La sfida tra Affari Tuoi e Striscia la Notizia, oramai è questione vecchia come i dinosauri. Sono anni che, tra polemiche, litigi, accuse, infamie e denunce legali, i due programmi che occupano l'access prime time delle rispettive ammiraglie della televisione pubblica e privata, riempiono pagine di giornali, televideo e televisione. Risale a Paolo Bonolis il primo attacco. Lo costrinse a ritornare in anticipo nell'oramai lontano gennaio del 2004. Pupo ed Antonella Clerici non sono stati risparmiati. E Flavio Insinna non è da meno. Più volte infatti, l'attore romano prestato alla conduzione, è stato coinvolto in questo pseudo-scandalo della televisione italiana. Ora, da semplice telespettatore, non voglio negare le grandi truffe e raggiri che il tg satirico di Antonio Ricci ha smascherato. Sarebbe come avere i paraocchi. In realtà io apprezzo, e non poco, la trasmissione di Canale5 proprio in questi frangenti. Ma a riguardo di Affari Tuoi la situazione mi puzza. E non poco. Non solo a me, questa battaglia, risulta basata sulla sola colpa del format di RaiUno di contrapporsi alla stessa Striscia la Notizia. E, ora più che mai, non reggo questa presenza di Flavio Insinna nella trasmissione di Ricci. Lo stesso Flavio Insinna che è stato oggetto, in passato, da parte del tg satirico, di accuse e dicerie fortemente negative. Lo stesso Insinna che ha portato in tribunale la trasmissione di Canale5, perdendo poi la causa. Lo stesso Insinna che ora scherza con Valerio Staffelli sulla situazione. Antonio Ricci vuole realizzare un test, per verificare la veridicità del gioco, con la presenza della Associazione Consumatori di fiducia. Ma forse qualcuno dimentica che nello stesso studio di Affari Tuoi è presente un rappresentante di una ulteriore Associazione Consumatori? E poi ,quello che davvero non riesco a capire. Perchè mai un cittadino italiano deve essere sottoposto ad un processo mediatico realizzato una trasmissione. Perchè ognuno si sente obbligato, ed in questo caso Insinna, a dimostrare qualcosa al tg satirico. Ovviamente non mi riferisco ai tristi casi smascherati da Staffelli e compagnia. Tanto di cappello alle numeroso truffe rese pubbliche, tutto a vantaggio del cittadino. A riguardo però di questioni televisive, trovo questo accanimento davvero svilente. Svilente per le istituzioni italiane. Ma mettendo da parte ciò, a mio parere, in questo modo ci si trova a conferire un potere vaporoso a non altro che una altra trasmissione televisiva. Non altro. Una trasmissione televisiva che si avvale del suo forte gradimento per condannare e scagionare persone e personaggi. Ma, perchè non lasciare questo compito alle "vere istituzioni"? Ed allo stesso tempo mi chiedo, ma siamo sicuri che ad un telespettatore di Canale5, che ha preferito guardare Striscia la Notizia anzichè RaiUno, interessi la vicenda?
martedì 19 febbraio 2008
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