Fino a ieri il pomeriggio del sabato di Raiuno non era mai stato praticamente acceso, fino a quando non ha avuto inizio la seconda edizione del programma Effetto Sabato. Prima di tutto facciamo una piccola digressione. La trasmissione nasce nel dicembre del 2007, in un’opera spassionata (o drammatica?) di sperimentazione del trittico delle reti Rai, il cui risultato finale è stata la costituzione, appunto, di Effetto Sabato su Raiuno e di Scalo 76 su Raidue, quando ancora era condotto da Paola Maugeri, Daniele Bossari e Maddalena Corvaglia. Il programma è presentato come un nuovissimo format, in rigorosa diretta, ha lo scopo di “raccogliere” tutti gli spettatori vaganti del sabato pomeriggio ad un appuntamento irrinunciabile, ma il caso vuole che contro questo sia schierata la corazzata di Amici 7. Chiamata alla conduzione una pressoché sconosciuta Elisa Isoardi proveniente da Italia che vai, che nel giro di un anno è arrivata alla conquista poi di un prime time e de La prova del cuoco, come noto, aiutata dai conduttori del programma per la radio di Radiodue Caterpillar. Lo scopo è semplice: sulla carta è un magazine il cui intento è proporre un viaggio attraverso la rilettura dei fatti, le interviste, le immagini e i personaggi del tempo che fu e del tempo che è. Ai fatti è una palestra per la formazione di un’altra delle Del Noce’s Angel, brutta copia di una Vita in diretta gossippara e di una Domenica in oramai morta con il trio Baudo-Giletti-Bianchetti. Effetto sabato non fa assolutamente breccia nel cuore dei telespettatori di Raiuno: una media che oscilla sull’11% di share che fa rimpiangere le segmentate rubriche di cui constava la fascia precedentemente. Tuttavia prosegue nella sua programmazione fino a fine corso programmato.
In un anno, come già detto, cambiano moltissime cose. Chi si sarebbe mai aspettato una tale escalation della Isoardi, addirittura chiamata a sostituire la regina del mezzogiorno Antonella Clerici? Ciò ha provocato non pochi scompigli, il primo dei quali naturalmente per l’imminente edizione di Effetto Sabato: quale sarebbe stata la conduzione? Le voci si sono rincorse – manco si fosse trattato del Festival di Sanremo – e la decisione finale è caduta su una coppia da pelle d’oca, quella composta da Lorella Landi e da Luca Calvani, il che già rende idea di cosa avrebbe aspettato il pubblico, il minuto ed esiguo pubblico che ha deciso di sintonizzarsi, ieri pomeriggio tra le 14.30 e le 17.00, su Raiuno.
L’entrata in studio dei due è di quelle colossali. Sulla falsariga di quanto avveniva con la Isoardi, ossia l’inquadratura sulle gambe che camminavano per i corridoi sino ad arrivare in studio, con tanto del duo di Caterpillar, a mo’ di Gialappa’s, ad etichettarla come la spia venuta dal freddo di Cuneo (!), anche la Landi e Calvani hanno ricevuto gli stessi onori. Peccato che il risultato sia stato ancora più squallido di quanto era possibile immaginare e di quanto succedeva lo scorso anno. Lorella Landi, aspirante al posto di quinta Del Noce’s Angel è evidentemente impacciata, o meglio, automizzata. Nelle interviste a Maria Grazia Cucinotta, a promuovere il suo ultimo lavoro cinematografico, e a Rosalia Porcaro, legge, legge e legge. Pone domande in maniera schematica, non aggiunge nulla di suo, non traspare emozione alcuna. Il gobbo è il suo unico punto fisso, e la telecamera diventa solo un lontano ricordo. In alternativa, gettare un’occhiatina sui piccoli rettangolini sui quali ci sono scritte vita, morte e miracoli dell’intervistato con tanto di interrogativi annessi è d’obbligo. Per assurdo, sarebbe anche presentabile: buona dizione, composta, non particolarmente artefatta. Ma mai naturale. E le uniche occasioni in cui avrebbe dovuto dire qualcosa di “suo”, sbaglia. “Votate per Telethon, votate… ops, Donate”, afferma in chiusura.
D’altra parte Calvani è pure peggio: impacciato, in questo caso, è l’aggettivo più giusto. Il vincitore della quarta edizione de L’isola dei Famosi, e anche quello più defilato di tutti, si incarta, sbaglia, erra costantemente, è una faticaccia la conduzione, una liberazione per il fatto che è a due. Minor tempo in onda e minor possibilità di sbagliare. Non è un conduttore e ci si chiede quale la motivazione che ha spinto ad una scelta del genere. La seconda – di liberazione – espressa a fine puntata non è solo la sua, ma anche di chi ha deciso di guardare quest’oscenità.
Sulla trasmissione non c’è nulla di particolarmente rilevante da dire, sennonché è bene strutturata, con una rimodulazione del già visto – interviste, servizi, ospiti – efficacemente ottenuta in simpatici spazi, una buona integrazione del duo radiofonico e degli altri assistenti in studio, primo fra i quali Giampiero Galeazzi. Nulla di particolarmente inevitabile, niente che è assolutamente da guardare. Ma lo stimolo al cambio canale, quando senti parlare senza tono la Landi o senti sbagliare Calvani ripetutamente, è forte, fortissimo. Quasi veniva (e viene) da rimpiangere la Isoardi.
La prima puntata della nuova edizione ha totalizzato, grazie al post quotidiano relativo ascolti pubblicato su Tvblog.it, 1.508.000 con uno share pari all'11.95%, in impercettibile salita rispetto al primo risultato dello scorso anno che vedeva 1.409.000 telespettatori con l'11,09% di share.
In un anno, come già detto, cambiano moltissime cose. Chi si sarebbe mai aspettato una tale escalation della Isoardi, addirittura chiamata a sostituire la regina del mezzogiorno Antonella Clerici? Ciò ha provocato non pochi scompigli, il primo dei quali naturalmente per l’imminente edizione di Effetto Sabato: quale sarebbe stata la conduzione? Le voci si sono rincorse – manco si fosse trattato del Festival di Sanremo – e la decisione finale è caduta su una coppia da pelle d’oca, quella composta da Lorella Landi e da Luca Calvani, il che già rende idea di cosa avrebbe aspettato il pubblico, il minuto ed esiguo pubblico che ha deciso di sintonizzarsi, ieri pomeriggio tra le 14.30 e le 17.00, su Raiuno.
L’entrata in studio dei due è di quelle colossali. Sulla falsariga di quanto avveniva con la Isoardi, ossia l’inquadratura sulle gambe che camminavano per i corridoi sino ad arrivare in studio, con tanto del duo di Caterpillar, a mo’ di Gialappa’s, ad etichettarla come la spia venuta dal freddo di Cuneo (!), anche la Landi e Calvani hanno ricevuto gli stessi onori. Peccato che il risultato sia stato ancora più squallido di quanto era possibile immaginare e di quanto succedeva lo scorso anno. Lorella Landi, aspirante al posto di quinta Del Noce’s Angel è evidentemente impacciata, o meglio, automizzata. Nelle interviste a Maria Grazia Cucinotta, a promuovere il suo ultimo lavoro cinematografico, e a Rosalia Porcaro, legge, legge e legge. Pone domande in maniera schematica, non aggiunge nulla di suo, non traspare emozione alcuna. Il gobbo è il suo unico punto fisso, e la telecamera diventa solo un lontano ricordo. In alternativa, gettare un’occhiatina sui piccoli rettangolini sui quali ci sono scritte vita, morte e miracoli dell’intervistato con tanto di interrogativi annessi è d’obbligo. Per assurdo, sarebbe anche presentabile: buona dizione, composta, non particolarmente artefatta. Ma mai naturale. E le uniche occasioni in cui avrebbe dovuto dire qualcosa di “suo”, sbaglia. “Votate per Telethon, votate… ops, Donate”, afferma in chiusura.
D’altra parte Calvani è pure peggio: impacciato, in questo caso, è l’aggettivo più giusto. Il vincitore della quarta edizione de L’isola dei Famosi, e anche quello più defilato di tutti, si incarta, sbaglia, erra costantemente, è una faticaccia la conduzione, una liberazione per il fatto che è a due. Minor tempo in onda e minor possibilità di sbagliare. Non è un conduttore e ci si chiede quale la motivazione che ha spinto ad una scelta del genere. La seconda – di liberazione – espressa a fine puntata non è solo la sua, ma anche di chi ha deciso di guardare quest’oscenità.
Sulla trasmissione non c’è nulla di particolarmente rilevante da dire, sennonché è bene strutturata, con una rimodulazione del già visto – interviste, servizi, ospiti – efficacemente ottenuta in simpatici spazi, una buona integrazione del duo radiofonico e degli altri assistenti in studio, primo fra i quali Giampiero Galeazzi. Nulla di particolarmente inevitabile, niente che è assolutamente da guardare. Ma lo stimolo al cambio canale, quando senti parlare senza tono la Landi o senti sbagliare Calvani ripetutamente, è forte, fortissimo. Quasi veniva (e viene) da rimpiangere la Isoardi.
La prima puntata della nuova edizione ha totalizzato, grazie al post quotidiano relativo ascolti pubblicato su Tvblog.it, 1.508.000 con uno share pari all'11.95%, in impercettibile salita rispetto al primo risultato dello scorso anno che vedeva 1.409.000 telespettatori con l'11,09% di share.
5 commenti:
Calvani alla conduzione di Effetto Sabato mi sembra azzardato.
Proporrei un giornalista professionista.
Pochini gli ascolti della prima puntata!!
CritikRoss&Critikò
Sì, ascolti bassini, anzi. E' andato parecchio male :) Calvano può anche cambiare mestiere ;)
Ciak, aggiunto. Ho eliminato il tuo commento altrimenti sorgeva un casino con Google :)
io ho guardato la trasmissione e sinceramente considerata la concorrenza l'ho vista dall'inizio alla fine. Lui è carinissimo e se fa qualche gaffe gliela si perdona: è comunque spontaneo! La formula del programma a me non sembra affatto male. Dopo due ore davanti alla tv almeno hai imparato qualcosa in più sulla storia dello spettacolo e della televisione ascoltando le interviste agli ospiti e non sei stato a sentire idioti che litigano e piagnucolano.. poi sabato è stata bellissima l'interpretazione di De Andrè che un cantante esordiente ha fatto in diretta! insomma se ci lamentiamo di questo tipo di televisione allora ben ci sta se nei palinsesti imperversano i reality!
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