Sfogliando (oddio, per quanto è possibile ed ammissibile sfogliare un sito internet) le pagine della versione virtuale del Sorrisi & Canzoni Tv diretto da Alfonso Signorini ho trovato un articolo che mi ha dato modo di riflettere, e neanche tanto poco. Il titolo era: Divo a 11 anni, è normale?. Ci si riferiva, naturalmente, ad Ernesto Schinella, il bambino che, insieme a Pupo, giostra la grande bailamme del sabato sera di RaiUno targato Volami nel cuore. Un minore che, incredibilmente, partendo dalla partecipazione a quella che, per assurdo, è possibile vedere come una normale trasmissione che ha messo in mostra la bravura canora di alcuni ragazzini, quale Ti lascio una canzone, su cui ci sarebbe da fare un’enorme digressione circa il presentato però bonariamente sfruttamento di minori per sopperire ad una creatività autoriale tesa ai minimi livelli, si ritrova a condurre il programma che è collocato in quello che una volta era l’arrivo di ogni conduttore che si rispetti, il sabato sera. Certo, in coppia con Pupo ci sarebbe potuto andare chiunque: parliamo di Pupo, un cantante che non è mai spiccato per chissà quale peculiarietà a livello di conduzione. Ma il fatto che ci fosse lui, Ernestino, ha scatenato un bel polverone mediatico, totalmente antitetico al successo della trasmissione. Una primaria cosa che possiamo asserire è che tutta la naturalezza che l’aveva contraddistinto rispetto alla massa di ragazzi del programma di Antonella Clerici è svanita, nella maniera più assoluta ed evidente. Caricato, forse, di un impegno, a fronte di alte aspettative, forte ed importante. Leggiamo insieme quanto è stato pubblicato sulla rivista, per poi offrire uno spunto di riflessione:
Le norme e i regolamenti in materia di partecipazioni di minori a trasmissioni tv non mancano. A cominciare dalla legge 977 del 1967 che tutela il lavoro dei fanciulli: l’articolo 17 prevede che «la prestazione lavorativa del minore impiegato nelle attività può protrarsi non oltre le ore 24». C’è poi il codice di autoregolamentazione tv e minori che tra le norme di comportamento nella partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive ammonisce a «non utilizzare i minori in grottesche imitazioni degli adulti». Quest'ultima disposizione, in particolare, non pare essere tenuta n considerazione dai responsabili di «Volami nel cuore», show del sabato sera di Raiuno condotto da Pupo con il piccolo Ernesto Schinella, undici anni soltanto. «Tv Sorrisi e Canzoni» pubblica un’inchiesta tra gli addetti ai lavori e le insegnanti del bambino, che attualmente frequenta, con assiduità non assoluta, la prima media nell’istituto comprensivo Corrado Alvaro di Chiaravalle Centrale, 7.000 anime in provincia di Catanzaro. «È stato caricato troppo. Ha perso la sua spontaneità», nota Anna Bova, la maestra di italiano che ha accompagnato Ernestino dalla prima alla quinta elementare. «Il ruolo di presentatore mi sembra eccessivo per un bambino. Alla fine dello scorso anno scolastico ha avuto un calo di rendimento. I bambini devono rimanere se stessi e non possono fare gli adulti. Hanno i loro tempi e le loro esigenze, di certo diverse da quelle della televisione». Concorda Francesca Pelaggi, la sua maestra di matematica alle elementari: «In “Volami nel cuore” l’ho visto impacciato, poco spontaneo e abbigliato da uomo in miniatura. Non mi piace che lo vestano così e soprattutto che lo carichino di responsabilità. Quello non è un lavoro adatto alla sua età».
Ma la preoccupazione per la condizione di Ernestino non riguarda solo i suoi insegnanti. «La nostra posizione è di allerta» dicono all’ufficio di comunicazione di Telefono Azzurro «riguardo alle pressioni cui Ernesto può essere sottoposto e al fatto che questa trasmissione non rechi pregiudizio al suo percorso di crescita, a partire dal non interferire nella sua vita quotidiana». Per la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento Bambino, «vivendo un’esperienza di questo genere, il bambino salterà dei passaggi di maturazione che sono indispensabili al suo equilibrio psicofisico. Un’esperienza così intensa non può essere fatta senza un’apposita prevenzione, senza un aiuto nel reinserimento alla vita quotidiana».
Lo psichiatra Giorgio Bressa, docente all’ Istituto Progetto Uomo, non ha voluto vederlo in tv. «Me ne è mancato il cuore. È il classico mostro sbattuto in prima pagina. Un conto è stare nel gruppone con gli altri, un altro condurre uno show alla pari con un adulto. Un’esperienza devastante per lui, che non sa più distinguere tra la sua spontaneità e ciò che gli viene richiesto e rischia di perdere la propria identità». «Sono contrario per principio ai bambini nelle trasmissioni adulte», dice il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori Antonio Marziale. «Il minore è in una condizione evolutiva, il suo carattere si deve ancora forgiare e a quell’età deve concentrarsi sulla scuola. Chi ha delle doti deve coltivarle ma in contesti tra pari».
Adesso, al di là di ogni eventuale ipotesi di nostrano bigottismo, al quale non vogliamo avvicinarci, non possiamo non concordare con quanto le varie individualità hanno affermato. Un bambino, ad 11 anni, e lo dico anche in forma personale avendo parentado militante in questa complessa fascia d'età contraddistinta dall'entrata all’adolescenza, deve essere libero di giocare, di divertirsi, di studiare, di fare ciò che più è attinente alla sua indole. in maniera ilare Ad Ernestino, come simpaticamente è appellato, piace cantare, assodato. E, partecipando a Ti lascio una canzone, l’ha pienamente dimostrato. Perché trasformarlo, però, in un mostro? Logiche oscure (oggettivamente non tali, a dire la verità) di un Mangiafuoco dal volto sconosciuto muovono quelle che si dimostrano luride marionette su di un palco. Se la televisione non sa che offrire, chiuda i battenti alla ricerca di nuove idee. E lasci vivere in santa pace chi ne ha piena facoltà. Ma se questa è coadiuvata anche da chi deve impartire educazione… beh, forse è meglio non profferir parola.
Le norme e i regolamenti in materia di partecipazioni di minori a trasmissioni tv non mancano. A cominciare dalla legge 977 del 1967 che tutela il lavoro dei fanciulli: l’articolo 17 prevede che «la prestazione lavorativa del minore impiegato nelle attività può protrarsi non oltre le ore 24». C’è poi il codice di autoregolamentazione tv e minori che tra le norme di comportamento nella partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive ammonisce a «non utilizzare i minori in grottesche imitazioni degli adulti». Quest'ultima disposizione, in particolare, non pare essere tenuta n considerazione dai responsabili di «Volami nel cuore», show del sabato sera di Raiuno condotto da Pupo con il piccolo Ernesto Schinella, undici anni soltanto. «Tv Sorrisi e Canzoni» pubblica un’inchiesta tra gli addetti ai lavori e le insegnanti del bambino, che attualmente frequenta, con assiduità non assoluta, la prima media nell’istituto comprensivo Corrado Alvaro di Chiaravalle Centrale, 7.000 anime in provincia di Catanzaro. «È stato caricato troppo. Ha perso la sua spontaneità», nota Anna Bova, la maestra di italiano che ha accompagnato Ernestino dalla prima alla quinta elementare. «Il ruolo di presentatore mi sembra eccessivo per un bambino. Alla fine dello scorso anno scolastico ha avuto un calo di rendimento. I bambini devono rimanere se stessi e non possono fare gli adulti. Hanno i loro tempi e le loro esigenze, di certo diverse da quelle della televisione». Concorda Francesca Pelaggi, la sua maestra di matematica alle elementari: «In “Volami nel cuore” l’ho visto impacciato, poco spontaneo e abbigliato da uomo in miniatura. Non mi piace che lo vestano così e soprattutto che lo carichino di responsabilità. Quello non è un lavoro adatto alla sua età».
Ma la preoccupazione per la condizione di Ernestino non riguarda solo i suoi insegnanti. «La nostra posizione è di allerta» dicono all’ufficio di comunicazione di Telefono Azzurro «riguardo alle pressioni cui Ernesto può essere sottoposto e al fatto che questa trasmissione non rechi pregiudizio al suo percorso di crescita, a partire dal non interferire nella sua vita quotidiana». Per la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento Bambino, «vivendo un’esperienza di questo genere, il bambino salterà dei passaggi di maturazione che sono indispensabili al suo equilibrio psicofisico. Un’esperienza così intensa non può essere fatta senza un’apposita prevenzione, senza un aiuto nel reinserimento alla vita quotidiana».
Lo psichiatra Giorgio Bressa, docente all’ Istituto Progetto Uomo, non ha voluto vederlo in tv. «Me ne è mancato il cuore. È il classico mostro sbattuto in prima pagina. Un conto è stare nel gruppone con gli altri, un altro condurre uno show alla pari con un adulto. Un’esperienza devastante per lui, che non sa più distinguere tra la sua spontaneità e ciò che gli viene richiesto e rischia di perdere la propria identità». «Sono contrario per principio ai bambini nelle trasmissioni adulte», dice il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori Antonio Marziale. «Il minore è in una condizione evolutiva, il suo carattere si deve ancora forgiare e a quell’età deve concentrarsi sulla scuola. Chi ha delle doti deve coltivarle ma in contesti tra pari».
Adesso, al di là di ogni eventuale ipotesi di nostrano bigottismo, al quale non vogliamo avvicinarci, non possiamo non concordare con quanto le varie individualità hanno affermato. Un bambino, ad 11 anni, e lo dico anche in forma personale avendo parentado militante in questa complessa fascia d'età contraddistinta dall'entrata all’adolescenza, deve essere libero di giocare, di divertirsi, di studiare, di fare ciò che più è attinente alla sua indole. in maniera ilare Ad Ernestino, come simpaticamente è appellato, piace cantare, assodato. E, partecipando a Ti lascio una canzone, l’ha pienamente dimostrato. Perché trasformarlo, però, in un mostro? Logiche oscure (oggettivamente non tali, a dire la verità) di un Mangiafuoco dal volto sconosciuto muovono quelle che si dimostrano luride marionette su di un palco. Se la televisione non sa che offrire, chiuda i battenti alla ricerca di nuove idee. E lasci vivere in santa pace chi ne ha piena facoltà. Ma se questa è coadiuvata anche da chi deve impartire educazione… beh, forse è meglio non profferir parola.
5 commenti:
Quando vedo Ernesto ascoltare i cantanti, lo vedo vivere proprio le canzoni con loro. Mi dico che questo ragazzino ha la passione dello spettacolo, della musica.Sa già lavorare come un professionale. E' la sua vità. Ok, ha 11 anni. E allora? Per questo motivo non dovrebbe avere la fortuna di vivere la sua passione? Forse è pericoloso, troppo pesante per la sua età. Ma allora i giovani pattinatori, anche loro non dovrebero essere sul palco ! Perchè è normale per un sportivo e immorale per un giovane cantante?
Ernesto non è un bambino star "fabbricato". E' un giovane artista che sà già quanto il suo "mestiere" è difficile.
E.... penso che alcuni divi adulti "fabbricati" non abbiano il suo senso dello spettacolo e la sua lucidità.
Ma è soltanto il mio modesto parere ;-)
Marie-Lise
Marie-Lise, come hai potuto leggere dal post ho un'idea un po' diversa dalla tua, pur concordando su alcuni punti. È verissimo, Ernesto ha una passione incredibile per la canzone e vive la musica in una maniera spasmodica. Perfetto, assodato. Quello che a me personalmente dà fastidio è che se si ha una passione, bisogna avere rispetto e allo stesso modo dei limiti. Un bimbo a quell'età sotto i riflettori non ci deve essere, deve andare a scuola, giocare a pallone in un parco, correre in un bosco, e qualora si abbia la passione per la musica, fare qualcosa, nel rispetto e nel limite dell'età, che ti porti vicino ad essa.
In questo modo si viene a creare un piccolo mostro che è evidentemente soffocato da una situazione più grande di lui stesso. E sicuramente non è per volontà sua se è su quel palco. C'è lo zampino di chi dovrebbe educarlo, non trovi? :)
Comunque ti ringrazio per aver commentato, a rileggerci :-)
Buone cose :)
Farebbe meglio a frequentare la scuola e basta; e a imparare i verbi, visto che la consecutio temporum gli è sconosciuta. Ma, almeno in questo campo, è in buona compagnia: almeno il 90% degli italiani.
Io dico ma Ernesto ha solo 11...nn vedete uanto è bravo..io lo vorrei come amiko..e poi..è anke....KARINO..e avete sentito come canta sia in italiano sia in spagnolo...se è bravo..nn è colpa..sua..tt quelli k lo criticano..sn gelosi..Ernestino ti aamo..!6 sl ti potessi incontrare veramente..il mio sogno..è qlll..kissà se succede?=)pupo 6 1 grande..Ernestino..TI ADORO by betta!1 bacione gigante a te..e a pupo..ps:COMPLIMENTI A MAMMA E PAPà!
great post
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