AVVISO IMPORTANTE PER TUTTI I LETTORI DI SCAVICCHIA LA NOTIZIA

Carissimi lettori di Scavicchia la Notizia. Ci siamo trasferiti ad un altro indirizzo. Volete venirci a trovare? Bene basta cliccare su questo nuovo indirizzo:
http://scavicchialanotizia.wordpress.com/

sabato 10 gennaio 2009

I VOLTI BANDIERA RAI E MEDIASET: ESISTONO ANCORA?


La televisione italiana ha un pregio-difetto che è difficile riscontrare altrove, inutile negarlo. La televisione di stato, la Rai, radiotelevisioneitaliana, si ritrova a dover realizzare programmi, prodotti e contenuti, tenendo sempre presente che, "dall'altra parte" è presente una concorrenza estremamente agguerrita, dotata di potenti mezzi economici, pronta sempre ad approfittare di eventuali passi falsi e debacle di "mamma Rai". Tale situazione comporta anche una evidente distribuzione di tutti gli "artisti di punta" del piccolo schermo tra la Rai e la televisione privata, Mediaset. E proprio in base a tale suddivisione, nasce un discorso che ha non poche sintonie con quanto è possibile fare in ambito puramente sportivo; quante volte abbiamo sentito parlare di un volto "bandiera di una società"? Francesco Totti, Alessandro Del Piero ne sono palesi esempi, rispettivamente per la squadra giallorossa della capitale, e per i bianconeri torinesi tuttora allenati da Ranieri.
Ed allora, mi chiedo: "esistono ancora dei volti "bandiera" della televisione pubblica, o di quella privata"? Non a caso la foto posta in alto: Paolo Bonolis rappresenta un "pessimo"(per quanto l'aggettivo pessimo possa essere compatibile con l'artista) esempio di bandiera televisiva. Molte volte è stato criticato per i suoi repentini trasferimenti, dalla televisione pubblica a quella privata, e viceversa, per dei motivi che, seppur definiti professionali, hanno sempre agito nell'ombra della ricchezza economica.
In ogni caso, quali possono essere tuttora, volti ai quali è facile, immediato e naturale, associare una rete, una emittente. Per la televisione di stato, seppur con qualche "scappatella", Pippo Baudo equivale, criniera a parte, al cavallo di Viale Mazzini. Lo stile, gradito o meno, dell'artista siciliano, che si ripercuote indistintamente nei suoi show, è spesso associabile alla televisione di stato. Sembra, a causa della mera abitudine, quasi stonare il volto di Baudo affiancato al simbolo di Canale5, quasi come un contrasto di abbigliamento poco riuscito. Stesso effetto per un Carlo Conti a Mediaset. Un volto storico della televisione di stato, difficile immaginarselo a Cologno Monzese. Perchè allora non immaginare Maria De Filippi in onda su RaiUno, presentando i suoi Amici? L'effetto sembra strano, poco credibile, almeno ai miei occhi. Ma a meno di questi due casi così lampanti, esiste ancora il volto storico di una rete? Esiste ancora qualche personaggio televisivo la cui trasmigrazione andrebbe a creare un effetto strano, almeno quanto successivo alla visione di un Francesco Totti con la maglia della Juventus, o meglio, della Lazio?
Tutti, come recitava Paolo Bonolis in un divertente sketch con Giorgio Panariello nel Torno Sabato del 2003, sono passati, almeno per un istante, dall'"altra sponda". Tutti, chi per motivi economici, chi per allettanti ma mai realizzati motivi professionali, hanno saltato la barriera, passando da Roma a Milano, o viceversa, compiendo quel reciproco "tradimento" al proprio pubblico.
Esistono ancora personaggi che, nel bene o nel male, possono rappresentare una rete, una emittente, mettendoci, ora è il caso di dirlo, la faccia?

Nessun commento: