Dopo la prima puntata, eccoci pronti a ripercorrere il secondo "episodio" del nostro post Amarcord. Dopo aver sviscerato il Festival di Sanremo in ogni sua parte e componente, siamo ora intenti a realizzare lo stesso percorso, questa volta però concentrando la nostra attenzione sulle svariate conduzioni. Abbiamo parlato di Raimondo Vianello, Mike Bongiorno, Raffaella Carrà e Fabio Fazio, eccoci pronti a ripercorre gli ultimi anni appena trascorsi di Festival.
Sanremo 2004 è nato sotto il segno di Simona Ventura. In verità il nome era altro, e non tutti lo sanno. Doveva infatti essere Paolo Bonolis su quel palco del teatro Ariston, di ritorno in Rai dopo l'ennesima avventura in Mediaset. A differenza però di quanto accaduto più di recente, la presentatrice di Chivasso fu sottoposta ad un vero e proprio stillicidio, inutile negarlo. La direzione artistica della kermesse infatti fu affidata a Tony Renis, il noto cantante del Dimmi quando, quando, quando; dopo avero promesso di portare nella città ligure l'intera Hollywood, Renis riuscì ad accordarsi con il solo Dustin Hoffman, in più serate presente sul palco del Teatro Ariston. Gene Gnocchi fece il resto, portando nella città ligure l'intera "linea autorale" di Quelli che...il calcio. Se poi a tutto questo sommate la totale astensione da parte delle maggiori case discografiche, oltre che dei maggiori nomi di spicco, Simona Ventura è stata palesemente sfortunata. Quella che poteva apparire come una vera e propria occasione per un lancio in prima rete, si trasformò in una vera e propria trappola per la presentatrice dell'Isola. Insomma, una vera e propria debacle, ascolti compresi. Peccato. Simona Ventura portò il suo stile, ma di certo questo non migliorò le cose.
Da non dimenticare. Sulla scia del boom dell'Isola 1, Simona Ventura realizzò una sorta di "cueva" in quel Sanremo, mediante una orripilante "Stanza Verde". Da evitare. In secondo luogo, la presenza a sorpresa di Adriano Celentano, storico amico di Renis. E poi, ahimè, la prima sconfitta auditel del Festival, battuto dal Gf di Barbara D'Urso.
Sanremo 2005 e l'esplosione di Paolo Bonolis. Forte del suo successo di Affari Tuoi e la sua Domenica In, il presentatore romano-milanese portò una vera e propria ventata di freschezza e successo in quel di Sanremo. Fece bene lo scaltro Paolino a rifiutare l'edizione del 2004. Dopo tante critiche, polemiche e derisioni, la kermesse canora trova una vera e propria ennessima giovinezza. Una scenografia eccellente, l'ottima presenza di Antonella Clerici, quella inutile di Federica Felini, fecero di quella edizione una vera e propria avventura indimenticabile. Paolo Bonolis in grande spolvero, ricevette complimenti ed incensamenti persino dai fari del teatro Ariston. Una esplosione di ascolti e gradimento, ed share alle stelle. Organizzazione ottima, la presentazione di Paolo Bonolis rinfrescò la liturgia di Sanremo. Battute, scaltrezza, ed improvvisazione, poco offuscata da qualche momento di noia, fa da ottima premessa per questa edizione del 2009.
Da non dimenticare. Le eliminazioni a Sanremo sbarcano in prima serata. Il furbo Paolo Bonolis porta sul teatro Ariston "lo sgabello dell'eliminato", consentendo alle vittime del voto, di essere "processato in diretta". Molte le defezioni. In secondo luogo, non si può dimenticare la canzone di Povia, non in concorso a causa di una precedente presenza a Castrocaro, fa da colonna sonora alla iniziativa benefica rivolta alla raccolta di fondi per il Darfur.
Sanremo 2006 e l'esordio di Giorgio Panariello al teatro Ariston. Ci era stato da ospite, da comico, il Giorgino nazionale, ma mai da presentatore. E si vede, si vede tutto. Nelle veci di Paolo Bonolis, Giorgio Panariello si ritrova da direttore artistico della manifestazione canora più nota della penisola. Sull'orrendo sfondo della tetra e scura scenografia organizzata da Dante Ferretti, Giorgio Panariello non ne azzecca una. Ilary Blasi e Victoria Cabello poco appaiono consone al Festival di Sanremo. Povia si riprende tutti i voti con una canzone che di certo appariva peggiore della precedente non in concorso, e le categorie, sotto l'accusa di plagio di Paolo Bonolis, continuano a vivere a Sanremo con una sorte meno felice della precedente. Giorgio Panariello evidenzia tutti i suoi limiti nella conduzione. Prima frenato nella sua ironia, poi forzato nell'atteggiamento. Pochi ospiti e utilizzati in maniera indecente. Insomma una edizione da dimenticare, nel ricordo ancor più scuro di quanto fosse lo sfondo dell'Ariston.
Da non dimenticare. Non si può dimenticare, la tremebonda scenografia, sulla quale non poco ha ironizzato in una sua ospitata Leonardo Pieraccioni, per non parlare dell'"orecchio in neon" in bella vista nel retro della postazione conduttori.
Sanremo 2007-08 segna il ritorno del Pippo Baudo Nazionale sul palco del Teatro Ariston. Pippo 13esimo torna nel suo regno per due anni di croce e delizia. Come di consueto tutti ad invitarlo a tornare al Festival quando le cose vanno male con altri, tutti a condannarlo di antichità ed arretratezza quando le cose vanno male. Pippo Baudo in ogni caso, non abbandona mai l'Ariston, ma l'impressione è che veleggi sempre in maniera ectoplasmatica su quel teatro. Complice la presenza di Michelle Hunziker, e la precedente edizione "annus orribilis", Pippo Baudo 12esimo torna a pieno regime in quel di Sanremo. Share, successo e soprattutto tanta musica. Ed è proprio sulla musica che vogliamo concentrare la nostra attenzione, in quanto ci appare fuori luogo giudicare la presentazione di Baudo, vecchio stile forse, ma sempre gradita da una certa tipologia di pubblico. Ottima la scelta musicale nella prima edizioni. Le canzoni di Cristicchi e Moro segnano profondamente un festival dallo sfondo sociale. Per un Fiorello che sembra non voler più calcare l'Ariston, Pippo ci mette il suo con le sue capacità di selezionatore musicale. Cosa che non accade invece nella successiva edizione, dove il panorama musicale è misero al contempo di una organizzazione artistica scorrevole e gradevole, complice la presenza di Piero Chiambretti.
Da non dimenticare. L'edizione del 2007 fu fortemente segnata, oltre che dagli ascolti, anche dalla polemica che si infuocò in quei giorni. Il nome di Paolo Bonolis infatti, nonostante i buoni ascolti, sembrava già oscurasse quanto realizzato da Baudo. Nell'edizione del 2008 non si può dimenticare tutte le polemiche furenti che si sono scatenate intorno agli ascolti, persino I Cesaroni riuscirono a battere la kermesse canora nella serata del venerdì.
Da non dimenticare. L'edizione del 2007 fu fortemente segnata, oltre che dagli ascolti, anche dalla polemica che si infuocò in quei giorni. Il nome di Paolo Bonolis infatti, nonostante i buoni ascolti, sembrava già oscurasse quanto realizzato da Baudo. Nell'edizione del 2008 non si può dimenticare tutte le polemiche furenti che si sono scatenate intorno agli ascolti, persino I Cesaroni riuscirono a battere la kermesse canora nella serata del venerdì.
Al termine di questo ex-cursus, ovviamente non possiamo che darvi appuntamento a stasera, su RaiUno, con la 59esima edizione del Festival di Sanremo presentata da Paolo Bonolis, alle 21.00 su RaiUno e che noi di Scavicchia la Notizia seguiremo con voi, con grande pathos ed emozione.
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