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lunedì 6 ottobre 2008

IENA ARRESTATA PER AVER FATTO LA LETTERINA PER STRADA: LA TV VIVE IN UN MONDO TUTTO SUO?

Che Le Iene fossero ritornate all’appuntamento con il loro pubblico in forma non totalmente smagliante l’abbiamo già detto, muovendo le opportune critiche e facendo forma scritta delle speranze di una ripresa in modo da ritornare a quei livelli d’eccellenza a cui ci aveva abituato la trasmissione di Davide Parenti. C’è una cosa, però, che scrivemmo, dicendo quanto, forse, si trattasse della delusione di maggior importanza. Da sempre il programma di Italia1 fonda la propria fortuna sull’irriverenza mista al reportage, un mix esplosivo, amato e apprezzato. Non a caso i maggiori picchi d’ascolto si registravano con quelli che erano i servizi già annunciati nel corso dei telegiornali o di varie trasmissioni d’approfondimento. Leggiamo quanto scritto nel post di critica:
Da sempre l’anima della trasmissione sono i servizi, si tratti di reportage, di scoop o chi per essi. Forse la delusione maggiore? Forse affrettati in un giudizio che dovrebbe avere le basi una visione di più puntate? Magari. Poco graffianti, poco irriverenti. Troppo poco rispetto all’eccellenza a cui ci avevano abituati.
Ebbene, siamo pronti, sulla fiducia, a smentire totalmente quanto detto, anche alla luce della non visione di una normale seconda puntata al fine di decretare e complementare (o naturalmente sovvertire) il proprio giudizio. Gli artigli erano tenuti in serbo, pronti ad essere sfoderati quanto meglio ed opportuno si riteneva il momento. Ed è così che le mitiche Iene tornano a far parlare di sé, anticipatamente, diffondendo già meraviglia e scalpore come meglio sanno fare. Come? Prendiamone atto riportando direttamente ciò che è stato pubblicato sulla versione web del quotidiano free Leggo:
Si veste da lucciola sulla Salaria, a Roma, e finisce in commissariato. Ma è una provocazione delle Iene. Le "letterine" possono entrare, tramite la tv, nelle nostre cucine all'ora di cena, ma non possono "passeggiare" per le strade di Roma: è il senso della provocazione delle Iene che hanno spedito una loro inviata, Elena Di Cioccio, sulla Salaria, negli abiti tipici delle fanciulle di Passaparola, Scherzi a parte, Drive in, per testare l'applicazione dell'ordinanza antiprostituzione del sindaco Gianni Alemanno. Risultato, subito un fermo da parte della polizia, che ha portato la Iena in commissariato, ma poi l'ha lasciata andare. Il servizio andrà in onda domani in prima serata su Italia 1.

«L'idea - spiega Davide Parenti, capo autore del programma - è venuta qualche anno fa ad Alessandro Sortino, quando ci fu un'uscita pubblica di Berlusconi sui nudi per strada. Dopo l'ordinanza di Alemanno, abbiamo deciso di andare a vedere cosa sta accadendo sulla Salaria: la nostra Iena è stata lì sabato e domenica, praticamente da sola, perchè prostitute in giro non ce ne sono più. Esibendo i costumi tipici dei programmi che entrano nelle nostre case all'ora di cena, Elena è stata avvicinata da diversi automobilisti, che sono rimasti stupiti del fatto che fosse italiana e naturalmente sono stati respinti. Ma soprattutto è stata subito fermata dalla polizia, che l'ha anche portata in commissariato e trattenuta per un pò di tempo». L'avventura, comunque, «è finita a pacche sulle spalle: in maniera intelligente - sottolinea Parenti - i poliziotti hanno capito il senso della nostra operazione e non ci hanno neanche sequestrato il materiale filmato». Elena è così tornata anche domenica sulla Salaria: «Diversi poliziotti - racconta - l'hanno fermata ancora, ma poi, fatti i debiti controlli, l'hanno lasciata andare». Secondo Parenti, «la provocazione è riuscita: l'idea era infatti porre alcuni aspetti problematici della nostra cultura televisiva, che meritano un approfondimento».
Poi ci si chiede perché tutti impazziscono per gli uomini e le donne di smoking vestiti e con occhiali da sole nerissimi inforcati. Ed è proprio questo ciò che mancava: lo scalpore, la meraviglia. La provocazione, fine ed intelligente, da interpretare, per testare il tasso di bigottismo e di finto buon senso di cui si ricopre la società italiana, la stessa che fa in modo che i test antidroga per i politici non siano diffusi e che, almeno per quanto concerne la Polizia di Stato in questo delimitato caso, grida allo scandalo. Nel meglio della loro indole e del loro carattere. Ma la domanda da porsi è un'altra, rispetto a quello che è stato l’episodio: ciò che passa la televisione è forse diverso da quello che si vive quotidianamente? Mi spiego meglio: da quando è nato, il piccolo schermo è riflesso della vita quotidiana. Adesso il processo inverso, portare il riflesso al reale, crea questo po’ di confusione. È stato forse superato il limite, e la scatolina nera vive in un universo tutto suo? Se prima era un’impressione, adesso è una certezza, dati alla mano. E noi promettiamo di occuparcene quanto prima.

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