mercoledì 8 ottobre 2008

ROBERTO CENCI, IL REGISTA DI VOLAMI NEL CUORE: «DIFENDERÒ ERNESTINO CON LA SCIMITARRA». COME PATROCINARE L'INDIFENDIBILE...

Quando RaiUno, dopo l’ennesima puntata di Affari Tuoi che con Max Giusti stenta a decollare, ogni sabato sera cede la linea al programma di prima serata due sono le reazioni dei telespettatori: chi, in massa, schiaccia cinque sul telecomando per gustarsi la nuova (?) puntata del people show di Maria De Filippi, un C’è posta per te dalle emozioni incredibilmente replicate di anno in anno, e chi, in maniera perversa, si gusta il Volami nel cuore presentato da Pupo e da Ernestino Schinella. Nel guardare lo show due sono gli animi, molto sinteticamente: da una parte gli amanti della buona musica di un tempo con delle strizzatine all’attuale (non ci si venga a dire che si guarda il programma per la sfida, perché praticamente non esiste) trovano un eccellente lido in cui sbarcare; dall’altra c’è chi ama gustarsi un qualcosa che non ha senso, che fa storcere il naso senza una vera ragione. Noi un motivo per riflettere su Volami nel cuore l’abbiamo avuto: il nostro Expedit ha criticato la prima puntata, per poi visualizzare e creare un parallelismo tra quest’ultimo e il ben più di successo Ti lascio una canzone di Antonella Clerici, e successivamente ci siamo dedicati a prendere in considerazione un aspetto dato per imprescindibile della trasmissione, il suo conduttore. Non Pupo, sul quale non parliamo in quanto sarebbe come sparare sulla croce rossa, bensì su Ernesto, il pupo che per tutt’aprile ha deliziato i tanti telespettatori a casa ogni sabato sera passato in compagnia della trasmissione di RaiUno. Ebbene, abbiamo avuto modo di riflettere e di muovere le nostre critiche. Stessa fonte utilizzata per il lancio di una risposta. Anche questa volta è da Sorrisi & Canzoni Tv il serbatoio da cui attingiamo le dichiarazioni di difesa lanciate dal regista del programma, Roberto Cenci, e poi del conduttore effettivo e reale, Enzo Ghinazzi. Leggiamo insieme:
Sia chiaro, io Ernesto lo difenderò pure con la scimitarra. Hanno esagerato con certi allarmismi. Tutti noi che lavoriamo a questa trasmissione siamo estremamente attenti e innanzitutto pensiamo al bene del bambino. Io stesso, prima che regista e autore tv, sono padre di due figlie di 23 e 18 anni. E non avrei mai coinvolto Ernesto se solo avessi avuto il dubbio di creargli qualche scompenso. Ma il bambino è sereno e non mostra alcun segno di stanchezza, fisica o emotiva che sia. Non è il tipo da montarsi la testa, altrimenti non lo avrei scelto. A lui piace cantare. E da noi canta e si diverte. Niente di più. Il resto della settimana lo passa a casa con la famiglia, a scuola e a giocare con gli amici. Nessuno di noi carica Ernesto del peso della conduzione, che spetta a Enzo (in arte Pupo, ndr). Non ha copioni da imparare a memoria, non ha riunioni con gli autori. Per lui è solo un gioco. Arriva il venerdì pomeriggio e prova alcune canzoni. Poi il sabato sta in albergo con i genitori e arriva in studio verso le 5 del pomeriggio per le prove generali. L’indomani è già a Chiaravalle, il suo paese, in tempo per riposarsi e fare i compiti. Perché, prima di tutto, viene la scuola.
A me verrebbe da chiedere cosa ne pensino professori e amici di classe di Ernestino: la meraviglia si diffonde a macchia d'olio. Ricordo - parentesi strettamente personale - che per aver concesso quattro parole ad una domanda postami da Lorena Bianchetti quando ancora conduceva A sua immagine, all'età di Ernesto, divenni il divo della classe. E la testa, a montarmela, non ci misi niente. Ma è l'età che detta il tutto, in maniera spontanea e così naturale, data l'inesperienza e la non maturità. Comunque, una domanda, prima di tutto, da porre direttamente al regista: ci si è resi conto della inadeguatezza del bambino nel ruolo e, ancor più, della sua minima, rasentante lo zero, naturalezza nello svolgerlo? Evidentemente no. La stanchezza emotiva, secondo il regista, non c’è. Chi solo guarda un cinque, massimo dieci, minuti del programma se ne rende conto. Impacciato, con utilizzo di una rigida consecutio temporum mandato all’aria. L’alter ego in negativo del fior di freschezza annusato al Ti lascio una canzone. E Pupo, invece, cosa dice?
Quelle accuse mi sembrano un processo alle intenzioni. La società offre ben altri spunti di riflessione sui bambini. Vogliamo parlare del bullismo? O degli insegnanti capaci solo di offrire modelli obsoleti e imbevuti di ipocrisia? O dei tanti ragazzini in Calabria, la regione di Ernesto, che diventano manodopera per la criminalità? O magari della pedofilia? In una società del genere come si fa a prendersela con Ernesto, definito addirittura “mostro” e “modello deleterio”? È un bambino buono e rispettoso e da noi sta solo imparando qualcosa in più. È un’opportunità. Ma lui e la sua famiglia hanno ben chiaro che prima di tutto viene l’istruzione.
Quando il luogo comune difende ciò che non potrebbe fare altro. Certo, la posizione del conduttore toscano è inattaccabile: sono, infatti, toccati punti che rappresentano nervi scoperti di una società sempre più in declino. O forse, volutamente, ci si è voluti rinchiudere in una campana di ferro per non essere attaccati. Ciò che forse non è chiaro, però, è che la critica è mossa nei confronti di chi giostra il bambino sia per fare audience che per scopi di lucro, per rimanere nell’ambito del falso diplomatico. Perché, allora, proprio Ernestino, e non altri ragazzini forse più meritevoli? Perché non lasciare studiare un bambino di undici anni e farlo partecipare, insieme ad altri della sua età, suoi coetanei, al massimo, ad una grande festa come era la trasmissione di Antonella Clerici? Domande che non troveranno mai risposta, certamente. Sarà che sono di parte, che reputo la mia posizione irremovibile. Sarà ma non riesco a mandare giù di vedere un ancora non adolescente dinanzi alle telecamere con artisti del calibro di Lucio Dalla o Gigi D’Alessio. Sarà che, magari, ho una visione io distorta della vita e dello spettacolo insieme. Sarà quel che sarà ma, ribadisco, fin quando il pupo è sotto l’egida dei genitori nessuno può muovere parola. Che la scimitarra venga rimessa nel suo fodero.

L'immagine è tratta da Sorrisi & Canzoni Tv

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