Qualcuno parla già di un’operazione «Magliette pulite» e sono in molti a scommettere che nel pentolone scoperchiato da «Striscia» ci sia molto di più di quanto uscito finora. Che, in poche parole, è questo: molti personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport vengono pagati per indossare abiti di marca nelle loro apparizioni televisive (e non solo). A confermare il fenomeno a «Striscia», insieme all’esistenza di un vero e proprio tariffario, è stato il manager Pierpaolo Barbieri della Mcm Corporate (società che si occupa di management, comunicazione e sponsorizzazione) che ora, in esclusiva a «Sorrisi», spiega il meccanismo alla base del fenomeno: «Per un’ospitata una tantum, la richiesta parte in genere dal personaggio famoso che ci chiama per chiedere uno sponsor. In questi casi bastano poche telefonate per chiudere l’accordo, perché le richieste delle aziende sono molto più numerose dei personaggi disponibili. Per i contratti a lunga scadenza, ad esempio per tutta la stagione tv, siamo invece noi a contattare le migliaia di aziende che abbiamo nel database».
Tutto, puntualizza Barbieri, è regolarmente fatturato sia dall’artista che dalla società intermediaria: «Il compenso medio per il personaggio si aggira intorno ai 1.500 euro a puntata, anche se c’è chi non si muove per meno di 2.000-2.500 e chi ne accetta meno in caso di contratti annuali». L’elenco dei nomi e delle marche è lungo e i meno famosi surclassano le star «perché sono i più amati da quel target medio basso a cui le aziende intendono rivolgersi».
A raccogliere maggiore interesse da parte delle aziende sono i reality di successo come il «Grande Fratello», «L’Isola dei famosi» e «La Talpa» o i programmi nazionalpopolari di grande ascolto come «Questa domenica», «Amici» e «Pomeriggio 5». Tutti titoli rigorosamente Rai o Mediaset «perché Sky ha ancora un target diverso». Basta buttare un occhio a queste trasmissioni per compilare un elenco di ospiti e marchi: «Franco Trentalance in Black Jack 21, Pasquale Laricchia in Victoria Cool, Annalisa Minetti con Monella Vagabonda, Alessandra Pierelli con Magilla, Melissa Satta in Sweetyears, Elisabetta Gregoraci in Monella Snob, Alessandra Celentano in Taglia 42, Garrison in Jonk46, Maura Paparo in Donky». E l’elenco potrebbe proseguire (quasi) all’infinito con «Filippo Bisciglia, Pamela Camassa, Giovanni Conversano, Rossano Rubicondi e via giù con tronisti, ex tronisti ed ex concorrenti dei reality e fino ad arrivare, in alcuni casi, persino al pubblico cosiddetto “parlante” di certi contenitori».
Altro, per Barbieri, è il discorso per i grandi nomi dello sport «come Luca Toni, Crespo, Amauri o Vieri», impegnati con contratti annuali e di ben altra portata economica, e per le sponsorizzazioni legate alle promozioni delle pellicole cinematografiche, nelle quali peraltro è legale il product placement, cioè la presenza di prodotti di marca di aziende che sostengono la produzione del film.
Barbieri conclude: «Mi hanno dato del pentito, mi hanno definito il Tommaso Buscetta della situazione come se fossi stato io a chiamare “Striscia” dove, in realtà, ho fatto solo i nomi che l’inviato Max Laudadio già sapeva come Selvaggia Lucarelli, Antonio Cabrini o Luca Jurman». A proposito di quest’ultimo, che ha smentito la sua presenza nella Mcm Corporate e ha annunciato di voler adire le vie legali, Barbieri replica: «Mi stupisce il suo comportamento, vista la presenza della fattura n. 32 di maggio 2008 in cui lui risulta impegnato con ViviMilano e di mail che si riferiscono ad altri marchi».
La speranza ora per Barbieri, che ha immediatamente interrotto tutti i contratti di sponsorizzazione già attivi in attesa di un chiarimento normativo («mentre altri miei colleghi continuano imperterriti a lavorare come se niente fosse accaduto»), sta tutta in un incontro chiesto al Sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo Economico e le Comunicazioni Paolo Romani «che, per fortuna, si è reso disponibile a un incontro in un salotto televisivo quale, ad esempio, “Questa domenica”». Un incontro che, auspica Barbieri, «faccia un po’ di chiarezza in un campo che chiaro non è, visto che in alcuni Paesi europei quello di cui stiamo parlando è assolutamente legale».
Tratto interamente da Sorrisi & Canzoni Tv
Tutto, puntualizza Barbieri, è regolarmente fatturato sia dall’artista che dalla società intermediaria: «Il compenso medio per il personaggio si aggira intorno ai 1.500 euro a puntata, anche se c’è chi non si muove per meno di 2.000-2.500 e chi ne accetta meno in caso di contratti annuali». L’elenco dei nomi e delle marche è lungo e i meno famosi surclassano le star «perché sono i più amati da quel target medio basso a cui le aziende intendono rivolgersi».
A raccogliere maggiore interesse da parte delle aziende sono i reality di successo come il «Grande Fratello», «L’Isola dei famosi» e «La Talpa» o i programmi nazionalpopolari di grande ascolto come «Questa domenica», «Amici» e «Pomeriggio 5». Tutti titoli rigorosamente Rai o Mediaset «perché Sky ha ancora un target diverso». Basta buttare un occhio a queste trasmissioni per compilare un elenco di ospiti e marchi: «Franco Trentalance in Black Jack 21, Pasquale Laricchia in Victoria Cool, Annalisa Minetti con Monella Vagabonda, Alessandra Pierelli con Magilla, Melissa Satta in Sweetyears, Elisabetta Gregoraci in Monella Snob, Alessandra Celentano in Taglia 42, Garrison in Jonk46, Maura Paparo in Donky». E l’elenco potrebbe proseguire (quasi) all’infinito con «Filippo Bisciglia, Pamela Camassa, Giovanni Conversano, Rossano Rubicondi e via giù con tronisti, ex tronisti ed ex concorrenti dei reality e fino ad arrivare, in alcuni casi, persino al pubblico cosiddetto “parlante” di certi contenitori».
Altro, per Barbieri, è il discorso per i grandi nomi dello sport «come Luca Toni, Crespo, Amauri o Vieri», impegnati con contratti annuali e di ben altra portata economica, e per le sponsorizzazioni legate alle promozioni delle pellicole cinematografiche, nelle quali peraltro è legale il product placement, cioè la presenza di prodotti di marca di aziende che sostengono la produzione del film.
Barbieri conclude: «Mi hanno dato del pentito, mi hanno definito il Tommaso Buscetta della situazione come se fossi stato io a chiamare “Striscia” dove, in realtà, ho fatto solo i nomi che l’inviato Max Laudadio già sapeva come Selvaggia Lucarelli, Antonio Cabrini o Luca Jurman». A proposito di quest’ultimo, che ha smentito la sua presenza nella Mcm Corporate e ha annunciato di voler adire le vie legali, Barbieri replica: «Mi stupisce il suo comportamento, vista la presenza della fattura n. 32 di maggio 2008 in cui lui risulta impegnato con ViviMilano e di mail che si riferiscono ad altri marchi».
La speranza ora per Barbieri, che ha immediatamente interrotto tutti i contratti di sponsorizzazione già attivi in attesa di un chiarimento normativo («mentre altri miei colleghi continuano imperterriti a lavorare come se niente fosse accaduto»), sta tutta in un incontro chiesto al Sottosegretario del Ministero per lo Sviluppo Economico e le Comunicazioni Paolo Romani «che, per fortuna, si è reso disponibile a un incontro in un salotto televisivo quale, ad esempio, “Questa domenica”». Un incontro che, auspica Barbieri, «faccia un po’ di chiarezza in un campo che chiaro non è, visto che in alcuni Paesi europei quello di cui stiamo parlando è assolutamente legale».
Tratto interamente da Sorrisi & Canzoni Tv
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