INTERVISTA A PAOLA PEREGO:"IO TRASH? IN TV NON CI VUOLE IL SI' DEI SALOTTI. LA MIGLIORE? MARIA DE FILIPPI"

Tante sono le critiche a lei rivolte, è inutile negarlo. Paola Perego, da qualche anno a questa parte, grazie anche ad una tipologia di televisione intrapresa con la sua Buona Domenica, è entrata, innegabilmente, in una categoria da cui stenta fortemente ad uscire. Talvolta, qualcosa di più serioso che vede lei stessa protagonista, agli occhi dei più maligni, può apparire leggermente forzato. Il futuro per lei è reality. Sembra infatti sempre più certa la sua prossima Fattoria nel 2009. Una stoccata all'Isola dei Famosi ed al pubblico snob televisivo, una occhiata al proprio futuro: il tutto in questa intervista tratta direttamente da IlGiornale.
Paola Perego: "Io trash? In tvnon ci vuole il sì dei salotti"

“I radical chic vorrebbero solo Quark”
ROMA Sono le tre del pomeriggio e Paola Perego è già al quinto caffé. Camerini agli Elios di Roma. Look sportivo, una sigaretta via l'altra, gambe incrociate a terra. Disponibile. Accanto a lei ci sono addetto stampa, assistente, collaboratrice. Quasi un cordone protettivo. E Cesare Lanza: «Le altre sanno fare solo una cosa, lei tutto».

Soddisfatta di «Questa domenica»? «Sì, ma ormai è uno spazio di nicchia. E' finita l'era dei lunghi contenitori domenicali, il calcio è predominante. Mi sembra giusto fare come Canale 5, che ha diviso il pomeriggio tra Amici, noi e Gerry Scotti. Per vincere tutte le domeniche con la Rai, ci basta fare "solo" il 16 per cento».

La tv è sempre più donna: Carrà, Ventura, De Filippi, D'Amico, Bignardi, Perego. «Le dirigenze sono ancora in mano agli uomini, le conduttrici femminili sono aumentate più che altro grazie ai reality: la donna è più adatta a condurli, ha più sfaccettature. La migliore resta comunque Maria: ha trovato un suo modo di condurre, geniale e non imitabile».

«La Talpa» o «Questa domenica»? «La talpa me la sento addosso, Questa domenica a volte mi mette a disagio. Quando abbiamo parlato di Federico Luzzi, il giovane tennista morto in una settimana di leucemia fulminante, non sono riuscita a non commuovermi».

«La Talpa» è andata bene, ma quest’anno si è parlato soprattutto dell'«Isola dei Famosi». «Quando prendi delle persone e non gli dai da mangiare, è chiaro che dopo tre giorni sclerano. Luxuria ha aggiunto interesse, ma è troppo facile funzionare togliendo il cibo alle persone».

La critica non la ama. «La Talpa era stata contestata per aspetti culinari, tipo far mangiare ai concorrenti l'occhio di bue, una prelibatezza Masai. Quest'anno abbiamo tolto tutto. Chi ci accusa, spesso neanche ci ha visto».

La sua quindi non è tivù trash? «Che cos'è la tivù trash? Quella moralmente volgare: mai fatta. I radical chic pretenderebbero che tutti facessero Quark. Come dice Cesare, esistono solo quattro riferimenti: l'editore, il pubblico, la legge e la nostra coscienza. Per fare tv - lo cito ancora - non serve l'autorizzazione dei salotti buoni, di un Gad Lerner o un Aldo Grasso». L'intervista che ha sbagliato? «Lina Wertmüller. Era schermata, non ha voluto che entrassi in sintonia con lei».

E il malore di Giulio Andreotti? «Il panico. Avevo paura di toccarlo e scoprire che non si muoveva più. Poi, rivedendolo, ho riso come una pazza. Per settimane i collaboratori mi hanno chiamato "Presidente, presidente!"».

Il suo sogno televisivo. «Condurre Zelig. La comicità volontaria è l'unica cosa che mi manca».

Si è riappacificata con Claudio Lippi? «Neanche c'è stato modo di chiarirsi. A Cesare disse che voleva co-condurre e più soldi. Non è stato accontentato e ha fatto la sparata sulla tv di qualità: bizzarro, detto dal Cangurotto. Le accuse di trash sono nate per colpa sua. Mi ha mandato un sms di auguri per la Talpa, non lo sentivo da anni. Non è stato sincero con me, però alla fine si è fatto male da solo: è scomparso e mi spiace».

In tivù cosa guarda? «Amo i telefilm: 24, Prison Break, Desperate Housewives, Streghe. Il dottor House no, mi veniva l'ansia, credevo di avere tutte le malattie del mondo».

Santoro, Floris, Vespa o Mentana? «Mentana: asciutto, diretto. AnnoZero non l'ho mai visto, andava in contemporanea con La Talpa. Scelgo Matrix o Porta a porta, o nessuno dei due, in base agli ospiti».

Lo inviterebbe Marco Travaglio? «Eccome. Gli chiederei di raccontarmi i suoi inizi, perché è diventato un giornalista così d'assalto».

E Travaglio la accuserebbe di aver calcato la mano sul problema sicurezza. Per poi dimenticarlo dopo la vittoria di Berlusconi. «Era un filone dettato dalle mail che arrivavano: malasanità, precariato, stipendi, sicurezza. Buona Domenica durava sei ore e mezzo, poteva fare approfondimenti. Questa domenica, no».

Il suo rapporto con Berlusconi? «Da editore conosceva tutti per nome, dall'usciere al magazziniere. Un grandissimo esperto. Ora che fa politica, lo vedo giusto nei Natali a Mediaset. Molto gentile, come Pier Silvio».

Che ricordo ha della Franzoni? «Mi sono convinta che, se anche è stata lei, è comunque innocente perché lo ha rimosso. Sono cose che ti sconvolgono, come Erika e Omar. Andai da mia figlia e le dissi: "Amore, se vuoi i soldi te li do tutti. Non mi ammazzare mentre dormo"».

E' vero lo stereotipo della «Perego algida»? «Per niente, anzi mi ferisce. Non sono così forte, dentro me ci sono molte Paola. All'inizio mascheravo la timidezza con la durezza, ma in realtà sono una compagna di militare».

Il suo compagno, Lucio Presta, è il manager dello spettacolo più potente d'Italia. «Ero alla fine di Forum, mi disse che sarei diventata la numero uno: scoppiai a ridere. All'inizio non c'era nulla di sentimentale. Mi fece lasciare In famiglia per Aspettando Beautiful. Di lui e Cesare mi fido ciecamente. In privato siamo come Raimondo e la Mondaini. Non per nulla, come suoneria la mia assistente ha la sigla di Casa Vianello».