Dopo un mese di decisioni contraddittorie, tra permessi accordati e revocati nel giro di poche ore, Margherita Granbassi mette la parola fine alla sua permanenza tra i carabinieri: oggi la schermitrice triestina ufficializzerà il congedo dall’Arma per proseguire con Santoro ad «Annozero». «Sono stata messa di fronte a un bivio - spiegherà - e ho dovuto scegliere la strada che più mi interessa per il futuro: quella del giornalismo». E’ la conclusione inevitabile di una vicenda già scritta dal giorno in cui il Comando Generale decise di vietarle le apparizioni televisive, sconfessando il comunicato ufficiale del 24 settembre, quando alla vigilia della nuova serie di trasmissioni, aveva dato il nulla osta. «Non so cosa sia successo dopo nè le ragioni che hanno portato al divieto - dice la Granbassi - Vedo che ci sono atleti come Tagliariol che, sebbene facciano parti dei gruppi sportivi militari, possono partecipare a un “reality”. Così è stato in passato per Antonio Rossi e tanti altri campioni: l’anno postolimpico per noi che veniamo da sport di cui ci si ricorda solo ai Giochi, è l’unico in cui possiamo sfruttare un minimo di popolarità e mettere in piedi i progetti che ci interessano. C’è chi lo usa per guadagnare finalmente un po’ di soldi, nel mio caso il denaro non c’entra: mi è stata offerta un’opportunità inattesa per entrare nel mondo del giornalismo e imparare qualcosa. Mi pentirei tutta la vita se non ci provassi». La triestina, due volte medaglia di bronzo a Pechino, ha cercato di mantenere il posto nell’Arma, senza ripetere l’esperienza di Aldo Montano che aveva dato le dimissioni per partecipare al reality «La Fattoria». Due settimane fa la fiorettista aveva presentato la domanda di aspettativa fino a giugno. Non le è stata concessa.
«Non è un passo facile il mio - ammette - Ho ricevuto molto dal centro sportivo dei Carabinieri. Mi sono stati vicini negli anni difficili, quando gli infortuni mi hanno bloccato e non riuscivo a vincere. Avrei preferito restare. Al Comando generale erano a conoscenza che per me, nei loro confronti, non sarebbe cambiato nulla e Santoro sa che il mio impegno con il programma viene dopo la mia attività di schermitrice. Non è bastato. Se alla base di tutto c’è la connotazione politica della trasmissione che può creare imbarazzo o non essere condivisa dai carabinieri non lo so. Il mio è un ruolo apolitico: intervisto i giovani sull’argomento di cui si tratta quella sera e finisce tutto lì». La Granbassi, come Montano dopo le Olimpiadi di Atene, dovrà cercarsi un club di scherma. Un problema minore perchè intanto continuerà ad allenarsi a Terni con il maestro Tomassini.
La tv vale la rinuncia a un matrimonio sportivo che durava da anni?
«La tv non mi interessa, questo tipo di lavoro sì. Sono molto soddisfatta di come ho cominciato, il ruolo è perfetto, mai sopra alle righe. Santoro ha deciso di non sovraespormi ed è giusto così, so che devo imparare ancora quasi tutto ma l'impegno non mi spaventa. Se ho ricevuto delle critiche? Quella che mi ha più stupito l’ha fatta l’ex presidente Cossiga dopo la prima puntata: disse che mi ero presentata vestita come una “velina” e pensare che per qualcuno avevo scelto un look anche troppo casto con una maglia a collo alto. Mi è dispiaciuto per le “veline”, ormai quando se ne parla sembra quasi che siano delle poco di buono mentre sono ragazze che lavorano e cercano una strada in questo mondo. Ma confesso che ho avuto la tentazione di presentarmi alla puntata successiva con il “chador”».
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