giovedì 25 giugno 2009

WIND MUSIC AWARDS: IL DEGNO SUCCESSORE DEL FESTIVALBAR CHE FU?

La musica in televisione ha fatto il suo tempo. Non c’è evento del genere, infatti, che mantenga ad alti livelli interesse e aspettative del pubblico italiano, per carenze di nomi, di qualità, della concezione di “evento” fruito dal mezzo televisivo. Ne conseguono la morte di brand storici o la rivisitazione di altri marchi famosi e nazionalpopolari: pensiamo a Sanremo, diventata la ‘settimana santa’ della tv e non il tempio sacro della musica leggera, o al Festivalbar, kermesse andata in onda negli ultimi anni su Italia1 che ha visto morte dal 2007, con l’ultima edizione andata in onda che aveva come conduttori Elisabetta Canalis, Enrico Silvestrin e Giulio Golia. Proprio la manifestazione della famiglia Salvetti, saltata per il secondo anno consecutivo per problemi di budget, pubblicità o affini, sembra aver trovato negli ultimi tempo il suo degno erede, per attrattiva e per resa, non sicuramente per percorso e per storia, il cui nome è quello dei Wind Music Awards. Ripreso nelle sere del sei e del sette giugno dall’Arena di Verona – storica sede della serata finale di ogni edizione del Festivalbar, creando un primo punto di contatto tra le due diverse manifestazioni – per poi essere trasmesso per tre lunedì dall’8 c.m., la kermesse giunta alla sua terza edizione e condotta da Vanessa Incontrada ha saputo resuscitate un minimo di appeal per il genere della manifestazione canora.

Più e più sono gli elementi a favore della concezione di questi Awards come ‘successore’ del Festivalbar. Prima di tutto una conduzione brillante: anni di palestra a Zelig in prima serata su Canale5, che si sommano ad una predisposizione di base più che buona, all’estro e alla simpatia della spagnola, fanno della Incontrada un’ottima intrattenitrice, umana e professionale allo stesso tempo. Non a caso, assieme a Fabio De Luigi, ha rappresentato nel 2005 il punto più alto del Festivalbar dopo il declino assoluto dell’evento. Poi, una carrellata di cantanti non indifferente, a confronto di cui le ultime edizioni della vecchia kermesse itinerante paiono ancora più scarne e più sciape di quanto in realtà non lo siano state. Nomi vecchi e nuovi, storici e recenti, che creano il giusto cocktail per appagare i gusti di tutti, radunatisi come non mai nella favolosa cornice dell’Arena di Verona. Da Pino Daniele a Marco Carta, dai ragazzi di Amici a Claudio Baglioni. Non per ultima la cornice stessa: le affinità create dalla stessa località, che getta l’occhio sul passato, quando i vari Gerry Scotti, Amadeus, Fiorello ecc, si aggiravano sul palco costruito ad hoc nell’anfiteatro veneto.

Passato, “corazza” formata con il tempo e con la diffusione del marchio, il non essere itineranti – cosa che però non riguardava più di tanto il Festivalbar degli ultimi anni, con solo due o tre tappe in totale, tanto che il Trl on tour estivo copriva più zone, pur essendo più piccolo e di meno pretese – ma stabili ed autocelebrativi, le principali differenze. Dal 2007, quando alla conduzione c’era una allora fortissima Cristina Chiabotto e la manifestazione era “poca cosa”, ad oggi che ne sono state create addirittura tre serate baciate dal successo del pubblico (oltre tre milioni e il 13% di share di media), a tutti gli effetti, quindi, i Wind Music Awards si candidano come successori del Festivalbar che fu e che difficilmente tornerà ad essere. Appuntamento all’estate 2010?

2 commenti:

  1. Brava Vanessa, simpatica e carina senza strafare!
    Il festivalbar era bello quando c'erano solo le serate finali all'Arena di Verona e per il resto era ascolto radiofonico o nei juke-box (che noi "anta" ricordiamo con tanta nostalgia...)

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  2. Vanessa è la migliore!!!!..:D:D:D
    Cmq molto belle queste puntate del WindMusicAward.
    Il FestivalBar soffre della stessa malattia di SAnremo, con le dovute proporzioni...le troppe fonti per avere musica...

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