Ecco un interessante articolo de La Stampa, redatto dal bravo Paolo Martini, a riguardo di Sanremo, e soprattutto di tutte quelle che sono strategie che intorno gli girano, come satelliti. Sanremo infatti, come pochi prodotti televisivi, sconvolge ogni logica televisiva, ogni palinsensto. La risposta può sembrare banale: Sanremo è Sanremo.
A Sanremo straMariacontro superPippo
PAOLO MARTINI
Puntuale come le elezioni anticipate, ci attende anche la maledizione di Sanremo. Ad andare in cerca di segnali, per capire che Festival sarà, è ovviamente facile imbattersi nella politica: con il nuovo cantore del veltronismo solitario Jovanotti che sfila sul palco come superospite giusto insieme all’altra cantante walterista doc Fiorella Mannoia, con un sacco di canzoni impegnate, pessimiste e di sinistra, con i figli di papà e pure quelli del caffè sempre in lista. Gioveranno alla bisogna anche le polemiche, e tutti attendiamo un’altra mossa decisiva di Fabrizio Del Noce che si sta scaldando i muscoli alla sua maniera, come si può evincere dal tenore delle dichiarazioni alla fine di Benigni-Dante («Ora, dopo La Divina Commedia, vorrei riportare in tv il canto gregoriano!!!»). Poiché Sanremo è Sanremo, sarà comunque un successo di Auditel, anche se il confronto più immediato, quello con l’anno scorso, impegna Baudo a una bella sfida. Sarà l’ultimo Festival di Stra-Pippo, costretto a stare in scena con Pierino Chiambretti, come un vecchio Mike, ma lui è l’unico democristiano doc che non sia ancora andato a finire poi così male: a Casini e a Mastella, in fondo, le cose vanno peggio.Da un punto di vista strettamente televisivo, bisogna annotarsi un particolare significativo: il Festival cade in periodo ancora «non di garanzia» per Canale 5, cioè in giorni in cui non è stato ancora garantito l’ascolto di un certo livello ai clienti pubblicitari. Eppure Mediaset cerca di mantenere tutto sommato inalterata la programmazione e così s’annunciano almeno due significativi duelli a distanza: con Amici e con la fiction del momento I Cesaroni, che tra l’altro ospita proprio Maria De Filippi come guest-star della puntata anti-Sanremo. StraMaria, dunque, contro StraPippo. Risolto il problema dell’inevitabile crack di un possibile scontro con La sai l’ultima?, l’allucinante varietà con Lorella Cuccarini e Massimo Boldi appena cancellato, resta aperto quello dell’impatto contro un malandato Grande fratello. E chissà se al pubblico sembrerà più tarocco il casting del reality o quello dell’Ariston...Sta di fatto che, considerando anche Italia 1 e il venerdì a tutto ascolto delle Iene, è facile immaginare che Mediaset punti più a grattare via da Raiuno almeno il pubblico giovanile che a ridimensionare Sanremo. A giocare a sfavore di Baudo c’è anche la circostanza politica: l’azionista di riferimento di Canale 5 ha più che mai bisogno di tenere illuminata la tv generalista in questo delicato momento pre-elettorale, non è che si può accontentare delle domeniche da Emilio Fede!
Puntuale come le elezioni anticipate, ci attende anche la maledizione di Sanremo. Ad andare in cerca di segnali, per capire che Festival sarà, è ovviamente facile imbattersi nella politica: con il nuovo cantore del veltronismo solitario Jovanotti che sfila sul palco come superospite giusto insieme all’altra cantante walterista doc Fiorella Mannoia, con un sacco di canzoni impegnate, pessimiste e di sinistra, con i figli di papà e pure quelli del caffè sempre in lista. Gioveranno alla bisogna anche le polemiche, e tutti attendiamo un’altra mossa decisiva di Fabrizio Del Noce che si sta scaldando i muscoli alla sua maniera, come si può evincere dal tenore delle dichiarazioni alla fine di Benigni-Dante («Ora, dopo La Divina Commedia, vorrei riportare in tv il canto gregoriano!!!»). Poiché Sanremo è Sanremo, sarà comunque un successo di Auditel, anche se il confronto più immediato, quello con l’anno scorso, impegna Baudo a una bella sfida. Sarà l’ultimo Festival di Stra-Pippo, costretto a stare in scena con Pierino Chiambretti, come un vecchio Mike, ma lui è l’unico democristiano doc che non sia ancora andato a finire poi così male: a Casini e a Mastella, in fondo, le cose vanno peggio.Da un punto di vista strettamente televisivo, bisogna annotarsi un particolare significativo: il Festival cade in periodo ancora «non di garanzia» per Canale 5, cioè in giorni in cui non è stato ancora garantito l’ascolto di un certo livello ai clienti pubblicitari. Eppure Mediaset cerca di mantenere tutto sommato inalterata la programmazione e così s’annunciano almeno due significativi duelli a distanza: con Amici e con la fiction del momento I Cesaroni, che tra l’altro ospita proprio Maria De Filippi come guest-star della puntata anti-Sanremo. StraMaria, dunque, contro StraPippo. Risolto il problema dell’inevitabile crack di un possibile scontro con La sai l’ultima?, l’allucinante varietà con Lorella Cuccarini e Massimo Boldi appena cancellato, resta aperto quello dell’impatto contro un malandato Grande fratello. E chissà se al pubblico sembrerà più tarocco il casting del reality o quello dell’Ariston...Sta di fatto che, considerando anche Italia 1 e il venerdì a tutto ascolto delle Iene, è facile immaginare che Mediaset punti più a grattare via da Raiuno almeno il pubblico giovanile che a ridimensionare Sanremo. A giocare a sfavore di Baudo c’è anche la circostanza politica: l’azionista di riferimento di Canale 5 ha più che mai bisogno di tenere illuminata la tv generalista in questo delicato momento pre-elettorale, non è che si può accontentare delle domeniche da Emilio Fede!
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