Le critiche sono spesso, anzi spessissimo, tante. Le più svariate, variegate, argomentate ed articolate. Il nostro mezzo televisivo, come noto, e d'altronde anche noi, con le nostre rubriche di giudizi e commenti o critiche e complimenti, è spesso target di tanta attenzione. Proprio per questo, scarseggia la messa in evidenza di aspetti positivi. Internet, la televisione satellitare, la maggiore diversificazione di abitudini ed attività, rappresentano spesso una giustifica per gli attuali direttori di rete della televisione generalista. Un pubblico fuggitivo spesso è al centro di attenzione, è spesso, proprio per questo, ci si accontenta di ascolti abbastanza bassi, proclamando ed etichettando successi, trasmissioni che, a stento raggiungono l'agognato traguardo del 20% di share. Ebbene credo che, seppur a parti alternativamnte invertite, tali discorsi possano essere tranquillamente smentiti nel prime time del venerdì sera, almeno per quanto riguarda le due reti ammiraglie. RaiUno e Canale5 infatti, complice I Migliori Anni di Carlo Conti, e la Paperissima di Gerry Scotti e Michelle Hunziker, riescono nell'oramai apparentemente impossibile di superare, e non di poco, i rispettivi obiettivi di rete. Un 27% abbondante per Carlo Conti, ed un ascolto superiore al 25% per Paperissima, rendono il penultimo giorno settimanale, tra quelli capaci di raggranellare il maggior numero di telespettatori. Entrambi superiori ai 6 milioni di telespettatori, cosa che oramai non accade quasi mai. Ecco quanto recita l'informato e quotidiano post di TvBlog al proposito:
In numeri, I Migliori Anni ha ottenuto sei milioni trecentomila telespettatori e Paperissima sei milioni duecentomila. In sovrapposizione: dalle 21.11 alle 23.10 “Paperissima” ha raccolto 6.294.000, 25.70% di share, mentre I Migliori Anni ha avuto 6.501.000 26.55% di share
Cosa significa tutto cio? Significa che la televisione di oggi è sempre più poveri di prodotti validi, è sempre più scarna di programmi di intrattenimento all'altezza della situazione. I Migliori Anni rappresenta un ottimo mix, tra la musica e l'intrattenimento. La possibilità di rivedere, dopo anni, personaggi che, in un recente passato, sono stati protagonisti del piccolo schermo. Un ulteriore opportunità di risentire voci oramai dimenticate, cantanti che hanno caratterizzato periodi del nostro passato, fatti e notizie che hanno stravolto la nostra vita. Rivedere automobili che hanno segnato la nostra storia italiana, ascoltare la nostalgia di tanti telespettatori grazie alla rubrica degli sms. Uno show che lo stesso Antonio Ricci, patron di Paperissima, ha definito estremamente forte (atteggiamento da "mani avanti" o vera ammirazione?). La stessa Paperissima, uno show che, nonostante i parecchi anni all'anagrafe, appare sempre fresco e frizzante. Leggero, di pura evasione e divertimento. Impossibile resistere dinanzi alle tante cadute, una risata spunta naturale. L'aspetto da "cartone animato", anima prepotentemente l'attenzione del pubblico dei bambini, gli ospiti e le papere pensano al resto.
Insomma, le giustificazioni dei direttori di rete, con questi risultati, appaiono oramai senza più alcun fondamento, probabilmente. Se la televisione chiama, e lo fa con prodotti validi e poco stantii, il pubblico risponde, eccome se risponde. Risponde con entusiasmo, risponde con grandi risultati. Non credete?
2 commenti:
Infatti Mr Exp ... è sempre + raro vedere ... programmi tv che fanno + di 6 milioni di telespettatori e ... ancor + raro che si verifichi contemporaneamente nella stessa serata ...
Questo sano e classico
intrattenimento ... senza urla, litigi e ... sembra un tipo di tv purtroppo in via di estinzione ...
Bel post, Borisuccio :)
Naturalmente mi trovi totalmente d'accordo. I migliori anni rappresentano, nella loro semplicità, il meglio che la Rai potesse fare adesso (anche se di base suona come assurdo: il più amato del presente è qualcosa che guarda SOLO al passato... segno di come sia crisi totale). Dall'altra un marchio storico indistruttibile, Paperissima, amata da piccoli, grandi, vecchietti. Unilaterale. La cosa bella è che non si calpestano i piedi a vicenda, segno che il pubblico, nella sua eterogeneità, è totalmente soddisfatto :)
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