Il Ballo delle Debuttanti, seppur al suo esordio si sia contraddistinto come uno dei flop più inaspettati (la genialità autoriale di Maria De Filippi, un meccanismo che faceva eco al ben più famoso Amici, una buona dose di invadente trash che fa sempre presa sul pubblico erano caratteristiche che non lo facevano assolutamente presagire) per Canale5, in attesa di modifiche per la puntata di questa sera alla quale qualche cambiamento sarà sicuramente apportato, con ipotetico e sperato riflesso negli ascolti, ha avuto alcuni meriti. Oltre che portare dinanzi allo schermo in un orario che si discosta profondamente dal nido d’oro che è stata capace di costruirsi nel corso del tempo, ovvero Rita Dalla Chiesa in prime time, è stato anche propedeutico all’offrire in una nuova veste, in una nuova salsa il professore di ballo Garrison Rochelle che, in un'intervista a Vero che riportiamo qui di seguito nella sua interezza, si apre a confessioni e a sensazioni sì aspettabili da una persona sensibile come lui, ma che vedono conseguenza in un altro campo: la conferma della dimensione di umiltà di cui è protagonista, nel pubblico così come nel privato, un personaggio criticato ma così amato quale Maria De Filippi. Buona lettura:
“Vi racconto la mia prima volta”, minaccia simpaticamente un effervescente Garrison Rochelle, il ballerino e coreografo texano che, alla soglia dei 53 anni, pochi giorni fa ha vissuto, con l’entusiasmo e la paura di una matricola, l’ennesimo debutto. Perché dopo una carriera costellata di successi, fortunatamente è alla sua prima esperienza da (quasi) conduttore che il diretto interessato si riferisce. Un ruolo pensato per lui proprio da Maria De Filippi, che per il nuovo reality show di Canale5, Il Ballo delle Debuttanti, la cui prima puntata delle sei previste è andata in onda il 14 settembre scorso, ha voluto affidare la conduzione al duo ben assortito composto dalla veterana Rita Dalla Chiesa e, appunto, dal neo presentatore Garrison. Vero ha incontrato il popolare insegnante di danza moderna di Amici poche ora prima che il programma aprisse i battenti e, come al solito, l’ipersensibile artista americano non ha risparmiato confessioni ed emozioni dalle tinte forti.
Sembra che al Ballo delle Debuttanti, al momento, il vero esordiente sia lei…
Sì, per me è un debutto. Ma non mi sento nervoso. Mi sento “gasato” e pronto. Soprattutto perché ho la piacevole sensazione che questo tipo di impegno sia assolutamente nelle mie corde, e quindi so che posso farlo. Ma non userei la parola “conduttore”, preferisco definirmi “spalla di Rita Dalla Chiesa”. Quando ci sarà discussione in studio, tra le ragazze o anche tra i due coreografi Iancu e Goodson, io proverò ad aiutare Rita con la mia esperienza maturata in 8 anni di dibattiti in studio.
Come ogni sfida, anche lei si sarà posto degli obiettivi…
Non ci sono dubbi. Prima cosa, non voglio assolutamente fare figuracce! So perfettamente che il mio italiano è a rischio, e quindi posso incasinarmi in ogni momento. Ma allo stesso modo mi tranquillizza il fatto che ho dalla mia parte tutto il pubblico di Amici, che ha già dimostrato di “sopportarmi” così come sono. Con tutte le mie gaffe.
Quali sono le tue sensazioni sulle aspiranti debuttanti?
Tutte le ragazze sono carine nel loro essere diverse l’una dall’altra. La cosa pazzesca è vedere come le due squadre, che si sono appena formate, rispecchiano già la personalità e l’indole dei due coreografi che le guidano. Ma io, che per ovvie ragioni sono più vicino al modo di intendere la danza di Bill Goodson, cercherò di mantenere per quanto possibile una certa imparzialità. Ma l’ipocrisia non serve. È risaputo quanto io sia distante dalla filosofia di Iancu. Io vado al cuore, alle emozioni. Lui privilegia l’eleganza, la bellezza. Ma ripeto ancora una volta: la bellezza non sempre trasmette emozioni.
E che impressione ha avuto dal cast d’eccezioni dei ballerini? C’è qualcuno in cui rivede il giovane Garrison ballerino?
Ritrovarmi a lavorare con Kledi, Leon, Francesco (Mariottini, ndr) è stato come rivedere tutti i “miei figli”. Così mi piace chiamarli, i miei “belli” delle debuttanti. È stato sorprendente, per me, vedere quanti progressi ha già fatto, a distanza di qualche mese dalla fine di Amici, Francesco. E per tanti motivi Kledi è l’artista cui sono più affezionato. L’ho conosciuto ancor prima che diventasse famoso, l’ho portato io a Roma per Buona Domenica. Ma anche per lui, non vivo alcun meccanismo di identificazione. No, in generale non ci sono ballerini che assomigliano al “Garrison ballerino” di tanti anni fa.
Che impressione le ha fatto Rita Dalla Chiesa?
Con lei c’è stato immediatamente un feeling eccezionale. Da una parte me l’aspettavo, ma dall’altra mi ha sorpreso comunque scoprire quanto Rita sia generosa e sensibile. Lei si è detta contenta di me, e quanto mi ha fatto ancora più piacere. E poi apprezzo di lei un’altra cosa: parla sempre benissimo di Maria, e questo per me conta tantissimo. E a completare il quadro c’è anche il fatto che Rita non ha avuto paura ad ammettere di temere un po’ questo impegno. Ha detto anche di non voler deludere Maria. Trovo che questo sia bellissimo! Una manifestazione di umiltà che me la fa sentire ancora più vicina.
E di Maria, invece, che cosa ci dice?
Maria per me è una madre, una sorella, un’amica e una fidanzata. Se io fallisco, non ho problemi ad ammetterlo, mi dispiacerà non per me, né per il pubblico. Ma per Maria. Se la deludo, io mi sotterro. Lei ha dimostrato di avere una fiducia in me che io stesso non nutro nei miei confronto. A dimostrazione di quanto entusiasmo sento in questo momento, vi dico che non so nemmeno quanto mi pagheranno, ancora!
Ha un messaggio, in stile C’è posta per te, da recapitare a Maria?
Ricordo che, tanto tempo fa, ai tempi di Buona Domenica con Costanzo, ebbi un disguido proprio con lui. Io, come al solito, per la concitazione del momento non ero riuscito ad esprimermi come avrei voluto. Maria, il giorno dopo, già al mattino presto mi chiamò al telefono, invitandomi a Cinecittà. Io iniziai a piangere. Faceva freddo, ma lei mi ascoltò passeggiando per il parchetto degli studi televisivi. Poi volle che chiarissi con Costanzo e tutto, grazie a lei, tornò a posto. Seppi più tardi che Maria aveva fatto tutto questo per me pur avendo 39 di febbre.
Sappiamo che il vostro è un rapporto di vera amicizia…
Ci frequentiamo molto anche fuori dal lavoro. Passiamo insieme le feste, andiamo insieme anche in vacanza. C’è chi vuole andare in barca, c’è chi vuole fare shopping e chi, come me, invece vuole sempre… mangiare! Ed è sempre Maria a organizzare tutto.
Se la tua vita fosse un ballo, di che genere sarebbe?
Sarebbe senza dubbio un twist. Innanzitutto, perché ricorda da subito gli anni ’60, quelli della mia giovinezza. E poi perché io per lavoro ormai giro costantemente come una trottola!
Sarebbe “un passo a due”, ora?
No, adesso dovrei ballare da solo, ahimè! Anzi, a essere precisi, ballerei in questo momento con i miei cani. Ma non è la stessa cosa, lo ammetto. Io non smetto di sperare che prima o poi qualcosa di speciale, in amore, arrivi.
Qual è la sua situazione sentimentale, al momento?
Lasciamo perdere, è un disastro. Io in amore do tutto, e puntualmente perdo tutto. E soffro. E quando succede, sono guai: non mangio, non dormo più, perdo chili su chili. L’ultima volta è successo quattro anni fa, e ancora una volta, Maria è stata decisiva. Con l’affetto, certo, ma anche sdrammatizzando, prendendomi in giro. Così come dovrebbero fare sempre gli amici veri. Lei lo è stata.
“Vi racconto la mia prima volta”, minaccia simpaticamente un effervescente Garrison Rochelle, il ballerino e coreografo texano che, alla soglia dei 53 anni, pochi giorni fa ha vissuto, con l’entusiasmo e la paura di una matricola, l’ennesimo debutto. Perché dopo una carriera costellata di successi, fortunatamente è alla sua prima esperienza da (quasi) conduttore che il diretto interessato si riferisce. Un ruolo pensato per lui proprio da Maria De Filippi, che per il nuovo reality show di Canale5, Il Ballo delle Debuttanti, la cui prima puntata delle sei previste è andata in onda il 14 settembre scorso, ha voluto affidare la conduzione al duo ben assortito composto dalla veterana Rita Dalla Chiesa e, appunto, dal neo presentatore Garrison. Vero ha incontrato il popolare insegnante di danza moderna di Amici poche ora prima che il programma aprisse i battenti e, come al solito, l’ipersensibile artista americano non ha risparmiato confessioni ed emozioni dalle tinte forti.
Sembra che al Ballo delle Debuttanti, al momento, il vero esordiente sia lei…
Sì, per me è un debutto. Ma non mi sento nervoso. Mi sento “gasato” e pronto. Soprattutto perché ho la piacevole sensazione che questo tipo di impegno sia assolutamente nelle mie corde, e quindi so che posso farlo. Ma non userei la parola “conduttore”, preferisco definirmi “spalla di Rita Dalla Chiesa”. Quando ci sarà discussione in studio, tra le ragazze o anche tra i due coreografi Iancu e Goodson, io proverò ad aiutare Rita con la mia esperienza maturata in 8 anni di dibattiti in studio.
Come ogni sfida, anche lei si sarà posto degli obiettivi…
Non ci sono dubbi. Prima cosa, non voglio assolutamente fare figuracce! So perfettamente che il mio italiano è a rischio, e quindi posso incasinarmi in ogni momento. Ma allo stesso modo mi tranquillizza il fatto che ho dalla mia parte tutto il pubblico di Amici, che ha già dimostrato di “sopportarmi” così come sono. Con tutte le mie gaffe.
Quali sono le tue sensazioni sulle aspiranti debuttanti?
Tutte le ragazze sono carine nel loro essere diverse l’una dall’altra. La cosa pazzesca è vedere come le due squadre, che si sono appena formate, rispecchiano già la personalità e l’indole dei due coreografi che le guidano. Ma io, che per ovvie ragioni sono più vicino al modo di intendere la danza di Bill Goodson, cercherò di mantenere per quanto possibile una certa imparzialità. Ma l’ipocrisia non serve. È risaputo quanto io sia distante dalla filosofia di Iancu. Io vado al cuore, alle emozioni. Lui privilegia l’eleganza, la bellezza. Ma ripeto ancora una volta: la bellezza non sempre trasmette emozioni.
E che impressione ha avuto dal cast d’eccezioni dei ballerini? C’è qualcuno in cui rivede il giovane Garrison ballerino?
Ritrovarmi a lavorare con Kledi, Leon, Francesco (Mariottini, ndr) è stato come rivedere tutti i “miei figli”. Così mi piace chiamarli, i miei “belli” delle debuttanti. È stato sorprendente, per me, vedere quanti progressi ha già fatto, a distanza di qualche mese dalla fine di Amici, Francesco. E per tanti motivi Kledi è l’artista cui sono più affezionato. L’ho conosciuto ancor prima che diventasse famoso, l’ho portato io a Roma per Buona Domenica. Ma anche per lui, non vivo alcun meccanismo di identificazione. No, in generale non ci sono ballerini che assomigliano al “Garrison ballerino” di tanti anni fa.
Che impressione le ha fatto Rita Dalla Chiesa?
Con lei c’è stato immediatamente un feeling eccezionale. Da una parte me l’aspettavo, ma dall’altra mi ha sorpreso comunque scoprire quanto Rita sia generosa e sensibile. Lei si è detta contenta di me, e quanto mi ha fatto ancora più piacere. E poi apprezzo di lei un’altra cosa: parla sempre benissimo di Maria, e questo per me conta tantissimo. E a completare il quadro c’è anche il fatto che Rita non ha avuto paura ad ammettere di temere un po’ questo impegno. Ha detto anche di non voler deludere Maria. Trovo che questo sia bellissimo! Una manifestazione di umiltà che me la fa sentire ancora più vicina.
E di Maria, invece, che cosa ci dice?
Maria per me è una madre, una sorella, un’amica e una fidanzata. Se io fallisco, non ho problemi ad ammetterlo, mi dispiacerà non per me, né per il pubblico. Ma per Maria. Se la deludo, io mi sotterro. Lei ha dimostrato di avere una fiducia in me che io stesso non nutro nei miei confronto. A dimostrazione di quanto entusiasmo sento in questo momento, vi dico che non so nemmeno quanto mi pagheranno, ancora!
Ha un messaggio, in stile C’è posta per te, da recapitare a Maria?
Ricordo che, tanto tempo fa, ai tempi di Buona Domenica con Costanzo, ebbi un disguido proprio con lui. Io, come al solito, per la concitazione del momento non ero riuscito ad esprimermi come avrei voluto. Maria, il giorno dopo, già al mattino presto mi chiamò al telefono, invitandomi a Cinecittà. Io iniziai a piangere. Faceva freddo, ma lei mi ascoltò passeggiando per il parchetto degli studi televisivi. Poi volle che chiarissi con Costanzo e tutto, grazie a lei, tornò a posto. Seppi più tardi che Maria aveva fatto tutto questo per me pur avendo 39 di febbre.
Sappiamo che il vostro è un rapporto di vera amicizia…
Ci frequentiamo molto anche fuori dal lavoro. Passiamo insieme le feste, andiamo insieme anche in vacanza. C’è chi vuole andare in barca, c’è chi vuole fare shopping e chi, come me, invece vuole sempre… mangiare! Ed è sempre Maria a organizzare tutto.
Se la tua vita fosse un ballo, di che genere sarebbe?
Sarebbe senza dubbio un twist. Innanzitutto, perché ricorda da subito gli anni ’60, quelli della mia giovinezza. E poi perché io per lavoro ormai giro costantemente come una trottola!
Sarebbe “un passo a due”, ora?
No, adesso dovrei ballare da solo, ahimè! Anzi, a essere precisi, ballerei in questo momento con i miei cani. Ma non è la stessa cosa, lo ammetto. Io non smetto di sperare che prima o poi qualcosa di speciale, in amore, arrivi.
Qual è la sua situazione sentimentale, al momento?
Lasciamo perdere, è un disastro. Io in amore do tutto, e puntualmente perdo tutto. E soffro. E quando succede, sono guai: non mangio, non dormo più, perdo chili su chili. L’ultima volta è successo quattro anni fa, e ancora una volta, Maria è stata decisiva. Con l’affetto, certo, ma anche sdrammatizzando, prendendomi in giro. Così come dovrebbero fare sempre gli amici veri. Lei lo è stata.
1 commento:
Garry, ti voglio bene.
Firsamicia
Posta un commento