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mercoledì 8 luglio 2009

IL TG1 PERDE ASCOLTI: POSSIBILI CAUSE E CERTEZZA DI UNA RAI TROPPO "POLITICA"

http://www.coemar.it/cgi-bin/newsletter/archivio/133_coemarNews39/Studio_tg1_low_res-1.jpg
I fatti
: qualche settimana fa è stato nominato nuovo direttore del Tg1 Augusto Minzolini, in forza alla maggioranza, che ha raccolto la pesante eredità del ‘dopo Riotta’ il quale, volente o nolente, ha nel corso del suo operato sempre ottenuto eccellenti risultati d’ascolto, laureando ogni edizione del primo telegiornale della televisione italiana come la più vista e più amata. Succede che, dopo qualche giorno, i dati parlano chiaro e mostrano non solo un calo costante e preoccupante dell’edizione delle 20 del telegiornale della prima rete Rai, ma anche uno sconvolgente sorpasso da parte del concorrente che, visto un traino mai eccelso, decide di giocare in anticipo partendo qualche minuto prima delle 8 di sera. Il Tg5 di Mimun, infatti, non è raro che vinca, staccando il Tg1 anche di un punto percentuale. Ancor più desta meraviglia il fatto che, dinanzi a sciagure nazionali, come è stata quella di Viareggio, laddove il pubblico normalmente sarebbe accorso nel sintonizzarsi su Raiuno come sinonimo di accuratezza d’informazione e di “familiarità”, questo ha voltato le spalle ed ha preferito il Tg5. Naturalmente il caso è sotto gli occhi di tutti e in Rai se ne sta discutendo apertamente, seppur sottolineando il fatto che forti sono le pressioni che la redazione e il direttore stanno subendo. Non sono mancate le motivazioni che hanno tentato di spiegare tutto ciò, in totale tre: la risintonizzazione, il traino e la linea editoriale.

La risintonizzazione
È la motivazione meno plausibile delle tre che si stanno dibattendo. La maggioranza è sicura: il problema che ha attraversato tutta Italia con Raiuno negli ultimi giorni di Giugno sta avendo ripercussioni sulle performances del telegiornale. Perché poco plausibile? Anche se è tutto il daytime di Raiuno ad andare male, in particolar modo dalle 20.30 con access prime time e prima serata, è pur vero che gli ascolti, quando il pubblico sa di voler vedere determinata cosa, ci sono e non si pongono molto al di sotto di quelli delle scorse estati, con rivelazioni di repliche che toccano il 25% di share e di un preserale che si sta assestando su un’ottima media del 23% di share. Una scusa, a mio avviso, che intelligentemente può essere “smascherata”.

Il traino
Sicuramente il traino offerto da Reazione a Catena al Tg1 è inferiore numericamente al must ‘ghigliottina’, ma non tale da motivare e giustificare il sorpasso del Tg5. Dati alla mano, nell’ultima porzione di gioco, il game di Pupo è su un sufficiente 22% di share – più di sei punti sotto L’Eredità di Conti – ma Sarabanda non è che poi brilli: dopo alcune puntate in cui si è registrato un forbito testa a testa, il quiz musicale di Teo Mammucari e Belen Rodriguez è calato sino ad un risicato 20% di share nel 7x30. E se il successo del telegiornale di una rete nell’edizione delle 20 è direttamente proporzionale al traino ricevuto, come è credenza negli amanti tv, o quantomeno quest'ultimo contribuisce al 70% dei buoni ascolti del tg, adesso parleremmo di due punti di distacco per Minzolini & Co sugli "amici" del Tg5. Insomma, c’è validità in questo frangente, ma non tale da coprire tutti quanti i discorsi offrendone una solida base d’appoggio.

La linea editoriale
E qui si scatena il putiferio. Innegabilmente il Tg1 è peggiorato. Peggiorato nel senso che il manovrare notizie, l’ometterne, il tacere, non è un qualcosa di consono ad un telegiornale che si propone di essere il primo in Italia. Molti vedono nel fare di Minzolini una fotocopia mal riuscita del 'servilismo' più puramente “Fediano”, e il discorso prenderebbe una piega diversa da quella televisiva che siamo soliti affrontare, oltre che per essere conformi al nostro essere ‘apolitici’. A discapito di quella che però è la ragione più ‘logica’, c’è il fatto che difficilmente il popolo tutto capisca tutto d’un tratto che una direzione di rete modifichi il modo di fare informazione, tanto più che i vari avvicendamenti non sono noti se non agli appassionati.

Che sia la risintonizzazione, che sia il traino o che sia la nuova linea editoriale, l’idea del sottoscritto è che la politica sta seriamente distruggendo Mamma Rai, anche in questo caso nel campo dell’informazione. La politica c'entra ancora troppo con la televisione, la gente manovra poltrone e pedine per i propri conti, per i propri fini e mai per amore di un'istituzione qual è la Rai. Quindi persevero, in maniera pervicace e strenua, a difendere la mia opinione secondo cui non esiste e mai esisterà un’informazione davvero libera. “Fusse che fusse la volta bona” che è la rete a vincere il confronto tra Tg faziosi e tg fintamente non schierati (convinto però che un paragone più accurato bisogna farlo solo a partire da settembre)?

2 commenti:

ITAL ha detto...

Qui è bello aprire un dibattito: tutte e 3 le motivazioni da te correttamente riportate possono avere contribuito forse ... nessuna in maniera preponderante però ...
Per annoverare che sia l'ultima ovvero il cambio di linea editoriale ...nn bastano pochi episodi ... bisogni che diventi una tendenza continuata...e solo con l'autunno e tutte le pedine apposto ( traini usuali compresi ) sapremo se questi dati quotidiani alla lunga verranno confermati.
Due aggiunte farei caro El Barto: primo mi pare c'e una generale e + alta disaffezione alle ammiraglie questa estate rispetto al passato sia nel daytime che nel pt e questo influisce anche sugli appuntamenti informativi ...
Inoltre nn si valuta una cosa : l'attuale panorama tv propone tg
( che al di là della scelta editorial politica di riferimento, riconducibile a maggioranzza od opposizione che sia ) televisivamente per impaginazione, grafica, immagini e modo di "dare" le notizie oramai si assomigliano tutti ...
E poi con il satellite, il digitale domani, e le reti all news, il grande e infinito web con news generaliste e specializzate ha portato, porta e porterà via ascolti sempre di + ...all'informazione tv canonica a cui siamo abituati ...
Inoltre e per terminare confermo che nn esiste una vera informazione libera e obiettiva ...
ma tante informazioni parziali che ci orientano in modo parzialmente diverso sulla notizia ...

El Barto ha detto...

Sì, Ital, sono pienamente d'accordo con te. Quanto alla linea editoriale, può essersi trattato di un caso isolato o meno. Sotto questo punto di vista bisogna essere molto obiettivi e cercare di tenere molto al di là dalla constatazione e dalla riflessione la propria fede politica, altrimenti è inutile proprio commentare o meno :) E tu ti confermi come una delle persone con cui più mi piace dibattere :)

Quanto alla disaffezione, ho notato anch'io in generale valori assoluti un po' più bassi rispetto agli anni scorsi, ma credo sia roba da poco, perché in prime time anche lo scorso anno si vinceva con 4 milioncini scarsi, mentre il daytime mi ha sorpreso per gli share raggiunti, ad essere sincero: Un medico in famiglia è praticamente pazzesco.

Io comunque aspetterei settembre/ottobre per un buon confronto, a meno che non ci sconvolgono dai piani alti con qualche cambiamento non ancora in programma!!!