Dopo la prima parte dedicata alla giovinezza e al grande successo degli anni '50 e '60, passiamo ora alla vita e alla carriera di Walter Chiari a partire dal 1970.
Il 20 maggio 1970 è la data che segna l’inizio del declino: mentre si sta recando negli studi della Rai di Via Asiago per registrare una puntata del programma radiofonico "Speciale per voi" condotto da Renzo Arbore, Walter Chiari viene arrestato per consumo e spaccio di cocaina. La sentenza del processo celebratosi l’anno seguente lo proscioglie dall’accusa di spaccio e lo condanna con la condizionale per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.
La sua carriera pare finita, la Rai e i grandi teatri non lo chiamano più ma nel 1974 torna improvvisamente alla ribalta con la conduzione di una serata all’interno della manifestazione “Vacanze a Milano”, una serie di spettacoli estivi organizzati dal Comune di Milano su idea di Paolo Pillitteri, all’epoca assessore alla cultura della città e poi sindaco (1986-1992).
Negli anni ’70 alterna partecipazioni in film di serie B con ospitate e conduzioni in trasmissioni delle nascenti tv locali della Lombardia mentre in teatro solo negli anni ’80 torna a recitare in ruoli e palcoscenici di rilievo, come nel 1987 quando Ugo Gregoretti, allora direttore del Teatro Stabile di Torino, lo chiama per interpretare "Il critico" di Richard Sheridan.
Per quanto riguarda la Rai, torna a condurre un programma nel 1979. Si tratta del varietà estivo “Una valigia tutta blu” dove ospita le nuove generazioni di cantautori e, tra gli altri, si esibiscono Vasco Rossi e Rino Gaetano.
Nel 1981 la Rai lo chiama per Fantastico 2, dove emerge ancora una volta la sua bravura di comico e intrattenitore. Di questa edizione si ricordano soprattutto due canzoni, entrambe di enorme successo: Cicale di Heather Parisi e Il ballo del qua qua di Romina Power. L’anno seguente si segnala qualche ospitata a Premiatissima, la risposta di Canale 5 a Fantastico e primo, grande varietà della tv commerciale.
Nel 1985 un altro fulmine sconvolge la vita di Walter : in estate viene accusato insieme a Franco Califano dal camorrista "pentito" Giovanni Melluso, lo stesso che accusò Enzo Tortora, di aver trattato l'acquisto di rilevanti partite di droga. Viene prosciolto in istruttoria ma è un altro duro colpo che lo segna.
Nel 1986 interpreta per il grande schermo il film “Romanzo” di Massimo Mazzucco. Per molti è il canto del cigno, anche perché i film e gli sceneggiati che interpreterà negli anni seguenti non lasceranno una grande traccia. E’ tra i candidati alla Coppa Volpi del Festival del Cinema di Venezia come miglior attore, la vittoria pare quasi scontata ma il premio va a Carlo delle Piane per l’interpretazione in “Regalo di Natale” di Pupi Avati, che nel 1996 tratterà questa vicenda nel film “Festival”. Si tratta di un’altra delusione e di un’occasione persa per dargli, finalmente, un premio.
Dal 28 dicembre 1986 Raitre trasmette alla domenica pomeriggio “Storia di un altro italiano”, una lunga intervista in sette puntate realizzata da Tatti Sanguineti che ripercorre tutta la carriera di Walter. Il regista lo ricorda così: “Pasticcione, casinaro, inattendibile. Eppure malato di una generosità folle ed autolesionista, pieno di vitalità, di voglia di giocare, bere, mangiare, correre, capace di trascinare come un vero capopopolo, di segnare l' esistenza di tutti quelli che incontrava”. Il programma è a tratti malinconico, ritratto di un mondo e di una televisione che ormai non esistevano più.
Muore all’improvviso nella notte del 20 dicembre 1991 nell’elegante residence Siloe di Milano doveva viveva da alcuni anni. Quella sera doveva cenare col suo storico amico ed impresario teatrale Libero Zibelli, il quale non vedendolo arrivare lo chiama al telefono. Non ricevendo risposta, allarmato si reca al residence. Walter è morto, giace esanime sulla poltrona con gli occhiali sul naso e la televisione ancora accesa. Un infarto. Il funerale, celebrato a Milano nella chiesa di San Pietro in Sala, è molto partecipato, tanti amici e soprattutto tanti, tantissimi estimatori che lo hanno seguito per oltre quarant’anni a teatro, al cinema e in televisione.
Nella tomba di Walter Chiari al Cimitero Monumentale di Milano un epitaffio recita: “Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato”.
La sua carriera pare finita, la Rai e i grandi teatri non lo chiamano più ma nel 1974 torna improvvisamente alla ribalta con la conduzione di una serata all’interno della manifestazione “Vacanze a Milano”, una serie di spettacoli estivi organizzati dal Comune di Milano su idea di Paolo Pillitteri, all’epoca assessore alla cultura della città e poi sindaco (1986-1992).
Negli anni ’70 alterna partecipazioni in film di serie B con ospitate e conduzioni in trasmissioni delle nascenti tv locali della Lombardia mentre in teatro solo negli anni ’80 torna a recitare in ruoli e palcoscenici di rilievo, come nel 1987 quando Ugo Gregoretti, allora direttore del Teatro Stabile di Torino, lo chiama per interpretare "Il critico" di Richard Sheridan.
Per quanto riguarda la Rai, torna a condurre un programma nel 1979. Si tratta del varietà estivo “Una valigia tutta blu” dove ospita le nuove generazioni di cantautori e, tra gli altri, si esibiscono Vasco Rossi e Rino Gaetano.
Nel 1981 la Rai lo chiama per Fantastico 2, dove emerge ancora una volta la sua bravura di comico e intrattenitore. Di questa edizione si ricordano soprattutto due canzoni, entrambe di enorme successo: Cicale di Heather Parisi e Il ballo del qua qua di Romina Power. L’anno seguente si segnala qualche ospitata a Premiatissima, la risposta di Canale 5 a Fantastico e primo, grande varietà della tv commerciale.
Nel 1985 un altro fulmine sconvolge la vita di Walter : in estate viene accusato insieme a Franco Califano dal camorrista "pentito" Giovanni Melluso, lo stesso che accusò Enzo Tortora, di aver trattato l'acquisto di rilevanti partite di droga. Viene prosciolto in istruttoria ma è un altro duro colpo che lo segna.
Nel 1986 interpreta per il grande schermo il film “Romanzo” di Massimo Mazzucco. Per molti è il canto del cigno, anche perché i film e gli sceneggiati che interpreterà negli anni seguenti non lasceranno una grande traccia. E’ tra i candidati alla Coppa Volpi del Festival del Cinema di Venezia come miglior attore, la vittoria pare quasi scontata ma il premio va a Carlo delle Piane per l’interpretazione in “Regalo di Natale” di Pupi Avati, che nel 1996 tratterà questa vicenda nel film “Festival”. Si tratta di un’altra delusione e di un’occasione persa per dargli, finalmente, un premio.
Dal 28 dicembre 1986 Raitre trasmette alla domenica pomeriggio “Storia di un altro italiano”, una lunga intervista in sette puntate realizzata da Tatti Sanguineti che ripercorre tutta la carriera di Walter. Il regista lo ricorda così: “Pasticcione, casinaro, inattendibile. Eppure malato di una generosità folle ed autolesionista, pieno di vitalità, di voglia di giocare, bere, mangiare, correre, capace di trascinare come un vero capopopolo, di segnare l' esistenza di tutti quelli che incontrava”. Il programma è a tratti malinconico, ritratto di un mondo e di una televisione che ormai non esistevano più.
Muore all’improvviso nella notte del 20 dicembre 1991 nell’elegante residence Siloe di Milano doveva viveva da alcuni anni. Quella sera doveva cenare col suo storico amico ed impresario teatrale Libero Zibelli, il quale non vedendolo arrivare lo chiama al telefono. Non ricevendo risposta, allarmato si reca al residence. Walter è morto, giace esanime sulla poltrona con gli occhiali sul naso e la televisione ancora accesa. Un infarto. Il funerale, celebrato a Milano nella chiesa di San Pietro in Sala, è molto partecipato, tanti amici e soprattutto tanti, tantissimi estimatori che lo hanno seguito per oltre quarant’anni a teatro, al cinema e in televisione.
Nella tomba di Walter Chiari al Cimitero Monumentale di Milano un epitaffio recita: “Amici non piangete, è soltanto sonno arretrato”.
Walter Chiari e Carlo Campanini nella parodia
dei Fratelli De Rege
Canzonissima '68 - Spaccato di vita a Napoli
Canzonissima '68 - Perry Mason con Chiari, Mina e Panelli
2 commenti:
Complimenti per questo post Bubino. Davvero bello ed interessante..:)
Scoprire la televisione di un tempo, gli artisti e la loro bravura....che bello...:)
Una delle emittenti lombarde per cui lavoro ... era la mitica Antenna 3 Lombardia ... storica emittente dove hanno lavorato tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80 anche il bravo e sfortunato Enzo Tortora, Massimo Boldi e Teo Teocoli, Ettore Andenna.
Ogni tanto ... si rivedono alcuni suoi sketch e monologhi ... in un programma "ANTENNA 3 GRAFFITI" che presenta il meglio delle fortunate teche di questa emmittente regionale ...
Piccola curiosità OT ...:
proprio in un programma di cabaret di RIC e GIAN ( coppia comica di avanspettacolo molto conosciuta negli anni 70 e primi 80 ) di A3Lombardia ... debutta in tv ... la oggi + conosciuta ... Paola Perego ...
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