Massimo Donelli, direttore di Tv Sorrisi & Canzoni dal 2002 al 2006, durante la gestione del quale il settimanale ha visto la nascita del gemello virtuale, un apposito sito internet - dal quale preleviamo l'intervista - e ha visto incrementare il numero delle copie vendute a dismisura, nonostante il lancio di altri giornali vertenti sulla stessa tematica, dopo la gestione firmata Umberto Brindani, a cui è subentrato il "prezzemolino" Alfonso Signorini, adesso direttore di Canale 5, si rilegge e confida i personali auspici per la nuova stagione televisiva sulle pagine del giornale più amato dagli italiani. Riproposizione dei marchi classici, novità assolute con volti di spicco della rete, mai come quest'anno totalmente gestita dal sesso debole - e mai come questa volta espressione fu più inappropriata - e nessun tipo di concorrenza, sbandierata in ogni suo punto, con RaiUno. Questi i tre cardini del pensiero donelliano, il quale non manca di volare eccessivamente alto, facendo sogni difficilmente realizzabili. Il più grande desiderio del direttore genovese è, infatti, quello di poter vedere sui propri schermi il mattatore piu restio allo stare, a lungo termine, in Tv: Fiorello. Ecco l'intervista.
Massimo Donelli, lei dirige Canale 5 da quasi 2 anni. Come definirebbe la sua rete?
«La televisione commerciale leader in Europa, la televisione pensata per le giovani famiglie italiane, la televisione che ha cambiato la storia della tv nel nostro Paese».
Nel prossimo autunno, accanto a novità come «Il ballo delle debuttanti»,«Fantasia» e «Pomeriggio 5», torneranno «C'è posta per te», «Chi vuol essere milionario?», «Paperissima», «Striscia la Notizia» e «Zelig». C'è chi vi accusa di riproporre sempre gli stessi titoli.
«Mai come quest'anno l'accusa non sta in piedi, viste le novità che lei stessa ha citato. Novità che si affiancheranno ai classici di Canale 5, quelli che consideriamo fondamentali per mantenere la leadership assoluta. Lo so, la loro riproposizione fa storcere il naso ai giornalisti, ma trova sistematicamente il consenso del pubblico. E tanto basta. Per usare una metafora calcistica, come le grandi squadre ci teniamo stretti i nostri campioni. Nessuno si sognerebbe mai di dire: "Ancora Ibrahimovic? Basta!"».
Ha parlato di pallone, siamo in pieno calciomercato. Chi comprerebbe per la sua squadra?
«Sarei pazzo di felicità se potessi avere un goleador come Fiorello. Prima di tutto perché ho, per lui, una stima e una simpatia del tutto personali. E poi perché ha un talento straordinario. Fiorello sta alla tv come Maradona sta al calcio».
Il palinsesto autunnale è, ormai, definito. Sta già lavorando per la prossima primavera?
«Sì. Vorremmo ripresentarci con i grandi classici, come "La Corrida" e "Amici", e con quello che mi piace definire un nuovo fantastico classico, "I Cesaroni",di cui andrà in onda la terza serie. Poi, naturalmente, ci sarà il Grande Fratello».
Lo affiderete ancora ad Alessia Marcuzzi?
«Sì, ogni anno diventa più brava».
Ci sarà anche qualche novità?
«Cercheremo di proporre almeno un nuovo titolo in prima serata. A condurlo dovrebbe essere Paola Perego».
Quando arrivano i dati Auditel, guarda prima quelli di Canale 5 o quelli di Raiuno?
«Approfitto della domanda per ripetere ancora una volta che non esiste concorrenza tra Canale 5 e Raiuno.Canale 5 è una tv commerciale che ha come obiettivo la leadership sul target 15 – 64 anni e che ha come unica fonte di ricavo la pubblicità, a differenza della Rai che ha il canone e di Sky che ha l'abbonamento».
Spesso, però, si parla del tal programma che ha vinto in sovrapposizione contro il tal altro …
«Io non lo faccio mai. Confermo quello che ho detto prima. Il resto è teatrino della tv».
A proposito di canone Rai, che cosa pensa della proposta del presidente francese Sarkozy di eliminare la pubblicità dalla tv di Stato?
«Credo che la Rai debba fondare la sua esistenza su un equilibrato rapporto tra canone, raccolta pubblicitaria e servizio pubblico. Questi tre elementi devono fondersi per garantire al cittadino italiano contenuti di qualità e un'azienda di Stato con i conti a posto».
Questa storia della "non concorrenza" sta diventando veramente stucchevole.
RispondiEliminaAllora qualcuno mi spieghi perchè questo continuo spostamento di programmi, questa continua programmazione, e questo continuo baillame di parole intorno ad un successo ecc.ecc.
E' inutile negarlo, caro Donelli. La concorrenza c'è eccome. Almeno questo, Del Noce, non lo nega.
Boris
RispondiEliminaBasta ricordare che Donelli è quello che su Sorrisi era deluso dalle programmazioni ballerini e altalenanti. Credo di aver detto tutto!