Trovo sempre molto divertente quando i fumetti, approfittando di successi televisivi, creano apposite storie, surreali, vista la presenza di simpatiche versioni fumettistiche di personaggi realmente esistenti. Come se si volesse sfruttare la simpatia di un fumetto per rendere ancora più palese qualche caratteristica peculiare di un personaggio televisivo. E dopo Fiorello, Vincenzo Mollica, Francesco Totti ed altri, è venuto il momento di Striscia la Notizia. Poche settimane fa, infatti, sulla scia del mago Casanova, ribattezzato mago Papernova per la simpatica occasione, è stato ricostruito lo studio del tgsatirico sul noto settimanale Topolino.
Simpatica ed esilarante la parodia. Ezio Greggio e Enzo Iacchetti sono apparsi estremamente simili, sia nelle espressioni che nel linguaggio, ma ciò che più mi ha colpito è stato il sig. Anatricci, ovvio il riferimento ad Antonio Ricci, patron della ventennale trasmissione satirica. Oltre alla divertente somiglianza nei tratti somatici, è esilarante il riferimento alla presunta cinicità del personaggio. Una sorta di "disposto a tutto per il successo", persino nella speranza della morte del mago PaperNova. Quello stesso auditel che spesso, a mio parere, forza alcune vicende, a scapito di altre estremamente serie e delicate trattate dalla stessa trasmissione. Affari Tuoi ed i suoi presunti imbrogli, ed ora i tapiri ad una Barbara D'Urso fin troppo distratta per confondere il suo MattinoCinque con UnoMattina. Una sorta di pubblicità rispettivamente sfavorevole e favorevole, tutto in nome dell'ascolto. Beh, ovviamente si è esagerato nel fumetto, scherzando anche nella sfiducia che l'intero cast della trasmissione nutre da anni, scherzando, nei confronti del vero MagoCasanova. Si tratta però di quella stessa caratteristica che molti associano al noto autore. Ed è divertente che persino i fumetti si stiano sempre più permeando di televisione, accorgendosi di difetti e vizi. Una televisione che entra sempre più nella vita di tutti noi e che, nonostante le critiche, fatica sempre più ad uscirne.
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