Lunedì scorso è andata in onda su FOX CRIME (alle 21:55) la prima puntata di White Hands. Nonostante il titolo in inglese, si tratta di una miniserie mystery francese. Per la precisione è La main blanche andata in onda lo scorso maggio/giugno su TF1.
(spoiler all'interno per chi non ha ancora visto la prima puntata. La replica della prima parte è domani sera alle 21, per gli interessati)
Protagonisti del mystery sono Bruno Madinier (il figlio di Cordier) e Ingrid Chauvin (Il giudice e il commissario, Segreti che sta andando in onda su Rete 4). In pratica la coppia di Dolman che si riuscise alle prese con un nuovo mistero.
La storia non è originalissima, ci sono elementi ormai tradizionali dei mysteries francesi, ma tutto sommato regge e risulta abbastanza intrigante.
L'ambientazione è un villaggio di costiera della Bretagna e la vicenda parte con il ritrovamento in una salina di una mano.
Bruno Madinier interpreta il poliziotto locale incaricato di svolgere le indagini, mentre Ingrid Chauvin arriva da Parigi come esperta di antropologia forense.
Ben presto si scopre che la mano appartiena ad una donna scomparsa nella zona 90 anni prima, verso la fine della prima guerra mondiale.
Ad ingarbugliare ulteriormente la matassa è una giovane ricoverata nel manicomio locale che disegna la mano (chiaramente di manichino, ma che ci inquadrano lo stesso in primo piano ripetutamente) ancora prima che essa venga ritrovata e avverte strane presenze avvertendo che "tutto ricomincerà come allora" (quante volte l'abbiamo sentito nelle saghe francesi?).
Infatti una nuova scomparsa spaventa la comunità: la direttrice dell'ospedale psichiatrico, nonchè nipote della donna a cui apparteneva la mano in questione, scompare.
Chi l'ha rapita? Sarà già morta? A chi altro toccherà?
La prima puntata lascia intendere alcuni elementi per il proseguo.
Le morti e scomparse odierne sono legate agli avvenimenti di 90 anni prima. Le discendenti delle donne scomparse nell'area in quel 1918 sono le prossime papabili vittime. Molti sanno, ma non dicono.
E Madinier-Chauvin finiranno, naturalmente, a letto insieme.
Come detto, nonostante qualche elemento deja vu, la storia si lascia seguire. Sono 4 da 52', quindi format più snello rispetto alle saghe mystery classiche e meno rischio di cadere nella noia (come per Segreti).
Madinier e Chauvin, per quanto popolari, non sono dei grandi attori, ma vabbè.
A lunedì per la seconda parte.
E qui la fine del post.
(spoiler all'interno per chi non ha ancora visto la prima puntata. La replica della prima parte è domani sera alle 21, per gli interessati)
Protagonisti del mystery sono Bruno Madinier (il figlio di Cordier) e Ingrid Chauvin (Il giudice e il commissario, Segreti che sta andando in onda su Rete 4). In pratica la coppia di Dolman che si riuscise alle prese con un nuovo mistero.
La storia non è originalissima, ci sono elementi ormai tradizionali dei mysteries francesi, ma tutto sommato regge e risulta abbastanza intrigante.
L'ambientazione è un villaggio di costiera della Bretagna e la vicenda parte con il ritrovamento in una salina di una mano.
Bruno Madinier interpreta il poliziotto locale incaricato di svolgere le indagini, mentre Ingrid Chauvin arriva da Parigi come esperta di antropologia forense.
Ben presto si scopre che la mano appartiena ad una donna scomparsa nella zona 90 anni prima, verso la fine della prima guerra mondiale.
Ad ingarbugliare ulteriormente la matassa è una giovane ricoverata nel manicomio locale che disegna la mano (chiaramente di manichino, ma che ci inquadrano lo stesso in primo piano ripetutamente) ancora prima che essa venga ritrovata e avverte strane presenze avvertendo che "tutto ricomincerà come allora" (quante volte l'abbiamo sentito nelle saghe francesi?).
Infatti una nuova scomparsa spaventa la comunità: la direttrice dell'ospedale psichiatrico, nonchè nipote della donna a cui apparteneva la mano in questione, scompare.
Chi l'ha rapita? Sarà già morta? A chi altro toccherà?
La prima puntata lascia intendere alcuni elementi per il proseguo.
Le morti e scomparse odierne sono legate agli avvenimenti di 90 anni prima. Le discendenti delle donne scomparse nell'area in quel 1918 sono le prossime papabili vittime. Molti sanno, ma non dicono.
E Madinier-Chauvin finiranno, naturalmente, a letto insieme.
Come detto, nonostante qualche elemento deja vu, la storia si lascia seguire. Sono 4 da 52', quindi format più snello rispetto alle saghe mystery classiche e meno rischio di cadere nella noia (come per Segreti).
Madinier e Chauvin, per quanto popolari, non sono dei grandi attori, ma vabbè.
A lunedì per la seconda parte.
E qui la fine del post.
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