera ha creato un blind trust, cedendo ai soci le proprie quote della Casanova Entertainment), a questo punto tuttavia «si pone un problema: se esiste un conflitto di interessi nei miei confronti, mi chiedo perché non valga anche per tutti i deputati giornalisti che continuano a scrivere su giornali sovvenzionati dallo Stato, o medici che lavorano negli enti ospedalieri sovvenzionati con denaro pubblico, o imprenditori che lavorano con soldi statali. Gli artisti non sono figli di un dio minore, hanno il diritto di mantenere la propria professionalità. E allora se rinuncio io al mio compenso, facciano lo stesso anche gli altri». In realtà dietro il suo caso Barbareschi vede «un disegno politico». Non vuole fare però i nomi dei suoi nemici: «Ne ho più di uno, anche fuori della Rai. Ma va benissimo, sono un vecchio cagnaccio combattivo. Tengo a precisare che in Parlamento non sono voluto entrare né in Vigilanza né in commissione Cultura, che si occupa di contenuti. Ma continuerò a occuparmi a tutto campo di servizio pubblico».
Ed ecco riportata una dichiarazione dello stesso Barbareschi al riguardo, che sembra esulare dal semplice piccolo schermo, espandendo il discorso all'intero mondo politico.
Tv: Barbareschi, Cio' Che Vale Per Mia Fiction Valga Per Tutto Parlamento
Roma, 17 dic. - (Adnkronos) - Per avere il via libera del Cda Rai alla terza serie di 'Nebbie e delitti', di cui e' protagonista, ha dovuto rinunciare al suo cachet (circa 400 mila euro), in quanto la Rai non puo' pagare esponenti politici. Ed ora Luca Barbareschi vuole che la regola applicata a lui valga anche per tutti gli altri parlamentari che continuano a lavorare "come giornalisti, medici, imprenditori, ingegneri, professori o con qualunque altro ruolo con soldi di aziende statali o parastatali". Per Barbareschi "tutti i professionisti hanno diritto di lavorare e gli attori non sono figli di un Dio minore". Dunque, "o tutti o nessuno", sottolinea l'attore-parlamentare. Dopo il no votato la scorsa settimana da una maggioranza politicamente 'trasversale' in Cda, il voto positivo di oggi si deve al fatto che la Rai, con la rinuncia di Barbareschi al suo cachet, non si trovera' a corrispondere un compenso ad un suo potenziale 'controllore', visto che Barbareschi e' vicepresidente di una commissione parlamentare competente in materia di telecomunicazioni (la commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera). "Ho evitato di entrare sia nella commissione di Vigilanza che in commissione Cultura e sono nellacommissione Trasporti e Tlc proprio per evitare di occuparmi di contenuti. E per questo vengo punito?", chiede Barbareschi. (segue)

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