Mai come quest’anno Scherzi a parte sta dimostrando di funzionare davvero bene. Un format innegabilmente logoro rivitalizzato da una spruzzatina di gossip nell’ambito della conduzione, da una controprogrammazione sicuramente forte ma non schiacciasassi e da una sua revisione opportunamente condotta. Più varietà, meno dissacrazione. E’ così che gli scherzi in studio, come gas colorati, liquidi gettati dal soffitto o scosse elettriche, che sono ritornate solo in parte nella puntata di ieri, sono stati sostituiti da più “paillettosi” momenti di ballo, canto, di voyeurismo, da scherzi telefonici e così via. E anche scherzi che, seppur mettano in evidenza un carattere particolarmente rissoso e borderline dei suoi protagonisti, vanno oltre il semplice sorriso di quelli delle edizioni 2005 (con Alessia Marcuzzi, Diego Abatantuono e Massimo Boldi conduttori) e 2007 (con Amendola, Chiabotto e Marini presentatori), riuscendo a divertire nella loro ristretta durata. Ebbene, se Scherzi a parte è risorto – gli ascolti della prima puntata giravano attorno ai 7 milioni, mentre per la seconda sono stati 6,7 – il merito, naturalmente, deve essere anche assegnato al trio di conduttori, tripartendo positività e note dolenti in maniera dovuta ed equilibrata. Belen Rodriguez non conduce, tanto è vero che nella sigla si parla di “collaborazione”: è la (fotocopia malriuscita di una) showgirl, canta, balla, recita, si spoglia e si fa ammirare nella sua bellezza, mentre l’arte – presunta – è messa prepotentemente da parte. Claudio Amendola nulla fa che pubblicizzarsi per l’appuntamento del giorno dopo con I Cesaroni, riconfermando il brutto giudizio di quello avuto per il 2007. Non presenta, fa da collante ad uno scherzo all’altro svolgendo il compito diligentemente, in modo mediocre. Poi, la rivelazione: Teo Mammucari.
Questa sarebbe dovuta essere la sua stagione televisiva, con tanto di consacrazione sulla rete giovane per eccellenza, Italia1. Tanti appuntamenti di cui si sono perse le tracce. Un Primo ed Ultimo destinato a non fare storia, una sit-com mai vista prima e mai trasmessa sino ad ora, un altro show che probabilmente non vedrà vita nel breve termine. E poi, puff, uno Scherzi a parte tra le mani. La prima serata di Canale5 non è certo una novità per Mammucari: aveva già condotto in passato la versione in prime time del suo Cultura Moderna denominata Slurp con un discreto riscontro in termini di ascolti. Vogliamo eccedere? Ed eccediamo: Teo Mammucari a Scherzi a parte non è come la ciliegina sulla torta, no. E’ tutta la torta, con panna, glassa e cioccolato, deliziosa in ogni sua minuscola parte. Divertente, sagace, ironico, con quel pizzico di trivialità che è ottimamente mescolata alla familiarità propria del format di Fatma Ruffini – e che diviene poi il cardine sul quale muovere tutte le possibili ed immagini critiche –, dà quel tocco di originalità al programma reso ancora più appetibile.
Certo, il déjà-vu è all’ordine del giorno: c’è un po’ di Libero, un po’ di Distraction, il ripetersi continuo e strascicante di ciò che è il Mammucari pensiero e il Mammucari’s style che spacca. Lo si ama o lo si odia. E Teo, a Scherzi a parte, è divino, perfetto a dire poco. Quel valore aggiunto tanto apprezzato che fa in modo che il 27% degli italiani decida di passare due ore a ridere di burle e di scherzetti. Questo uno scherzo telefonico fatto nella puntata del 05/02/09
Questa sarebbe dovuta essere la sua stagione televisiva, con tanto di consacrazione sulla rete giovane per eccellenza, Italia1. Tanti appuntamenti di cui si sono perse le tracce. Un Primo ed Ultimo destinato a non fare storia, una sit-com mai vista prima e mai trasmessa sino ad ora, un altro show che probabilmente non vedrà vita nel breve termine. E poi, puff, uno Scherzi a parte tra le mani. La prima serata di Canale5 non è certo una novità per Mammucari: aveva già condotto in passato la versione in prime time del suo Cultura Moderna denominata Slurp con un discreto riscontro in termini di ascolti. Vogliamo eccedere? Ed eccediamo: Teo Mammucari a Scherzi a parte non è come la ciliegina sulla torta, no. E’ tutta la torta, con panna, glassa e cioccolato, deliziosa in ogni sua minuscola parte. Divertente, sagace, ironico, con quel pizzico di trivialità che è ottimamente mescolata alla familiarità propria del format di Fatma Ruffini – e che diviene poi il cardine sul quale muovere tutte le possibili ed immagini critiche –, dà quel tocco di originalità al programma reso ancora più appetibile.
Certo, il déjà-vu è all’ordine del giorno: c’è un po’ di Libero, un po’ di Distraction, il ripetersi continuo e strascicante di ciò che è il Mammucari pensiero e il Mammucari’s style che spacca. Lo si ama o lo si odia. E Teo, a Scherzi a parte, è divino, perfetto a dire poco. Quel valore aggiunto tanto apprezzato che fa in modo che il 27% degli italiani decida di passare due ore a ridere di burle e di scherzetti. Questo uno scherzo telefonico fatto nella puntata del 05/02/09
3 commenti:
Ciao el barto.
Quest'anno scherzi a parte è molto megio rispetto al 2007 poi sono tornate anche le sedie con la scossa ora dovrebbero solo rimettere i gavetoni e i fuori onda.
Ciao Tony :) :)
Allora anche a te questo Scherzi a parte sta piacendo molto... A chi lo dici, a me da piccolo piacevano molto gavettoni, finti fuori onda, scomparsi dall'edizione '05..:( Ieri però sono tornate le scosse elettriche :P
Questa edizione di Scherzi a Parte ... si regge su un ritmo serrato ... e su un montaggio veloce degli scherzi e del programma ... ( taglio e montaggio di Cenci si notano palesemente )
I conduttori sono la nota dolente come anche i momenti in studio noiosi e purtroppo prevedibilissimi ...
Nessuno dei 3 mi sembra all'altezza ... anche se Mammucari stile ...Libero ...strappa qualche tiepido sorriso ...
Lontani mille anni luce ... i siparietti e gl sketch ...del trio Teocoli - Boldi o Teocoli - Gnocchi con le simpatiche Prati e/o Ventura ... ma altri tempi ... e altra tv ...
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