La fiction Mediaset è partita con la quarta. Dopo O'Professore, con Sergio Castellitto e Luisa Ranieri, di cui vi abbiamo già parlato, eccovi pronto Il Sangue e la Rosa, il prodotto definito "kolossal" dalla stessa televisione privata nei martellanti promo che, proprio in questi giorni, hanno "tormentato" la visione di qualsivoglia programma targato Canale5. Due anni di preparazione, tre registi, centottanta attori, tra cui spiccano i nomi di Giancarlo Giannini, Virna Lisi, Alessandra Martines, Ornella Muti, Franco Castellano, Brando Giorgi e Cosima Coppola. La contrapposizione costante e perenne di due temi antitetici, il sangue e la rosa, appunto. Il sangue e la rosa rappresentano appunto i due protagonisti maschili della storia. Un Gabriel Garko nel ruolo di Rocco, un ribelle che la vita trasforma in un fuorilegge, il sangue appunto, che si alterna alla passione e talvolta alla violenza. La rosa è invece Mirko Petrini, un attore che interpreta il ruolo di Giulio, nobile e delicato. Due amici di infanzia appunto, che si contendono una coetanea, Isabella Orsini, che non sa decidersi tra l'uno e l'altro, contrastata da una comune amicizia sin dai tempi dell'infanzia. Il sangue e la rosa, appunto. Quattro puntate piene di intrighi e misteri ed amore. Per maggiori notizie ed approfondimenti, ecco un interessante articolo de Il Messaggero:
"Il sangue e la rosa" dal 2 settembre su Canale 5
di Micaela Urbano ROMA (22 agosto) - E’ come rileggere la Baronessa Orczy, ma anche Barbara Gartland, Anne e Serge Golon. E tutti i romanzi di appendice con le pagine zuppe di amore, sudore, polvere, passione, stelle e stalle, miseria e nobiltà, coltellate e sciabolate. C’è persino un omaggio a Flaubert, in una scena una fanciulla finge di ingerire veleno per topi, come Madame Bovary che però si suicidò davvero. Ma, Il sangue e la rosa, kolossal di cappa, spada e rivoluzione nella Roma ottocentesca e papalina, che si sta per affacciare su Canale 5 (4 episodi in prima serata dal 2 settembre), strizza l’occhio anche al cinema che fu. A Nell’anno del Signore e a In nome del papa re (con un pizzico di Tosca) di Magni, a I figli di nessuno di Matarazzo, alla saga di Angelica (quando l’eroina s’incammina verso la corte del re e si ritrova in quella dei miracoli). E le sequenze in cui nei palazzi blasonati si sgrana il rosario sono di gattopardiana memoria. Un feuilletton sontuoso e con una buona ricostruzione al computer della Roma di due secoli fa, che piacerà ai sentimentali, ma anche a chi ama l’azione. E pazienza per qualche svarione storico: la trama coinvolge e soprattutto diverte per i continui colpi di scena. Scritto con mestiere e con arguzia da Teodosio Losito, diretto con intelligenza e ironia da Salvatore Samperi, assieme a Luigi Parisi e Luciano Odorisio, è prodotto dalla Janus Film. E di lusso è il cast. Con un Gabriel Garko non solo bello ma efficace, Isabella Orsini (bella, persino in ruolo, ma, chissà perché, spesso appesantita dal trucco), Mirko Petrini. Con gli straordinari Giancarlo Giannini e Virna Lisi. Il bravo Franco Castellano. E con un rugantinesco Maurizio Mattioli, Ornella Muti, Alessandra Martines, Cosima Coppola, Martine Brochard, Alberto Molinari, Brando Giorgi, Guia Jelo, Massimiliano Varrese, Gaetano e Gerardo Amato, Antonio Giuliani, Martina Pinto, Lydia Biondi, Domenico Balsamo, Manuele Labate, Giordano Petri. E con la partecipazione amichevole di Franco Nero.La storia inizia con un triangolo amoroso. Rocco, un operaio (Garko) di Cave, piccolo paese della campagna romana, è innamorato fin dall’adolescenza di Isabella (Orsini) la figlia di un oste, convinta che la donna debba studiare ed emanciparsi (una specie di George Sand dei noantri). Rocco è il suo compagno d’avventure e di baci. Fin quando arriva Giulio (Petrini), rampollo di un conte che protestava contro il potere dei Papi... Racconta Garko, «a parte la fatica di imparare il romanesco per un torinese come me - ho fatto prima a imparare inglese e francese - mi sono divertito come poche volte. Rocco è completamente diverso dai personaggio interpretati finora. Soprattutto perché vive due secoli fa. E allora non si parlava come oggi, non si camminava come oggi. Rocco è il sangue del titolo, è passionale, è ribelle - ma a fin di bene - ed è sfaccetato a puntino». Anche la Orsini ama il suo ruolo: «Isabella è un po’ come me. Lotta per realizzarsi non solo come donna, ma come persona. E ama con slancio. Nonostante qualche incertezza... Non credo - dice - sia così assurdo pensare di amare due persone contemporaneamente. Poi si sceglie, magari si cambia idea, e si comprende quale è l’unico grande amore non esiste più nulla che ti possa fermare».Il sangue e la rosa, storia d’amore e d’amicizia ai tempi della carboneria. Di «un certo Giuseppe Mazzini che voleva fare l’Italia». Ma anche di figli illegittimi, di intrighi, di nobildonne vendicative e più cattive della strega Grimilde, di morti bianche che ancora non si chiamavano così. Nella Roma del Papa re, di ladri, assassini e prostiture che regnavano al buio. In quelle notti in cui si cospirava in nome della libertà.
Insomma, un prodotto, realizzato dalla Janus, su cui la rete Mediaset punta molto, moltissimo. Un altissimo budget investito in un progetto che, dopo la mezza-debacle della Guerra e Pace di RaiUno, deve sperare che il genere "in costume" possa rivedere un buon gradimento da parte del pubblico italiano. Quattro appuntamenti, per quattro consecutivi martedì sera, per fare da traino alla programmazione del periodo di garanzia che, dalla prossima settimana, si avvierà nella televisione privata di Cologno Monzese. Il primo si contrappone al sempreverde Pretty Woman, lo storico film che vede protagonista la coppia formata da Julia Roberts e Richard Gere, stasera su RaiUno.
L'appuntamento è per stasera, alle 21:10, su Canale5.
2 commenti:
preferirei 10 schiaffi in faccia piuttosto che guardare sta fiction
ahaha Pampa..:D
10 perchè è un evento. Immagino 20 se si trattava di un prodotto normale..:D:D:D
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