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lunedì 1 dicembre 2008

PIPPO BAUDO E SERATA D'ONORE: LA MORTE DEL VARIETÀ, LA SCONFITTA DELLE DICHIARAZIONI E LA CADUTA DI STILE DI UN PILASTRO DELLA TV NOSTRANA

Serata d’onore è stata una sconfitta, su tutti i fronti proponibili e da ogni punto di vista dal quale si vuole analizzare il suo ritorno. Pippo Baudo voleva rivoluzione lo stantio e invecchiato sabato sera di Raiuno dato per morto: a conti fatti la rivoluzione c’è stata, eccome se c’è stata. Ma gli effetti non sono stati per nulla quelli sperati, tutt’altro. Lo show è di qualità, quella di cui la televisione ha dimenticato il significato e forse anche l’utilità, inglobato il mezzo nel meccanismo perverso del commercio e del soldo facile. È sicuramente ben presentato, ben fatto e ben strutturato (insomma). Ma il pubblico lo snobba, preferendogli le ultime puntate del C’è posta per te che proprio nella chiosa finale ha toccato quota sette milioni di telespettatori. La colpa principale è da attribuire naturalmente al fatto che Serata d’onore se da una parte ha queste ottime referenziali, dall’altra deve fare i conti con un contraltare che annulla e sopraffa le carte in regola di cui prima: l’essere antico, obsoleto, improponibile. Come si può pensare che il vecchio e defunto varietà puro possa funzionare otto anni dopo l’avvento del terzo Millennio, quando la televisione specchio della società contemporanea si adegua ai suoi vorticosi e veloci cambiamenti, nel momento in cui canoni e stili variano al mutare del giorno e della notte?

Ovviamente è la delusione principale di un’appena conclusa garanzia che vede vittoriosa la Raiuno di Del Noce: ben sei punti percentuali in meno rispetto alla già mediocre media registrata dall’altro omicida della serata principale del fine settimana della prima rete di Stato, Pupo. La sconfitta di Serata d’onore, però, non è solo del programma, da cui è possibile però trarne il lato positivo, rinvenibile nell’acquisizione di una certificata consapevolezza che determinati modi di fare televisione sono oramai datati, ma anche, e soprattutto, del suo conduttore: Pippo Baudo. È la sua sconfitta, la debacle della maniera con cui ha affrontato una sfida che non ha avuto mai motivo di esistere, rivelatasi fallimentare a trecentosessanta gradi. È l’insuccesso della dichiarazione fatta alla vigilia, quella istituita per smuovere gli animi dei più dinanzi ad un ritorno altrimenti snobbato ancor più di quanto nella realtà poi non sia accaduto. È in poche parole una delle più grandi cadute di stile compiute da uno dei pilastri della nostra televisione, tanto vituperata quanto amata nelle sue mille sfaccettature.

È questo il vero trash: altro che le prove al limite del decoro di una Talpa o del pregiudizio covato tra concorrenti su di un’Isola; tutto ciò infatti rientra nel panorama relativo all’imbarbarimento e dell'impoverimento del rapporto tra domanda del telespettatore ed offerta del mezzo. Lo spettatore chiedo lo spicciolo, il poco, il divertimento futile direttamente attinto dal voyeur, la televisione concede: un rapporto a due dal quale trae beneficio l’uno in termini di relax (?) e l’altro in termini economici. Il trash è mettere in piazza dissidi fasulli ed artefatti odi per sovvertire un esito già scritto, il credere che solo ciò che si fa in prima persona sia di qualità – che poi realmente lo sia, questo è un altro paio di maniche –, il dire gatto quando non lo si ha ancora nel sacco, regola della vita, regola del suo riflesso mediatico. Il trash è il cattivo gusto. Questo è cattivo gusto. Ci si proclama santoni, difensori del buono e del giusto, e si cade in una trappola auto-tetasi, superando il limite tra il dire e il fare, che invece dovrebbero camminare di pari passo. Prometto qualità, faccio qualità. Baudo no: promette qualità, ma il suo modo di agire non è assolutamente tale. Un eccellente controsenso.

Risuona nelle mie orecchie un Baudo furente, quello che all’indomani del flop di Sanremo echeggiò tuonante e furente: "Se cerchiamo pubblico prendendoci a pesci in faccia, il pubblico lo fottiamo". Caro Pippo, non ti sembra di aver predicato bene e di aver razzolato più che male? In fondo, il pubblico lo hai cercato, aggredendolo, e questo ti ha voltato le spalle. Il tuo sabato sera su Raiuno di fine novembre 2008: la tua Serata… di disonore.

4 commenti:

Bubino ha detto...

Sicuramente Pippo al posto di parlare male degli altri, dovrebbe studiare nuove formule un pò più accattivanti e vivaci, anche se bisogna dargli atto di non avere peli sulla lingua, specie in un mondo, quello dello spettacolo ma non solo, dove si stringono tante mani e poi dietro se ne dicono di tutto, di più...

El Barto ha detto...

Bubino, il problema è: cosa può fare Baudo se non questo, suo cavallo di battaglia? Marchette, interviste, relax... Sicuramente poi il mondo dello spettacolo non è tutto rose e fiori, ma lui ha oggettivamente esagerato sperando in un ritorno in termini di pubblicità...

Anonimo ha detto...

In questa tv urlata e finta ... ricca di trash e sempre + vuota di contenuti ... molti artisti e veri professionisti della tv ... non ci si ritrovano + ... e ne rimangono lontani ...
Chi si ricorda il modo ironico , garbato e gentile ... di Johnny Dorelli ... mattatore di tante prime serate del sabato e nn ... su Mediaset ... completamente scomparso dalla tv ... ma l'elenco potrebbe allungarsi molto ...
Ho solo preso un artista ... antitesi della tv "falsa e meschina" di oggi ...
e ... arriviamo a Baudo ...
La sfida del sabato era chiaro che rimaneva un sogno impossibile ... e
Baudo ha confezionato un programma
d'altri tempi ... appunto ... non + adatto alla tv d'oggi ...
I toni urlati della promozione e visibilità di inizio programma ?
Normali per attirare l'attenzione ... su una battaglia degli ascolti ... che sarebbe stata persa ...
Da buon soldato Rai ... ha dato tutto se stesso ... per proporre il suo sabato sera ... e cercare
di proporre un prodotto dignitoso
e gradevole ... anche se decisamente vecchio !
( ecco il suo grosso errore ... secondo me )
Ha urlato il suo "non ci sto" a un certo tipo di tv ... e usato ciò per il suo debutto ...
Questo nn mi sembra meglio ... dei toni urlati e dei finti scandali che molti programmi, i reality in particolare, usano per tenere alta
l'attenzione e fare i picchi d'ascolto ...
La caduta di stile, caro El Barto, che imputi al conduttore siciliano, purtroppo non è altro che la caduta di stile che lentamente e sempre di più ... sta avendo la nostra vecchia e sempre + irriconoscibile tv generalista ...

El Barto ha detto...

Vecchio. Ecco ITAL, in un aggettivo hai centrato il problema. Serata d'Onore è vecchio. E vabbè, ha fatto il suo tentativo ed evidentemente ha fallito.

Ma perché sparare a zero in quel modo? Io lo vedo come un modo per farsi pubblicità e non mi è piaciuto affatto. Baudo, vecchia scuola, è stato inglobato nel meccanismo di caduta della tv (che ho anche sottolineato proprio in questo post)? Sarebbe una delusione enorme.